[2] R. Federer b. D. Evans 7-6(8) 3-6 7-5
Solitamente un evento sportivo molto atteso raramente ripaga le aspettative, figuriamoci se parliamo di un secondo turno di un ATP 250: eppure ancora una volta un simpatico quarantenne di Basilea è valso il prezzo del biglietto, quei pochi che erano in vendita: dopo più di 13 mesi di inattività, Roger Federer porta a casa un match complicatissimo contro il N.28 del mondo, il britannico Daniel Evans, non propriamente soft come esordio dopo un assenza così lunga.
Non era possibile trovare il miglior Federer ovviamente, il numero di stecche ha rivaleggiato con le sue versioni peggiori, a volte talmente clamorose da far sorridere lo stesso Roger. Eppure in un match di 2h24, si sono visti di nuovi i lampi di quel talento incommensurabile che per più di 20 anni ha mostrato sui campi di tutto il mondo. Federer è apparso estremamente divertito anche quando la partita sembrava virare al peggio a partire dalla metà del secondo set, fino alla metà di quello decisivo quando Evans ha avuto due palle per il 4-3 e servizio che potevano segnare il match.
Da lì in avanti Roger ha alzato i giri del motore perché va bene divertirsi ma in fondo di perdere la prima partita a Doha con gli occhi del mondo puntati addosso, non aveva poi granché voglia. Evans ha annullato alla grande un primo match-point con un perfetto serve&volley vincente. Nel game di battuta successivo 3 gratuiti, 2 di rovescio e un doppio fallo gli sono stati fatali. Federer comunque la firma finale ce l’ha voluta mettere con un elegantissimo schema chiuso da un rovescio lungolinea regale.
Nel primo set l’equilibrio era stato pressoché totale con Federer che aveva annulato una palla break sul 4 pari e poi anche un set point sul 6-5 del tie-break prima di chiudere 10 punti a 8 con un potentissimo passante di rovescio vincente. Il rovescio in generale è apparso più solido del dritto come spesso è accaduto all’ultima versione di Federer, quella dal 2017 in poi. Sul lato del dritto ha preferito spesso una palla più arrotata per limitare il numero degli errori, un po’ dovuti alla ruggine accumulata, un po’ a un fastidioso vento che era già presente a Doha la scorsa settimana durante il torneo femminile. Anche il gioco di volo si è registrato solamente la parte finale del match dove un paio di ricami di lusso gli sono riusciti dopo un inizio molto incerto nei pressi della rete. Molto bene il servizio da cui ha ricavato 13 ace e quasi l’80% di punti con la prima in campo.
Evans ha giocato in maniera fantastica il secondo set e la prima metà del terzo ma alla fine ha fatto sempre più fatica a tenere il ritmo di Federer quando la conclusione al tie-break sembrava ormai inevitabile.
Per Roger ora c’è Nikoloz Basilashvili (giovedì non prima delle ore 16:00) che dopo un anno da incubo ha trovato il varco giusto in tabellone sfruttando il forfait alla vigilia del torneo di Borna Coric. Un solo precedente tra i due: primo turno Australian Open 2016 in cui il georgiano raccolse 5 giochi in tre set. Una certezza però l’abbiamo già: il simpatico nonnino sa ancora giocare benino a tennis e questo lo immaginavamo. Ora sappiamo anche che ha una voglia matta di continuare a farlo.