Impegnato nella classica chiacchierata con i cronisti nel day after, Novak Djokovic è tornato sulla cavalcata che lo ha portato ad alzare per la nona volta in carriera il trofeo dell’Australian Open, e in particolare sulle conseguenze del chiacchieratissimo infortunio patito nel terzo round contro Taylor Fritz che lo ha spinto a un passo dal ritiro. Di fronte alla stampa radunata a Brighton Beach, il serbo ha rivelato di essersi sottoposto a una nuova risonanza magnetica dopo la finale vinta su Daniil Medvedev, e di non averne ricavato risultati rassicuranti.
“Come sapete ho subìto uno strappo all’addominale obliquo. La prima risonanza magnetica appena dopo la partita con Fritz aveva individuato una lesione di 1,7 centimetri, mentre quella a cui mi sono sottoposto ieri ha evidenziato una lacerazione di due centimetri e mezzo. Era pronosticabile, avendoci giocato sopra per giorni. I medici hanno sottolineato che non si tratta di nulla di gravissimo, ma dovrò stare un po’ di tempo a riposo per recuperare, al momento non so dirvi quando potrò tornare a competere“.
A rattristare più dell’infortunio il numero uno del mondo è comunque la percezione che media e tifosi avversi hanno avuto e tuttora hanno del medesimo: secondo il pensiero di Nole, in troppi tra fan e addetti ai lavori non si sono peritati di sottovalutare l’accaduto, derubricando il guaio fisico a questione tattica impregnata di “maniavantismo”. “Non posso cambiare il pensiero delle persone – ha dichiarato uno sconsolato Djokovic -, ma posso dire che alcune cose mi rattristano. Ci sarà sempre qualcuno pronto a dubitare di tutto quello che dico e faccio, devo solo accettare il fatto di non poter piacere a tutti. Se mi sento frustrato per questo? Certo non mi fa piacere, ma so anche che tutti hanno il diritto di esprimere la propria opinione“. Alla prossima polemica, allora, sperando di aver chiuso definitivamente almeno questa.