Si è concluso con una sconfitta nei quarti di finale a Doha il primo torneo di Roger Federer dopo oltre un anno. A dispetto della sconfitta con match point a favore contro Basilashvili, però, in conferenza stampa lo svizzero si è soffermato principalmente sui lati positivi delle due intense partite giocate: “Ero fermo da così tanto tempo che sono contento di essere riuscito a giocare due partite di fila in tre set, contro ottimi giocatori. È uno step importante per me. Sento di non essere ancora al 100%, lo vedo, ma l’importante sarà essere al 100% per la stagione su erba. Potrebbe succedere prima, ma sarebbe una sorta di bonus“.
COME SONO ANDATI I MATCH IN QATAR?
Queste le parole sono le parole che hanno riassunto le due partite giocate a Doha: “Contro Evans e Basilashvili so esattamente cosa devo fare per provare a vincere, ed ho provato a fare quello che dovevo. Naturalmente non ho ancora a mia disposizione tutte le risorse per poterlo fare, ma il livello di attenzione nel match mi ha lasciato molto soddisfatto. Tutto sommato sono contento di come mi sono sentito oggi in campo; forse con Dan mi sono sentito ancora meglio, ma Basilashvili gioca un tennis completamente differente e questo mi ha messo in difficoltà“.
Un altro fattore distintivo è stata poi la diversa preparazione fra ottavi e quarti: “Il bilancio di queste due partite è più che positivo. Ovviamente sono state due partite molto diverse: ieri sono arrivato con la preparazione di due settimane per quella specifica partita, mentre oggi sono sceso in campo dopo 22 ore dalla partita precedente, dopo essere andato a letto un po’ più tardi, contro un giocatore completamente diverso. […] Mi sarebbe piaciuto giocare anche domani, ma sono anche contento di poter riposare un po’“.
Da un punto di vista tecnico, infatti, è difficile trovare due giocatori più agli antipodi del georgiano e del britannico: “In generale credo che quella di oggi sia stata una prestazione più equilibrata, ma Basilashvili ha saputo spingermi molto di più nell’angolo destro. Evans ha spinto molto sul mio rovescio, mentre trovo che Basilashvili mi abbia fatto più male dalla parte del mio diritto. Sono comunque riuscito a trovare delle soluzioni adatte per arrivare a match point, mi è mancato un punto per andare in semifinale, mi è mancato ancora qualcosa di extra per poter fare la differenza“.
In generale, comunque, quello che traspare dalle sue parole sembra essere una certa soddisfazione per il tipo di match giocati e per il livello espresso. In particolare, a livello di preparazione sembra trovarsi esattamente dove vuole essere, e così non sarebbe stato se fosse tornato a giocare a gennaio: “Avrei potuto giocare l’Australian Open, magari giocando un po’ peggio di così, però non avrei avuto chance di vincere quindi non c’era motivo di andarci“.
LA RISPOSTA DEL FISICO AL RITORNO IN CAMPO
Se quello di Doha doveva essere un test sulla tenuta fisica, il responso sembrerebbe dunque essere positivo: “Ho servito bene, al punto di essere piacevolmente sorpreso di come ho servito nel corso di tutto il torneo. Anche se si tratta di un colpo che mi richiede di saltare ogni volta il ginocchio non mi ha fatto male per nulla e per questo sono molto contento”.
Per certi versi, il momento più importante della sua settimana sembrerebbe essere stato il risveglio di oggi con una partita sulle spalle, come confermato alla stampa francese: “Stamattina mi sono sentito… non male. Ovviamente ci sono alcune parti del corpo che impiegano più tempo a riscaldarsi, come la spalla. La schiena era un po’ dura, ma le gambe, che di solito sono quelle che sentono maggiormente la fatica, sono state quelle che si sono comportate meglio, e questo è molto positivo. Sono contento di come mi sono sentito nel corso di tutta questa partita, anche se ovviamente ci sono stati dei momenti in cui sono stato un po’ fermo sulle gambe, ma questo me lo aspettavo. Oltretutto Basilashvili è uno dei giocatori che tira più forte da ambo le parti, e questo mi ha creato un problema perché è una situazione che non ho potuto allenare. Contro Evans il rovescio spesso mi dà più tempo per organizzare il mio colpo, mentre [Basilashvili] tira talmente forte e pesante che se non sono perfettamente dietro alla palla non riesco a colpirla correttamente, ma questo è merito suo”.
Detto questo, qualche piccolo acciacco c’è, ma stando alle sue parole niente di imprevisto: “Mi aspettavo di sentirmi così. La spalla mi fa un po’ male, a livello muscolare. Credo sia da attribuire alla pressione della partita, dove cerchi sempre quel 5% in più. In generale il corpo sta bene, mi sento bene. Poteva andare molto peggio“.
IL CALENDARIO DEI PROSSIMI MESI
Dopo aver detto durante la conferenza stampa che era incerto se avrebbe partecipato al Dubai Duty Free Championships della settimana prossima, e che avrebbe preso una decisione entro 24 ore, Federer ha poi fatto sapere attraverso i propri canali social di aver optato per un altro blocco di allenamenti. “Tornare a giocare nell’ATP Tour è stato bellissimo, mi sono goduto ogni minuto passato a Doha. Un grande ringraziamento al miglior team, il più leale del mondo che mi ha aiutato ad arrivare fin qui. Ho deciso che è meglio tornare ad allenarmi e quindi mi sono ritirato dal torneo di Dubai della prossima settimana“.
Visto che ha già fatto sapere di non avere in programma di volare a Miami per il primo Masters 1000 della stagione, la sua attenzione si sposterà quindi sulla terra europea; c’era qualche dubbio riguardo alla sua presenza sul rosso, in virtù della più o meno chiara intenzione voler essere al massimo a Wimbledon, ma la conferenza di oggi ha sciolto positivamente i dubbi in questo senso o quasi: “La cosa importante è giocare partite, e prima dell’erba viene la terra. Da quel punto di vista, se avrò bisogno di giocare partite non avrò scelta che giocare sulla terra. Potrebbe essere un bene o un male per me, ma alla fine credo che giocherò da qualche parte sulla terra. Ma mi sono detto di aspettare il ‘responso’ di Doha ed eventualmente Dubai prima di prendere una decisione. La salute viene prima di tutto. In definitiva, farò qualsiasi cosa possa aiutarmi ad essere al 100% per la stagione su erba“.
L’AMICO DELPO
Alla fine della conferenza, Roger ha anche risposto a una domanda su un altro grande campione che sta cercando di tornare, vale a dire Juan Martin Del Potro, fermo dal giugno del 2019 per problemi al ginocchio: “Il punto è che al nostro livello vuoi tornare in campo quando sai di poter dare davvero qualcosa. Spero possa trovare il modo di tornare, prima o poi, non importa se gli serviranno altri due o tre mesi. Gli auguro solo di tornare finalmente in salute; tutto quello che ha passato è più grande di quello che ho passato io“.