Stefanos figlio di Apostolos fece una palla di pelle di Rublev, tutti i russi salirono a galla per vedere la palla di pelle di Rublev fatta da Stefanos, figlio di Apostolos. E così il Dio greco Tsitsipas (10) finalmente è sceso in terra a calpestare e dominare il suolo del mattone tritato, nuovo principe di Montecarlo approfittando dei tentennamenti dei precedenti tiranni. Nulla ha potuto il robotico Rublev (8,5), eroico nell’abbattere l’antico dominatore ma poi arresosi dinanzi a cotanta bellezza e superiorità.
D’altra parte Novak Djokovic (5) aveva dato tutto per dimostrare al nuovo leoncino Jannik Sinner (6) che il vecchio leone comandava ancora la foresta e soprattutto era distratto dal progetto di annettere la PTPA alla nuova Superlega ed ha dovuto cedere il passo dinanzi allo scatenato Daniel Evans (8), che ha all’improvviso dimostrato di avere birra, non solo da bere, anche sulla terra battuta. In verità anche fuori dal campo visto il risentimento mostrato nei confronti di Lorenzo Musetti (5,5): caro Dan fai il bravo che per difendere l’onore del Magnifico siamo pronti ad invadere la perfida Albione. Rafa Nadal (5) è apparso un po’ stralunato, ma Parigi è ancora lontana e, come di consueto, lì si parrà la sua nobilitade e dunque non è il caso di preoccuparsi.
Per quanto riguarda lo squadrone azzurro, eravamo nove in tabellone eravamo giovani e forti ma a salvarci dal tracollo è stato il vecchio bucaniere Fabio Fognini (7) che ha ritrovato l’aria di casa ma ha dovuto arrendersi allo scatenato Casper Ruud (7,5). Matteo Berrettini (5) ha dimostrato di non essere ancora pronto, Caruso (6) si è salvato da una figuraccia, Travaglia (6) ha difeso l’onore della propria donna dalle ingiurie del villano Carreno, da Sonego (6) forse potevamo aspettarci qualcosa di più, ma veniva dalla vittoria in terra sarda e dobbiamo essere clementi.
A proposito di Sardegna, altro successo del movimento italiano con il nuovo torneo ATP in programma nella settimana prima del Roland Garros: sarà Parma, nel frattempo annessa con provvedimento presidenziale alla provincia di Nuoro, ad ospitare il nuovo 250.
Nel frattempo Roger Federer, dal suo buen ritiro ha fatto sapere che tornerà in quel di Ginevra e dunque non figura nell’entry list di Roma. A questo punto gli appassionati italiani potranno sperare solo in una improbabile retromarcia di Roger e in una wildcard degli Internazionali. Dubbioso Binaghi: “Beh stiamo parlando di una vecchia gloria, un giocatore che non ha più nulla da dare e che è riuscito a non vincere questo torneo neanche quando il suo avversario era Mantilla, che è riuscito a perdere con Stepanek, Chardy, Gulbis e Volandri. Valuteremo ma in questo momento abbiamo altri nomi prima di lui, Londero, Coria e Delbonis certamente più adatti di lui alla terra”.
Se Federer limita le sue apparizioni sul rosso, Nick Kyrgios (4) ha invece deciso di saltare totalmente la stagione sulla terra. “Non mi alleno altrimenti sporco la macchina. La terra non dovrebbe essere nemmeno considerata una superficie” ha ricordato più volte Nick. D’altra parte nemmeno lui dovrebbe essere considerato un tennista.
Dato un applauso alle nostre Cocciaretto (7,5) e Trevisan (7) che hanno spezzato le reni alla Romania nella ex Fed-Cup, l’oscar quadrifoglio della settimana va a Federico Gaio (10): ko nell’ultimo turno delle qualificazioni di Barcellona, è stato ripescato come lucky looser e sorteggiato all’esordio con Benoit Paire. Più gaio di così…