Nel 18esimo titolo Slam di Nole Djokovic (nono in Australia) c’è lo zampino di Goran Ivanisevic. Da quando il croato ha iniziato a seguire Djokovic a Wimbledon 2019, il numero uno del mondo non solo ha messo in saccoccia tre titoli dello Slam, ma ha anche migliorato in maniera evidente il servizio. Senza una resa così solida della battuta, avrebbe avuto tante difficoltà in più a superare il terzo turno contro Fritz, il giorno in cui si infortunò al muscolo obliquo e la spuntò in cinque set. La chiave era servire bene e attaccare, come ha lui stesso dichiarato, dal momento che non riusciva a stare a lungo nel palleggio per via del dolore.
Per tanti motivi dunque la vittoria a Melbourne nell’edizione 2021 è “la più dolce di tutte” secondo Ivanisevic, intervistato da Sasa Ozmo. “Probabilmente Novak non sarà d’accordo e direbbe quella al Roland Garros 2016 o il primo Wimbledon. Ma per me, dopo un anno in cui è stato distrutto dai media in tutti i modi possibili… è una bella sensazione. Dopo 42 giorni in Australia, la quarantena, l’infortunio, il pubblico che se ne va nel bel mezzo della partita, l’atmosfera triste in alcuni giorni, alla fine è arrivata la prestazione perfetta in finale”.
Come detto, Novak non ha mai servito bene come nell’ultimo Slam giocato e gran merito va dato a Ivanisevic, che però si limita a dire che ha solo “cercato di portare un atteggiamento positivo e tenerlo rilassato. Avevamo i nostri giochi da tavolo e Nole non doveva pensare all’infortunio”. Il calendario del serbo però subirà dei tagli d’ora in poi: da lunedì deterrà il record di settimane in cima al ranking ATP (311) e (a detta sua) si concentrerà solo sugli Slam e giocherà meno tornei, anche nell’immediato: “Negli ultimi anni in realtà non ha mai giocato un sacco di tornei. Non penso che ci si possa concentrare solo sugli Slam perché ci vuole una buona preparazione per entrare in un Major. Al momento non c’è alcuna fretta per rientrare. L’unico torneo che potrebbe giocare prima della stagione su terra è Miami. Preferirei vederlo al 100% sulla terra rossa per provare a vincere un altro titolo al Roland Garros“.
Tornando sul trionfo australiano, ormai celebrato in tutte le salse, secondo Ivanisevic Djokovic è “semplicemente più forte di chiunque altro e le persone hanno difficoltà ad ammetterlo. Non ho mai incontrato qualcuno che sia una roccia come lui a livello mentale. Mentalmente è uno degli atleti più forti del mondo, non solo nel tennis”. Tuttavia ha avuto dei problemi a superare quanto era accaduto durante l’estate, soprattutto la squalifica dallo US Open. Difficoltà che sono tutte emerse nel finale di stagione e nella finale del Roland Garros, in cui è stato schiacciato da Nadal.
“Non riusciva a togliersi di dosso ciò che era successo nei mesi precedenti” ha detto Goran. “Ciò che è successo a New York è stato uno shock. Non voglio nemmeno parlare della finale di Parigi, dove non è quasi sceso in campo, mentre Nadal è stato eccellente. In Australia aveva nuove energie. Difficilmente se incontrerà Nadal in finale a Parigi andrà come l’ultima volta. In quella finale non era mentalmente pronto a stare in campo anche per 15 ore pur di battere Nadal. Sbagliava le scelte e accorciava troppo i punti”.