Lo svedese Leo Borg, classe 2003, ha vinto un torneo di livello J1 (o G1, il secondo per importanza) a Porto Alegre in Brasile, e sta scalando le classifiche juniores. Il figlio del Bjorn da 11 Slam (su 27 giocati, un record praticamente imbattibile) ha prevalso in un torneo sofferto sulla terra battuta (forse non un caso), in cui è partito dalle qualificazioni ottenendo il posto in tabellone solo al super tie-break del match decisivo, prima di andare al terzo in tre match su quattro giocati nel main draw (ha anche avuto un walkover a favore). In finale, ha rimontato lo statunitense Bruno Kuzuhara per il 3-6 6-4 6-2 finale, lasciandosi andare alla commozione.
Leo aveva provato la strada del professionismo nel 2020, ricevendo due wildcard consecutive per i Challenger di Bergamo e Pau, ma a neanche 17 anni si era trovato a un livello troppo alto. Anche dopo la pandemia sono arrivate due sconfitte su due partite giocate nei Futures, e quindi quest’anno sembra che la scelta sia di giocare primariamente (esclusivamente, fino a questo momento) con pari età, anche perché questo è l’ultimo anno di eleggibilità di Leo nel circuito Under 18, e sembra che la decisione stia dando i suoi frutti.
A fine gennaio aveva già vinto un torneo (un J5, il livello più basso) sul cemento della Costa Rica, e aveva guadagnato nove posizioni settimana scorsa facendo i quarti in un J1 in Paraguay, ma sarà questa vittoria a dargli la spinta maggiore, proiettandolo dalla quarantatreesima posizione del ranking alla Top 20 (al numero 16 per la precisione).
Questa settimana giocherà in un torneo ancora più importante, il Grade A (o JA) di Criciuma, sempre in Brasile, uno dei 10 tornei juniores che assegnano più punti assieme ai quattro Slam e a un gruppo che comprende il Bonfiglio, l’Orange Bowl, Cape Town, Osaka e Merida. Non si può che augurargli buona fortuna.