Tredici partite vinte in fila, venti set consecutivi e due titoli – l’ITF di Altenkirchen e soprattutto il WTA di Lione di dieci giorni fa – sono il contenuto del bottino raccolto da Clara Tauson nell’edificante campagna invernale condotta sotto i tetti europei, scuserete la diciottenne di Copenhagen se vi sembra poco. La notevolissima striscia costruita dalla danese si è interrotta, oggi, nel primo round del “500” di San Pietroburgo, dove Clara era piombata superando in tromba le qualificazioni. Dopo un mese abbondante fatto di sole vittorie il disco rosso le è stato imposto da Daria Kasatkina, al termine di un match comunque combattuto che ha detto molto sul carattere ferreo della danesina.
Dasha, la quale sembra finalmente vedere la luce in fondo a un lunghissimo tunnel di sconfitte, problemi fisici e convinzione nelle proprie capacità tendente a sud, non era un’avversaria facile. Da tempi non sospetti a proprio agio quando si tratta di indoor russo, la testa di serie numero otto ha da subito mandato in tilt la giovane collega, evidenziandone le pecche in gran parte ascrivibili all’inesperienza grazie a sagaci tattiche colme di variazioni e imprevisti. Tauson, decisa a imparare in fretta, ha reagito provando a scalare la montagna dell’uno a cinque nel primo set e impedito che la rivale chiudesse al servizio nell’ottavo gioco, ma il brillante campionario di rovesci al fulmicotone e subitanee sortite a rete non l’ha salvata dalla capitolazione nel decimo game.
Subìto l’intervento del trainer dopo lo sfavorevole break dell’uno a due nella seconda frazione, Tauson ha rifiutato in ogni modo la sconfitta, forzando il tie break nonostante Dasha per ben due volte abbia avuto la possibilità di chiudere in battuta. Il meraviglioso passante per il due a zero a cancellare il drop shot della teenager ha tuttavia spinto dalle parti di Togliatti il gioco decisivo, che Kasatkina ha poi chiuso senza concedere nemmeno un punto staccando il pass per il secondo round contro Aljaksandra Sasnovich.
Clara avrà anche perso, ma non si vive di sola Tauson: le altre due qualificate in età liceale oggi in campo hanno infatti guadagnato l’accesso agli ottavi, passando attraverso avventure differenti. La prima è Kamilla Rakhimova, autrice di trentuno vincenti nella vittoria sulla wild card di casa Daria Mishina. Il dominio espresso dalla potente centocinquanta WTA nel primo e nel terzo set ha abbondantemente emendato il passaggio a vuoto accusato nel secondo, perso al tie break. Più movimentata la giornata di Xinyu Wang: la diciannovenne cinese ha battuto sette-cinque al terzo Viktoriya Tomova e i cattivi pensieri, dopo aver sprecato un cinque-due con doppio break di vantaggio e quattro match point a favore nel nono gioco. Sono ragazze, dopotutto: le altalene ci stanno.
Fuori Mladenovic, che ha giocato e vinto un set con Gasparyan prima di sparire sostanzialmente dal campo, mentre avanza la quinta testa di serie Pavlyuchenkova che nella parte alta del tabellone potrebbe addirittura recitare il ruolo della favorita.
Risultati:
[Q] J.A. Cristian b. V. Lapko 6-7(3) 6-4 2-1(Rit.)
[Q] K. Rakhimova b. [WC] D. Mishina 6-1 6-7(2) 6-1
[8] D. Kasatkina b. [Q] C. Tauson 6-4 7-6(0)
[Q] Xin. Wang b. V. Tomova 6-1 5-7 7-5
K. Siniakova b. K. Flipkens 6-1 6-2
[WC] M. Gasparyan b. [7] K. Mladenovic 6-7(1) 6-1 6-1
[5] A. Pavlyuchenkova b. [Q] C. Buyukakcay 6-4 6-4
T. Martincova b. S. Voegele 6-0 4-6 6-4