Rafael Nadal ha rifiutato la wild card che gli era stata offerta per l’ATP 500 di Dubai, in programma la prossima settimana. Lo ha comunicato lui stesso su Twitter, specificando come non si senta ancora pronto per riprendere a giocare. “Avevo seriamente pensato di accettare l’invito – cinguetta – per il quale ringrazio particolarmente il direttore del torneo, Salah Talak, che con grandi sforzi sta garantendo il regolare arrivo dei giocatori a Dubai in questo periodo di pandemia“. La speranza di rivederlo in campo si proietta a questo punto su Miami, primo Masters 1000 stagionale che prenderà il via a partire dal 24 marzo con la possibilità di rivedere tutti insieme i tre big. A quella data – secondo l’ultimo aggiornamento sui meccanismi di calcolo del ranking – si ritroverà scavalcato da Daniil Medvedev al numero due del mondo. Non sembra però essere questa, al momento, la sua maggiore preoccupazione.
ACCIACCHI – Il maiorchino convive dall’inizio dell’anno con qualche guaio di troppo alla schiena che si è manifestato all’ATP Cup. Il percorso all’Australian Open, convincente fino agli ottavi, si è arenato però con la rimonta subita da Stefanos Tsitsipas. In quella occasione, complimentandosi con il greco, non ha voluto tirare in ballo come alibi il suo stato di forma. Esercizio di stile, perché chiaramente, senza match di preparazione alle spalle, non si era presentato a Melbourne nel migliore dei modi. Nelle scorse settimane sono poi arrivare le cancellazioni da Rotterdam e Acapulco, dove non andrà a difendere il titolo. “In Australia avevamo trovato una soluzione temporanea – ha dichiarato lo scorso 25 febbraio – che mi ha consentito di giocare senza dolore durante la seconda settimana del torneo. Quando sono tornato in Spagna sono stato visitato dal mio medico e, di comune accordo con il mio team, abbiamo deciso di fermarci”.