Giornata di semifinali a Marsiglia, ultimo torneo della stagione indoor europea. Vediamo com’è andata.
PRIMA SEMIFINALE – Daniil Medvedev ha raggiunto la sua prima finale a Marsiglia quando Michael Ebden si è ritirato dopo 58 minuti sul punteggio di 6-4 3-0 in favore del russo.
Medvedev è parso un po’ passivo all’inizio, cercando traiettorie centrali e senza troppo peso contro un raro serve & volleyer dai colpi non troppo pesanti ma non facilmente leggibili che ha vinto 10 dei primi 11 punti giocati sulla sua prima. Nel sesto gioco, il russo ha invece mostrato le proprie incertezze sotto rete, finendo sotto 0-40 prima di risvegliarsi e mettersi a picchiare con la sua solita, solida efficienza. Nel gioco successivo, ha iniziato ad allungare gli scambi con maggior regolarità in risposta, lavorando l’avversario trentatreenne ai fianchi e gettando le basi per il break: sul 4-4 sono arrivati due passanti di stirpe, che uniti a un doppio fallo di Ebden hanno propiziato una palla break. Bravo l’australiano a salvarla rimanendo fedele ai propri schemi, ma ormai i tempi erano maturi: Medvedev ne ha fallita un’altra con un inconsueto errore nello scambio prolungato, ma con un passante al corpo se n’è procurata una terza, stavolta sfruttata vincendo lo scambio da fondo.
La partita è finita lì, e in maniera decisamente repentina. Subito il break, infatti, Ebden ha chiamato un MTO per un problema alla coscia destra occorso durante il gioco precedente, e una volta tornato in campo (e perso il set) è riuscito a lottare solo per un game: una volta persa la battuta in apertura, l’australiano ha perso altri otto punti di fila, portando il totale in doppia cifra, e ha deciso di ritirarsi.
Per Medvedev sarà quindi la diciassettesima finale in carriera e la seconda dell’anno (oltre a quella raggiunta in ATP Cup con la Russia); cercherà il decimo titolo, primo del 2021. Attualmente N.287 ATP, questa è comunque stata una buona settimana per Ebden, che sta cercando di tornare ai livelli che l’hanno portato in Top 40 dopo una stagione sfortunata: nel 2020 ha giocato solo sei match (zero nel tour principale, nessuno dopo la ripresa di agosto), quest’anno sono già 14 considerando il match di oggi.
SECONDA SEMIFINALE – Senza storia il derby francese che ha chiuso il programma di singolare, visto che a Pierre-Hugues Herbert sono bastati 65 minuti per aver ragione di Ugo Humbert per 6-3 6-2 senza concedere palle break.
Entrambi reduci da match molto duri (il mancino ha salvato match point con Rinderknech, mentre Herbert ha rimontato il due volte campione marsigliese Stefanos Tsitsipas), si sfidavano per la prima volta nel circuito maggiore. Humbert aveva vinto due volte su due a livello Challenger, ma oggi si può dire che le cose siano andate in modo diverso: dopo un inizio molto rapido, sul 3-2 il campione Slam di doppio ha alzato la pressione, procurandosi la prima palla break dell’incontro su un errore di rovescio del connazionale, che però si è salvato con un buon attacco che ha costretto Herbert a sbagliare il passante.
In quel gioco, Humbert ha salvato altre quattro chance, ma ha poi pagato lo sforzo, perdendo la battuta nel turno successivo da 30-0 a causa soprattutto degli errori con il rovescio e non riuscendo più a rientrare in partita. Pierre-Hugues ha infatti perso solo sei punti al servizio in tutto l’incontro (86 percento con la prima, 85 con la seconda), e nel secondo è passato subito in vantaggio, breakkando con una risposta anticipata di rovescio lungolinea e un doppio fallo per l’1-0, prima di scappare definitivamente sul 5-1. Per lui sarà la quarta finale in singolare – non ha mai vinto un torneo.