Dopo l’uscita di tutti i nostri protagonisti impegnati in campo martedì, è toccato all’azzurro del momento, ovvero Lorenzo Musetti (n. 94 ATP), l’onere di sbloccare la situazione portando a casa il suo incontro di primo turno contro la wild card americana Michael Mmoh con il punteggio di 6-4, 6-4.
Musetti è stato quasi sempre in vantaggio nel corso di tutta la partita, anche se non è mai davvero riuscito a staccarsi dall’avversario e a concludere il match in scioltezza. Mmoh è sempre riuscito bene o male a rimanere in scia dando fondo a tutto il suo repertorio. È infatti apparso chiaro fin da subito che sugli scambi da fondocampo Musetti sembrava decisamente più solido: il carrarese aveva iniziato l’incontro come suo consueto rispondendo da molto dietro la linea di fondo e giocando principalmente di rimessa con le sue solite variazioni, ma Mmoh dopo poco ha cercato di cambiare il tema tattico prendendo con più regolarità la via della rete, ma pagando dazio con un elevato numero di errori non forzati (addirittura 17 nel primo set). Dall’1-3 l’americano è riuscito a risalire sul 3-3 riequilibrando la partita, ma due giochi più tardi è stato Musetti ad avere il guizzo giusto, convertendo la palla break sul 30-40 e chiudendo poi il set poco dopo in 43 minuti.
Nel secondo set Musetti ha ottenuto un altro break in apertura e sembrava poter andar via agevolmente quando sul 4-2 ha avuto ben quattro chance per il doppio break. Il set si è fatto molto più vivace dal punto di vista degli scambi, tutti e due i protagonisti hanno preso a utilizzare la palla corta con grande regolarità, dando vita a ottimi recuperi a rete, corpo a corpo e passanti di ottima fattura. Musetti è stato molto bravo a cancellare al suo avversario due chance del 4-4, poi servendo per il match sul 5-4 ha rimontato da 0-40, siglando il 40-40 con un bel rovescio lungolinea e poi chiudendo il match con gli ultimi due punti. “Avevo chiesto a Paolo Lorenzi qualche informazione su Mmoh, visto che lui abita a Sarasota e ci si allena regolarmente. È un giocatore molto fisico, solido, ottimo servizio, e devo dire di aver impostato bene la partita, qualche volta ho avuto fretta, qualche altra volta sono rimasto indietro, ma ho avuto spesso il controllo del gioco”. Il prossimo match sarà contro la testa di serie n. 23 Benoit Paire, che per qualche game è stato anche sulle tribune a vedere il match d’esordio di Musetti: “Sì, l’ho visto che era in tribuna. Benoit lo conosciamo tutti, ha alti e bassi ma può anche raggiungere un livello molto alto. Bisogna prenderlo con le molle. Per il resto è un ragazzo molto normale, ci parlo regolarmente fuori dal campo, anche ad Acapulco mi ha fatto tanti complimenti, quindi speriamo che il match sarà divertente visto che a tutti e due piace giocar bene”.
Niente da fare purtroppo per gli altri due italiani impegnati nella giornata. Salvatore Caruso (n. 85 ATP) ha ceduto in due set piuttosto rapidi (6-3, 6-4) contro il giapponese Yasutaka Uchiyama (n. 110 ATP). Come ci ha confermato lo stesso Caruso dopo la partita, il siciliano non ha affrontato l’incontro in condizioni ottimali a causa di problemi intestinali che lo hanno tormentato per diversi giorni all’arrivo a Miami da Acapulco. “Sono tre giorni che prendo farmaci, fino a ieri avevo paura di uscire dalla camera d’albergo perché dovevo sempre rimanere vicino al bagno. Ho perso moltissimi liquidi, infatti alla fine della partita mi sono venuti i crampi, dopo poco più di un’ora di gioco. Purtroppo non è semplice giocare in queste condizioni, comunque complimenti a lui perché ha giocato un’ottima partita”. Caruso chiude quindi la trasferta nel continente americano con cinque sconfitte su cinque incontri: “Ovviamente non posso essere contento di questi risultati dopo il tennis che ho espresso in Australia, però già sentivo che la condizione ad Acapulco stava tornando, poi qui ho avuto questo inconveniente, e quindi bisogna tornare a casa a lavorare per i tornei sulla terra”.
E sconfitta, questa certamente più bruciante, è stata anche per Thomas Fabbiano (n. 179 ATP) che dopo essersi brillantemente qualificato per il tabellone principale ha perso una partita con lo sloveno Aljaz Bedene (n. 59 ATP) dopo aver avuto tante chance non concretizzate. Thomas era avanti 5-1 nel primo set, ha avuto due set point sul 5-3 prima di farsi rimontare e cedere il parziale al tie-break. Nella seconda partita ha ripetuto lo slancio fino al 5-1, chiudendo però questa volta il parziale sul 6-1, ma nel terzo set è sempre stato costretto a rincorrere, finendo per arrivare un po’ a corto di fiato ed alzare bandiera bianca per 6-3 dopo 2 ore e 36 minuti. “Questo è il tennis – ci ha detto Fabbiano al telefono dall’Hard Rock Stadium – se cali dell’1 percento l’altro prende il sopravvento. È uno sport complicato, molto competitivo, e devo ripartire da qui”. Fabbiano si è preso una pausa di riflessione durante la stagione 2020 e non ha giocato dopo la ripresa dell’attività: “Mi sento benino fisicamente, devo rimettermi un po’ a posto, devo rimettere insieme i pezzi del mio team, soprattutto cominciando a lavorare con un preparatore atletico. Qui faceva molto caldo, e forse si è visto alla fine, ma almeno ho rimesso in moto le gambe. Ma ormai mi ci sono abituato a ripartire dal basso: ho dei buoni periodi ogni anno, poi devo toccare il fondo per provare a risalire e tornare a giocare questi tornei. Però credo di avere ancora tanto tennis inespresso dentro di me, finora credo di aver dato il 30-40% e se riesco a tirare fuori tutto il mio potenziale posso davvero fare un salto di qualità”.