L’Australian Open maschile è finito nel modo più pronosticabile, vale a dire con la vittoria di Novak Djokovic, ma mai come quest’anno il suo percorso è stato irto di difficoltà, come sottolinea Steve Flink nel suo terzo video su questa edizione del torneo girato con il direttore di Ubitennis. Quanto è andata vicina la Next Gen a scalzare i Big Three? Karatsev è un fuoco di paglia?
LE PARTI SALIENTI DELL’INTERVISTA
0:00 – Dopo una breve introduzione sui temi che verranno toccati, Steve parla della finale maschile: “Non ero così sicuro che Djokovic vincesse il torneo, vista la fatica nel match con Fritz; anche con Raonic non l’ho visto benissimo, ma dopo la vittoria su Zverev ho capito che avrebbe trionfato”. Medvedev era per alcuni il favorito nella finale, complice la striscia di venti vittorie consecutive (di cui dodici ottenute su atleti presenti in top 10) che lo ha visto protagonista. Per Djokovic è stata la finale Slam più rapida mai disputata: “Era impronosticabile una finale tra loro due così veloce, addirittura sotto le due ore”, afferma Flink. “Ma dopo che Nole ha recuperato il break nel secondo set, ha cambiato marcia ed ha vinto abbastanza agilmente”.
5:00 – Si analizza la prestazione di Djokovic: per Ubaldo “Novak ha fatto tutto giusto, ha variato i colpi di rovescio nel migliore dei modi, non ha nemmeno avuto bisogno del suo micidiale rovescio lungolinea”. Flink aggiunge che “Nole ha avuto un migliore piano tattico ed una migliore esecuzione nei colpi; una cosa che mi ha impressionato è che, nonostante il russo abbia servito il 64% di prime, sia stato breakkato sette volte”. Una delle chiavi del match per Flink è stata proprio la risposta di Djokovic sul primo servizio, “in particolare in chiusura di primo set. Il russo non ha mai avuto turni facili al servizio”.
8:10 – Nonostante gli ultimi precedenti fossero a favore di Medvedev, come ad esempio il match disputato allo scorso Masters, “giocare una finale Slam è un discorso completamente diverso. E Djokovic è molto più abituato a disputare match di questa importanza. Per Medvedev era soltanto la seconda finale Slam”, dice Flink. Novak ha vinto la sua nona finale su nove agli Australian Open, “su una superficie dove in tanti sanno giocare bene, per cui è un risultato ragguardevole. Soprattutto se guardiamo al punteggio netto col quale ha vinto: nessuno si sarebbe aspettato una vittoria così schiacciante”. Ubaldo pone l’accento sulle critiche ricevute dal serbo durante il torneo riguardo l’infortunio occorsogli contro Fritz: “Penso che Novak abbia commesso degli errori dal punto di vista delle relazioni pubbliche in questi mesi di pandemia, e questo è soltanto l’ultimo esempio; non riesci a recuperare da uno strappo al muscolo in così poco tempo”. Flink invece si dice “sicuro che avesse qualcosa contro Raonic e Fritz, l’ho visto fare smorfie dopo quasi ogni punto”.
14:30 – Ubaldo chiede se la Old Gen sia ancora migliore della Next Gen. Per Flink, “Medvedev ha buone chances di scalzare Nadal al numero due del ranking, ma purtroppo per lui la stagione su terra si avvicina”. Tuttavia, ammette che “il dominio dei Big-3 è stato interrotto l’anno scorso allo US Open solo perché Nole fu squalificato; i meriti sono della vecchia guardia che ancora tiene botta”. I giovani pare si stiano avvicinando a quel livello, come abbiamo visto nella vittoria in rimonta di Tsitsipas su Nadal.
17:30 – La quarantena ha influenzato questo torneo? Molti giocatori non erano al loro meglio, come Nadal, Berrettini, lo stesso Djokovic: “È stata la preparazione diversa dal solito a comportare tutti questi piccoli acciacchi?” chiede Ubaldo. Flink precisa che “per Nadal il problema era antecedente, non ha infatti potuto partecipare all’ATP Cup: il tabellone semplice è stata un’arma a doppio taglio, perché inizialmente lo ha favorito, ma al contempo gli ha evitato le battaglie”. Il tiebreak nel terzo set infarcito di errori lo ha svuotato delle energie, tanto che dopo era Stefanos il giocatore più fresco in campo. “Forse aveva fretta di chiudere in tre set perché non si sentiva sicuro delle sue condizioni”, chiosa Flink.
