Il numero uno del mondo Novak Djokovic è fuori dal Masters 1000 di Montecarlo. Nel terzo turno è stato il primo giocatore britannico Dan Evans a eliminarlo in poco più di 2 ore di partita. 6-4 7-5 il punteggio finale. Un match caratterizzato dagli errori di Djokovic, molto sottotono e mai in grado di contrastare il gioco vario e spesso volto all’attacco di Evans. Tuttavia il serbo ha avuto un set point in risposta sul 5-4, ma ha sbagliato un semplice rovescio. Dall’altro lato bisogna fare tanti complimenti a Evans, che ha saputo combinare soluzioni rischiose a una grande solidità nel palleggio, soprattutto nei momenti decisivi di entrambi i set.
È il primo a battere Djokovic in questo 2021, dopo una striscia di 10 vittorie. Come premio, potrà giocare un apertissimo match con David Goffin, il suo primo quarto di finale in un Masters 1000. Curioso che raggiunga questo risultato sulla terra battuta. Una superficie che mai prima di questa settimana gli aveva dato soddisfazioni. Sette giorni fa usciva sconfitto all’esordio a Cagliari (dove era testa di serie numero 1) contro Lorenzo Musetti, giocando in modo estremamente offensivo. Questa settimana, con un paio di aggiustamenti ha battuto Lajovic, Hurkacz (campione di Miami) e Djokovic. Non male per uno che prima di arrivare a Montecarlo aveva vinto soltanto due partite a livello di circuito maggiore sulla terra battuta, più altre due in Coppa Davis e un altro paio a livello di qualificazioni (Roma 2019).
LA CRONACA – La sfida (la prima tra i due) parte in modo abbastanza insolito, con un’ammonizione per “start of play violation” data dall’arbitro a Evans, reo di aver ritardato il primo servizio di Djokovic. Paradossalmente non è stato il britannico a turbarsi, bensì Nole che con quattro non forzati ha regalato il break iniziale al suo avversario. L’ingresso in partita del numero uno del mondo è lentissimo. Stenta a trovare il giusto timing e le contromisure alle variazioni che Evans propone. Riesce a scuotersi sotto 0-3 (doppio break), accorciando nel punteggio. Il numero uno di Gran Bretagna rischia di perdere anche il secondo break, ma recupera da 15-40 e dopo 9 minuti allunga 4-2. Il controbreak però arriva poco più tardi: Evans sbaglia uno smash che l’avrebbe portato 40-15 e finisce per rimettere definitivamente un brutto Djokovic in partita, 4-4.
La partita cambia nel suo andamento, ma offre sempre lo stesso spettacolo. In mezzo agli errori di Djokovic, il buon Daniel pesca un gran passante di dritto che gli frutta un break preziosissimo. Al servizio sul 5-4, dopo 57 minuti, il britannico chiude al terzo set point. Nole è evidentemente ancora fuori condizione: può forse ritenersi fortunato ad aver pescato Jannik Sinner all’esordio, dal momento che trovarsi di fronte un giovane da lui stesso definito “il futuro del tennis” l’ha portato a giocare un match molto solido e ordinato. Tutto il contrario di quanto è accaduto quest’oggi. I meriti però vanno dati anche all’avversario e soprattutto al suo modo di interpretare il gioco. Un avversario come Evans, che gradisce il serve&volley e il back non aiuta un giocatore (come Nole) al rientro nel tour a guadagnare il ritmo.
Tuttavia è il serbo a partire meglio nel secondo: stavolta è lui a salire 3-0, ma contro ogni pronostico non è riuscito a consolidare il vantaggio. Con due vincenti di dritto Evans si è ripreso il break sul 3-1, stavolta senza particolari aiuti nel turno di servizio da parte di Novak. È ancora il dritto del britannico il protagonista indiscusso nel mezzo del secondo set: altro vincente per salvare la palla del 5-3 in favore Djokovic. Ci pensa la palla corta è il rovescio tagliato a fare il resto e a mandare Djokovic al servizio sul 4-4, situazione scomodissima. Infatti Evans sale 15-30, ma sbaglia un rovescio di chiusura dentro la riga del servizio che l’avrebbe portato al doppio break point.
Qui è parso che Nole avesse preso coraggio: con servizio e dritti vincenti si porta sul 5-4 e ha anche un set point sul servizio di Evans, ma se lo cancella da solo con l’ennesimo errore di rovescio, non riuscendo poi ad evitare il 5-5. Bravo ancora una volta Evans a concedere il minimo: se proprio lo fa, sbaglia proponendo gioco, che è un po’ il suo tratto caratteristico. Nel game in cui Novak colpisce il 40esimo non forzato della sua partita (saranno 45 a fine match), Evans pesca il break decisivo (doppio fallo di Djokovic sul 30-40!) e riesce con la collaborazione del numero uno del mondo (di solito in modalità ‘muro’ quando l’avversario è sul punto di batterlo) a chiudere il match. Senza dubbio è la vittoria più bella della sua vita, sulla superficie che gli aveva dato meno soddisfazioni. Sfiderà David Goffin nei quarti di finale, contro il quale conduce 1-0 nei precedenti.
Djoko è consapevole di quanto male abbia giocato questo match di ottavi di finale, ma dopo il match point ha comunque riconosciuto i meriti del suo avversario: “Complimenti a lui, ha meritato di vincere. Ha giocato meglio nei momenti decisivi. Se devo essere onesto, però, questa è stata probabilmente uno delle peggiori partite che riesco a ricordare negli ultimi anni. Non voglio togliere niente alla sua vittoria, ma mi sentivo malissimo in campo. Non ha funzionato niente”.