Giornata iniziale a Belgrado per il Serbia Open, il torneo voluto e organizzato dall’entourage di Novak Djokovic e che vede proprio il n. 1 del mondo ai nastri di partenza come favorito d’obbligo. Come testa di serie n. 2, invece, c’è il n. 1 d’Italia Matteo Berrettini, che resiste nella Top 10 ma che ha bisogno di ritrovare il feeling con la vittoria dopo l’infortunio agli addominali patito lo scorso febbraio in Australia e il difficile rientro a Montecarlo con la sconfitta contro Davidovich Fokina.
“Sto bene ora – ha dichiarato Berrettini durante l’incontro pre-torneo con la stampa – mi sono allenato duramente per partecipare a questo torneo. Sono andato a Miami, ma non ero pronto quindi ho deciso di non giocare. È stato un infortunio pesante, non ne avevo mai avuto uno di quel tipo prima, ed ha avuto un effetto molto serio sul mio servizio. Sento di essere pronto adesso, e mi servono partite per rientrare in forma”.
Durante la sua assenza dal circuito, Berrettini ha visto alcuni suoi giovani colleghi conquistare importanti traguardi. “Questo mi aiuta a migliorare – ha commentato Matteo – in modo da poter essere al loro stesso livello. Hanno dimostrato di poter competere ad alto livello, hanno accumulato parecchia esperienza. Penso che la situazione si evolverà anche a livello dei tornei dello Slam, e questo è un fatto positivo per me e per il tennis in generale”.
Cecchinato perfeziona il derby con Berrettini
Avanzato di un turno in quanto testa di serie n.2, Berrettini giocherà al secondo turno contro Marco Cecchinato, che nel suo incontro d’esordio ha avuto la meglio di Viktor Troicki per 6-1, 6-4.
Cecchinato padrone degli scambi fin da subito, ingestibile al servizio (tre punti concessi nel parziale), ottimo anche come reattività sulle buone risposte, invero poche. Ottimo uso del topspin per aprire gli angoli e spingere indietro Troicki, che ha perso campo soprattutto dalla parte del suo dritto un po’ storto e subisce le precise smorzate azzurre. Colui che vanta un best ranking al n. 12, però dieci anni fa, non è stato aiutato neppure dal rovescio poco continuo; non è nemmeno la sua superficie preferita e Ceck ha chiuso il primo set 6-1 in 25 minuti. Poco è cambiato all’inizio della seconda partita, con il drop shot di Marco che ha suggellato il break in un terzo gioco compromesso dagli errori bimani.
Il primo e unico momento di difficoltà è venuto sul 3-2, quando tra il ritrovato rovescio serbo e un Cecchinato apparentemente teso è spuntata ai vantaggi la sola palla break del match. Ceck l’ha però giocata con grande attenzione, non si è fatto sorprendere dal tentativo di contropiede, ed ha così annullato la possibilità del pericoloso aggancio. I due successivi turni di battuta tenuti a zero hanno perfezionato l’appuntamento con Matteo Berrettini, Un solo precedente fra i due, nel 2017 al Challenger di Francavilla, con vittoria del palermitano dopo oltre tre ore.
Continua il periodo no di Travaglia
Oltre a Cecchinato c’era un altro italiano impegnato nella prima giornata del Serbia Open. Purtroppo Stefano Travaglia (n. 67 ATP) non è riuscito a spezzare l’incantesimo che lo vede sempre sconfitto nei match del tabellone principale dalla finale persa con Sinner al Great Ocean Road di Melbourne lo scorso febbraio. Una partita davvero da montagne russe (7-5, 5-7, 6-3), quella giocata da Travaglia contro la testa di serie n. 5 Filip Krajinovic, nella quale il marchigiano ha ceduto un primo set equilibratissimo pagando una bassa percentuale di conversione sulla seconda di servizio e un paio di colpi scappati oltre la linea di fondo mentre serviva sul 5-6.
Sembrava che il match poi avesse preso la strada del giocatore serbo, che con un break conquistato al sesto game si era portato 5-2 ed aveva avuto la chance di servire per il set sul 5-3. Da quel momento ci sono stati cinque giochi consecutivi per Travaglia, che annullando con molto coraggio un match point sul 4-5 e mantenendo la pressione alta da fondo campo è riuscito a ribaltare il parziale e ad aggiudicarselo per 7-5.
La furia di Krajinovic in quel momento si è scatenata sulle sue racchette: prima ha obliterato l’attrezzo che aveva in mano picchiandolo ripetutamente a terra e poi, non pago, una volta arrivato alla sua panchina ha afferrato un’altra racchetta ed ha disintegrato pure quella.
Travaglia sembrava riuscito a prendere il comando del match quando al terzo game si era portato sul 2-1 con un prezioso break di vantaggio, ma due giochi più tardi la partita era destinata a cambiare di nuovo. Con la chance del 4-1 pesante sulla racchetta, Travaglia ha attaccato Krajinovic sul rovescio, ma si è visto infilare da un passante lungolinea molto difficile. Da quel momento il match si è di nuovo capovolto ed è stato il serbo a infilare una serie di cinque giochi consecutivi (e di 22 punti a 9) per chiudere il match al secondo match point, non prima di aver cancellato una chance del 5-5 con un bel diritto anomalo.