20:40 – Capitolo Federer. Merita il ranking che ha attualmente? “Sicuramente il congelamento delle posizioni lo ha aiutato, gli permetterà di non dover risalire la china come successo all’Australian Open quattro anni fa”. Per Flink è stata la scelta giusta, mentre Ubaldo non sembra convinto di questo. I due concordano che il ritorno nel torneo di Doha sarà interessante, “perché non avrà il giorno libero per recuperare tra un match e l’altro, e lo stop forzato è stato molto lungo. La sua fortuna è che ha la capacità di vincere punti veloci grazie al suo servizio”.
24:30 – Qual è stato il match più bello del torneo? “Il derby russo non è stato all’altezza delle aspettative, poiché Rublev ha gettato la spugna molto rapidamente”; un candidato serio per Flink, è Thiem-Kyrgios, molto divertente e con una calorosa partecipazione del pubblico. Zverev-Djokovic inoltre è stato uno dei match più importanti, perché Nole è stato costretto ad inseguire quasi sempre ed ha rischiato grosso. La scelta di Ubaldo ricade sui cinque set di Kyrgios-Humbert, dove il beniamino di casa ha dovuto fare affidamento sui propri tifosi per portare a casa il risultato; l’australiano veniva a sua volta da un lungo stop, ed ha impressionato Flink, che ammette “le sue prestazioni hanno mostrato quanto sia talentuoso, perché nonostante la lunga pausa, ha tenuto un buon livello di gioco”.
29:45 – Karatsev viene ovviamente scelto come sorpresa più grande del torneo: “Fortunato contro un acciaccato Dimitrov, ha dimostrato comunque di meritarsi il posto in semifinale con le prestazioni contro Schwartzman ed Auger-Aliassime”. Flink aggiunge che “anche contro Djokovic non ha fatto così male come suggerisce il punteggio: nel secondo set era sotto 5-1 ed ha saputo rimontare fino al 5-4, ottenendo anche due PB prima che Nole chiudesse il set”. Ubaldo fa notare come abbia vinto lo stesso numero di games del finalista: “Ha guadagnato il rispetto di Djokovic, si è visto dallo sguardo di Nole”.
32:20 – Il cammino di Sinner si è interrotto mestamente al primo turno contro Shapovalov, complici le fatiche nel torneo precedente, conclusosi appena il giorno prima del suo esordio a Melbourne. Per Flink “se avesse avuto la possibilità di riposare tra i match, avrebbe avuto buone chances di arrivare in semifinale”. Ubaldo ricorda la grande prestazione a Parigi contro Nadal; non può essere quindi considerato la delusione più grande del torneo: Flink nomina Thiem in tal senso. “Prestazione nulla contro Dimitrov, sembrava un altro giocatore; eppure i match lunghi non gli hanno mai impedito di recuperare e tornare a macinare gioco nei turni successivi. Forse anche lui aveva qualche problemino fisico, ma, dopo la finale dell’anno scorso e la vittoria allo US Open, mi aspettavo molto di più da lui”. Secondo Ubaldo, “Thiem è solito avere un calendario di allenamenti molto intenso, che non ha potuto rispettare a causa della quarantena, e questo potrebbe averne influenzato i risultati in campo”. Menzione per le battaglie di cinque set di Nadal in Australia, nelle quali spesso non riesce a raccogliere quanto meritato.
37:20 – Djokovic riuscirà a raggiungere quota 20 Slam? Sarà sicuro protagonista nei prossimi Slam; per Flink sorpasserà Federer, ma c’è l’incognita Nadal: “Se Rafa riuscisse a vincere altri due Roland Garros, allora chiuderà da solo in vetta in questa speciale classifica, altrimenti penso possano chiudere entrambi con lo stesso numero di Slam vinti, comunque davanti allo svizzero”. Ubaldo ritiene Federer in grado di competere ancora per uno Wimbledon, ma è d’accordo sul fatto che Djokovic sia il favorito per i restanti Slam dell’anno, nonostante l’incombere delle nuove leve. A questo proposito, Ubaldo ricorda l’impressionante statistica di 57 tornei Slam su 68 vinti dai Big Three dal 2004 ad oggi.
41:30 – L’ultimo argomento affrontato è il record di settimane al numero 1 per Djokovic, che il serbo raggiungerà fra poche settimane: per Flink “è la dimostrazione che ha avuto una grandiosa e lunga carriera: per me resterà al numero 1 ben oltre queste due settimane”. Aggiunge che “di sicuro proverà anche a chiudere l’annata in testa alla classifica, perché sarebbe il settimo anno per lui al numero 1, ed è una cosa che nessuno ha mai fatto”.
Transcript a cura di Antonio Flagiello