Seconda giornata del Miami Open e torneo che entra nel vivo con il completamento di tutti gli incontri di primo turno del tabellone femminile.
Subito fuori le
due azzurre
Purtroppo entrambe le ragazze italiane in gara sono uscite al loro primo impegno e quindi la partecipazione italiana nel primo WTA 1000 “Mandatory” della stagione. Elisabetta Cocciaretto (n. 112 WTA) non è riuscita ad avere la meglio dell’australiana Storm Sanders (n. 202 WTA) nonostante una bella rimonta nel secondo set che le ha permesso di vincere un parziale nel quale era stata indietro per 1-4. All’inizio del match Sanders è partita fortissimo senza dare la possibilità alla qualificata Cocciaretto, alla terza partita in tre giorni, di capire cosa stesse succedendo prima di trovarsi in svantaggio per 0-5. “Sono partita malissimo, e lei ne ha approfittato di questa mia brutta partenza per non darmi il tempo di reagire. Poi nel secondo set ho giocato certamente meglio, lei ha anche regalato, ma nel terzo non sono partita bene, ed ho completato in questo modo questa partitaccia” ha spiegato Elisabetta dopo la partita.
“Ero nervosa, non ho pensato ai miei obiettivi, per cui ho fatto tutto tranne che pensare a giocare. D’accordo ero un po’ stanca, ma bisogna andare oltre la stanchezza. Non ho accettato la situazione di dover fare più fatica, mi sono fatta prendere alla sprovvista e la partita è andata come doveva andare”. Dopo tre settimane di tornei tra Messico e Florida ora Cocciaretto ha deciso di tornare in Italia cancellandosi dal torneo di Bogotà in programma la settimana dopo la conclusione del Miami Open e ricaricare le batterie, rimettersi in sesto dagli acciacchi fisici e preparare la stagione europea sulla terra battuta. “Però se mi chiedi dove gioco onestamente non ne ho idea, non ci ho ancora guardato”.
Subito fuori dal torneo anche Camila Giorgi (n. 84 WTA), sconfitta in due set dalla russa Ludmilla Samsonova (n. 123 WTA) che qualcuno sicuramente ricorderà aver rappresentato l’Italia dal 2014 al 2018 durante gli anni da junior. “Ho avuto troppa fretta – ci ha detto Camila al termine del match – dovevo palleggiare più a lungo e invece ho insistito troppo per fare il punto subito”. Camila aveva dovuto interrompere gli allenamenti dopo l’Australian Open a causa dell’infortunio all’adduttore patito a Melbourne, ed ha ripreso la preparazione solamente da poco tempo. “L’ultima settimana mi sono allenata bene, ma purtroppo mi manca il ritmo gara, e non è facile trovarlo se ci si deve fermare sempre per qualche motivo. Ora spero di poter continuare a giocare con più continuità, a partire dal WTA 500 di Charleston“.
Peccato per Travaglia
Nel torneo maschile sconfitta piuttosto netta per il qualificato Paolo Lorenzi (n. 156 ATP), che a 39 anni ha sentito il peso della terza partita in tre giorni e non è riuscito a contrastare efficacemente il suo più giovane avversario Ernesto Escobedo (n. 205 ATP). “Lui ha giocato bene, mentre io mi sentivo molto lento. Avrei dovuto essere in condizione migliore per contrastare la sua spinta da fondo, e anche commettere qualche errore in meno: ho sbagliato qualche colpo in palleggio che di solito non sbaglio” ha detto Lorenzi dopo il match, spiegando anche che “a febbraio sono stato fermo cinque settimane per uno strappo al polpaccio e solo ora sto ritrovando un po’ di condizione. D’altra parte con l’età ci si porta dietro qualche infortunio in più, e io sono abituato ad allenarmi tanto e invece non dovrei alla mia età”.
Anche Federico Gaio (n. 141 ATP), entrato nel tabellone principale come lucky loser, è stato sconfitto in due set dal lituano Ricardas Berankis (n. 89 ATP). Peccato perché dopo essere andato sotto 2-5 “pesante” nel primo parziale, Gaio era riuscito a rimontare fino al 5-5, portando poi il set al tie-break e tenendo testa punto a punto all’ex n.1 del mondo junior. “Oggettivamente ho giocato abbastanza male, a parte i game dal 2-5 al 5-5, dove comunque lui mi ha regalato qualcosa. Ma certamente non posso ritenermi soddisfatto di come ho giocato. Nei due tornei giocati in queste due settimane ho lottato, anche in condizioni ambientali non semplici, ma quando il livello è salito sono uscite le mie lacune in termini di continuità. Bisogna ancora migliorare molto, questo è oggettivo”.
L’unico ad essersi giocato fino in fondo le sue chance di vittoria è stato Stefano Travaglia (n. 70 ATP), che terminando il suo incontro ben oltre mezzanotte contro lo statunitense Frances Tiafoe si era aggiudicato il primo set per 7-5 ed era arriavato a procurarsi tre occasioni per ottenere il break e andare a servire per il match sul 5-3. Sulle prime due Tiafoe ha giocato in maniera aggressiva costringendo l’italiano all’errore, sulla terza invece Travaglia ha messo lunga una risposta non impossibile. Da quel momento in poi Tiafoe ha ottenuto il break in tre dei successivi cinque turni di battuta di Stefano che non è riuscito nel terzo set a tenere testa al suo avversario. È sfumata così la chance di ottenere la rivincita del primo turno all’ultimo Australian Open e di interrompere la striscia di sconfitte consecutive (ora arrivata a cinque) che dura dalla finale del Great Ocean Road Open di Melbourne nella quale è stato sconfitto da Jannik Sinner.
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