[21] J. Sinner b. [11] K. Khachanov 4-6 7-6(2) 6-4
Sinner e Khachanov avevano già dato vita a due incontri maratona negli ultimi sei mesi, e anche questo non ha fatto eccezione. Non ci sono stati i crampi che avevano caratterizzato il quinto set del match di Flushing Meadows 2020, ma il caldo e l’opprimente umidità di questa domenica primaverile a Miami sono stati sicuramente un fattore in questo match che Jannik Sinner ha portato a casa con un carattere ed una tigna degna dei veri purosangue.
I numeri dicono poco della differenza tra i due in questa partita: percentuali al servizio quasi identiche, solo tre punti differenza tra i due e tre palle break sfruttate a testa su una marea. Ciò che ha fatto la differenza è stata la capacità di Sinner di dimenticarsi il primo set perso per un calo fisico, dopo che aveva lottato come un leone e si era procurato tre palle del 5-3, e portare Khachanov alla volata finale del tie-break dove ha giocato davvero da fuoriclasse. Splendida la volée bassa di diritto sul primo minibreak, incredibile la profondità sugli altri scambi.
Una vittoria che dà morale, contro un avversario storicamente ostico, e che consegna un ottavo di finale in un Masters 1000 in una sezione di tabellone senza mostri sacri da superare, ma con tanti ottimi giocatori da prendere con le pinze.
Sotto il sole cocente
Non ci ha messo molto la partita a entrare nel vivo: il secondo game ha visto ben 28 punti giocati e Jannik Sinner ottenere il primo break all’ottava occasione utile dopo quasi 18 minuti di gioco. Fatica che però non è stata messa a buon uso perché nel gioco successivo l’altoatesino, dopo aver recuperato da 0-40, ha mancato due opportunità per il 3-0 ed ha concesso il controbreak all’avversario.
Come previsto non troppe variazioni tattiche nella partita: grandi palleggi ad alta velocità da fondo campo, Khachanov più potente e Sinner più abile a trovare gli angoli quando possibile. Dopo 36 minuti il punteggio era solamente 2-2 e la giornata era caldissima e umida. Già nel quinto game Sinner ha dato segno di avere qualche possibile fastidio fisico, effettuando qualche piegamento prima di servire i due doppi falli che gli sono costati il secondo break di fila. Problema solo momentaneo perché Sinner ha recuperato immediatamente il break di svantaggio, e sul 4-3 a suo favore ha avuto due palle per andare a servire per il set, ma le ha sprecate sbagliando la risposta. A quel punto è stato Khachanov ad effettuare il primo cambiamento tattico della partita: alcune palle corte sul rovescio di Sinner, accompagnate da discese a rete chiuse con volée strette in diagonale hanno portato l’italiano a giocare in una zona di campo tradizionalmente difficile per un bimane. Dopo 1 ora e 9 minuti era Khachanov a incamerare il primo set per 6-4 con Sinner che appariva sempre più provato dalle torride condizioni ambientali.
Dopo essersi preso una pausa fisiologica nell’intervallo tra i set, Jannik appariva soffrire incredibilmente il caldo, mentre il suo avversario sembrava molto più fresco. Tuttavia Sinner è riuscito a riprendersi almeno parzialmente tenendo il servizio nel game di apertura e mantenendosi in linea di galleggiamento nel punteggio. Le palle corte di Khachanov si sono fatte più saltuarie ed anche il russo ha iniziato a commettere qualche errore in più negli scambi da fondocampo. Sinner ha provato ad aggrapparsi ai game di servizio per arrivare alla fine del set. Sul 5-5 un doppio fallo sul 40-40 ha dato a Khachanov una chance per poter andare a servire per il match, ma il suo rovescio lungolinea dopo uno scambio da fondo è finito in corridoio.
Nel tie-break successivo, il capolavoro di Sinner: primo mini-break per il 2-1 con una splendida volée bassa di diritto, due servizi tenuti per andare 4-1, scambi a dipingere le righe per arrivare al secondo mini-break del 5-2 e splendida chiusura con una demi-volée di rovescio per il 7-2. Dopo 2 ore e 9 minuti il match tornava in parità.
Terzo set con meno scambi lunghissimi, i giocatori hanno tentato di prendere il controllo appena possibile per abbreviare la fatica, con i servizi che hanno dettato legge fino al 4-4, tanto da aver avuto solo stati sette punti del ribattitore in otto giochi. Poi, sul 40-15 Khachanov si è incartato in due errori gratuiti, Sinner ha conquistato un punto meraviglioso in recupero con uno “stettino di diritto” applaudito anche dal russo, e alla prima occasione c’e stato il break dell’italiano che ha poi concluso il match al servizio dopo 2 ore e 51 minuti.
La via per la semifinale
Si tratta, ovviamente, del primo ottavo di finale raggiunto da Sinner a Miami e in un torneo Masters 1000. Al prossimo turno l’altoatesino affronterà il vincente della sfida tra lo svedese Mikael Ymer e il finlandese Ruusuvuori. Contro Ymer il bilancio degli scontri diretti è in parità: Sinner ha vinto alle NextGen Finals di Milano nel 2019 mentre Ymer lo ha sconfitto lo scorso anno al torneo di Montpellier; contro Ruusuvuori invece c’è un solo precedente, lo scorso anno nel Challenger di Bendigo in Australia ed è stato vinto da Ruusuvuori in due set.
Sinner rimane ora il giocatore di classifica più alta ancora in gara in questo spicchio di tabellone che dovrà definire l’avversario in semifinale di chi uscirà dal quarto presidiato da Daniil Medvedev. L’occasione è ghiotta, ma Sinner è il primo a sapere che bisogna rimanere con i piedi per terra perché tutti gli avversari possono essere pericolosi.