[1] A. Barty b. [8] B. Andreescu 6-3 4-0 rit.
Ashleigh Barty si conferma campionessa del Miami Open al termine di una finale dai toni agrodolci, anzi tendente all’amaro. Il match si è infatti concluso anzitempo per il ritiro, sul 4-0 del secondo set, di Bianca Andreescu, infortunatasi alla caviglia cadendo nel game precedente. Il forfait è arrivato sì a partita già ampiamente compromessa, ma comunque ha tolto una discreta fetta di gioia a Barty e anche agli appassionati, preoccupati per le sorti della fragile Andreescu. La speranza è ovviamente che si tratti solamente di una contusione o comunque di un infortunio non troppo grave. Un altro stop prolungato potrebbe infatti essere una bella botta psicologicamente per Andreescu che da Indian Wells 2019 a Miami 2021 (compresi) ha giocato solamente dieci tornei.
Al di là dell’epilogo, la superiorità di Barty era apparsa evidente sin dall’inizio e dunque ben prima della caduta che ha forzato la canadese al ritiro. L’australiana ha giocato benissimo, conducendo gli scambi con la solita grande sagacia e mettendo alle corde l’avversaria già dai primissimi game. Per la prima volta in carriera Barty riesce a difendere un titolo e lo fa in questa modalità piuttosto bizzarra, ovvero a due anni di distanza (ricordiamo che il torneo non si è disputato nel 2020). Questa vittoria le vale il decimo titolo in carriera e le permette inoltre di rinsaldare ulteriormente la sua presa sulla prima posizione del ranking.
IL MATCH – Andreescu non parte bene, mentre Barty è fin da subito molto centrata. L’australiana spinge benissimo con il dritto andando a punzecchiare, anche con la soluzione inside-in, il lato destro dell’avversaria e ottenendo molti punti. Gli scambi sono totale appannaggio di Barty che s’invola piuttosto rapidamente sul 3-0. Andreescu prova a scuotersi tenendo la battuta nel quarto gioco, anche grazie ad un bel passante di rovescio, ma non sembra in grado di poter rientrare in questo primo set senza un aiuto da parte di Barty. L’aiuto arriva improvvisamente nel game successivo, quando l’australiana si addormenta e spreca un vantaggio di 40-0, finendo col cedere il servizio. La gioia per Andreescu dura ben poco perché Barty recupera rapidamente il filo del proprio gioco e torna a dominare nel palleggio da fondo, salendo 5-2. La canadese prova a rifarsi sotto e finalmente assesta anche qualche bel vincente, ma non riesce a evitare che Barty faccia suo il parziale al secondo set point.
In avvio di secondo set, Andreescu alterna ottimi colpi a errori marchiani. Sul rovescio in rete che la costringe ai vantaggi nel primo game, la canadese fa chiaramente gesto al suo angolo di essere infastidita dal forte vento. Un erroraccio, stavolta di dritto, e un doppio fallo la condannano a inseguire sin da subito anche in questo parziale. La situazione non accenna a migliorare per Andreescu, anche per merito di una Barty tanto elegante quanto spietata nella gestione degli scambi. L’australiana si prende un secondo break di vantaggio, mentre la canadese approfitta del cambio campo per chiedere l’intervento della fisioterapista e farsi controllare la caviglia destra, mal poggiata nel game precedente.
La pausa non intorpidisce il braccio di Barty che si guadagna il 4-0 con un ace, sul quale Andreescu si ferma e si inginocchia in lacrime. Il significato di questo pianto improvviso appare fin da subito chiaro a tutti. La canadese infatti si volta e, zoppicando, va a stringere la mano alla sua avversaria.