[1] A. Barty b. [5] A. Sabalenka 3-6 6-0 6-3
Un match quasi surreale per Aryna Sabalenka che, dopo aver letteralmente dominato Ashleigh Barty nel primo set (6-3), subisce un repentino calo di tensione e il suo tennis granitico comincia a sgretolarsi (complice forse anche un fastidio alla gamba destra). Barty è abilissima, per il terzo incontro di fila, a mantenere calma e sangue freddo nonché a perseverare nel tentativo di variare il gioco per scardinare il bum bum di Aryna. La sua lucidità le permette così di ribaltare l’andamento del match infliggendole un rapido 6-0 nel secondo set per poi chiudere il match 3-6 6-0 6-3 e festeggiare i 25 anni appena compiuti, nella giornata di sabato, con l’undicesimo trofeo in carriera.
TRAVOLGENTE SABALENKA – La potenza dirompente di Sabalenka contro le variazioni di Barty. Questo il leit motiv dell’inizio del match, con la tennista bielorussa che comincia subito a bombardare l’avversaria, soprattutto col servizio. Deve comunque salvare un break point poiché, appena possibile, Ash la aggredisce a sua volta rubandole il tempo a rete. L’inizio del match è all’insegna dell’equilibrio, 1-1.
Sulla scia della performance perfetta di sabato contro Halep, in questo inizio match Sabalenka continua a produrre un tennis estremamente solido, servendo in modo impeccabile e scaraventandosi sulle risposte della Barty con tutto il peso del corpo per chiudere il punto. Sale 2-1. I game scorrono veloci, entrambe gestiscono con autorevolezza il proprio turno di battuta. Sabalenka continua ad accumulare i vincenti, solidissima e potente soprattutto con il rovescio. L’australiana tuttavia ha altre due possibilità di break ma, ancora una volta, Aryna ritorna in controllo con potenza e precisione al servizio e grande aggressività da fondo, portandosi sul 3-2.
Sfuma la possibilità di break per Sbalenka nonostante anche la Barty si dimostri solida alla battuta. Eccellente il footwork della tennista di Minsk, che si muove come una gazzella in campo. Sabalenka continua a spingere col servizio prendendo anche tanti rischi e commette infatti il suo quarto doppio fallo.
Barty continua nel tentativo di spezzare il ritmo all’avversaria, ma le sue smorzate non sono abbastanza calibrate e Sabalenka, che continua a sfoderare un tennis sempre in spinta e martellante, riesce a spezzare l’equilibrio dello score strappandole il servizio. Sale 5-3 e, al secondo set point, dopo 38 minuti di gioco, fa suo il primo parziale per 6-3. Non dà respiro a Barty e spingendo sempre da fondo sulle righe e gli angoli, induce troppo spesso la n. 1 del mondo all’errore o le impedisce comunque di organizzarsi con l’attacco e le variazioni.
BARTY SERAFICA, SABALENKA SPEGNE LA LUCE
L’australiana cerca di infastidire l’avversaria con i suoi slice di rovescio ma molti muoiono sulla rete. Un po’ troppo imprecisa oggi Ash, sia da fondo con il back che con le smorzate. Si procura tuttavia due palle break; spreca la prima con uno slice di rovescio che si affievolisce in rete. La seconda viene salvata da Aryna con l’ennesimo rovescio dirompente a uscire. Ma il dritto incrociato in spinta stavolta tradisce Sabalenka che colpisce con troppa irruenza e lo manda appena lungo, consegnando così il primo break all’avversaria che sale 2-0 per poi allungare rapidamente le distanze sul 3-0.
Momento di crisi per Sabalenka che cede sette punti di fila alla Barty. L’australiana ottiene tre break point e un magnifico cross di dritto in corsa che schizza sulla riga le permette di consolidare ulteriormente il vantaggio sul 4-0 per poi avanzare ancora 5-0. Tutta un’altra storia in questo secondo set. Dopo essere stata letteralmente dominata nella prima frazione, Ashleigh mantiene la lucidità per potersi infilare, alla prima occasione, in un’eventuale falla del tennis dell’avversaria. E infatti il ritmo e la precisione di Aryna cominciano a vacillare: frettolosa e impaziente, la n. 7 del mondo ora sembra perdere del tutto il controllo e le misure. Sabalenka continua a sparacchiare ma sbaglia ancora. Barty invece persevera con le sue variazioni: palle tagliate, basse e corte che ora funzionano eccome. La bielorussa pasticcia ancora con un rovescio lungolinea cacciato malamente a rete (arma letale invece fino a pochi minuti prima) e, in 20 minuti, subisce un dolorosissimo 6-0 da parte della n. 1 del mondo.
Nella débâcle di Aryna nel secondo parziale è complice soprattutto un netto calo nel rendimento al servizio, l’81% dei punti vinti con la prima nel primo set, a fronte del 33% dei punti conquistati nel secondo; mentre Barty conquista il 90% dei punti con la prima di servizio nel secondo set.
IL DOMINIO DI ASHLEIGH – Sabalenka chiede il Medical Time Out alla fine del secondo set, si allontana dal campo e rientra con una fasciatura alla coscia destra. L’inizio del terzo set è impeccabile per la Barty che tiene il game d’apertura a zero. Rien ne va plus per Sabalenka che, nervosa e in confusione, continua a sbagliare mentre Barty sale 3-0 mettendo a segno il nono game di fila.
La bielorussa sfoga tutta la sua rabbia e frustrazione continuando a sparare all’impazzata. Fa un passo in avanti sull’1-3 interrompendo così la striscia positiva dell’avversaria nello score. Ora sembra ritrovare profondità e precisione, approfittando inoltre di alcuni errori di troppo di Ashleigh. Le strappa il servizio e si avvicina sul 2-3 rientrando così in partita. L’australiana è abilissima però a prenderle il tempo e a farle attraversare il campo in lungo e in largo, giocando sugli angoli. Alla fine, l’ennesimo doppio fallo bielorusso consegna il 4-2 a Barty.
Troppi “regali” da parte di entrambe nel settimo interminabile gioco che, alla fine, è appannaggio della tennista aussie che allunga il passo sul 5-2. Tanto da recriminare per la bielorussa che ha avuto molteplici occasioni per imporsi sul servizio dell’avversaria. Sabalenka non riesce più a trovare costanza nei colpi alternando soluzioni mirabili a errori grossolani. Sabalenka spinge e spinge ancora ma i colpi finiscono irrimediabilmente lunghi. Totalmente fuori controllo, con l’ennesimo colpo sparacchiato con foga, Aryna consegna il match a un’abilissima Ashleigh Barty (3-6 6-0 6-3 lo score) che, dopo il successo di Miami, conquista a Stoccarda l’undicesimo sigillo in carriera. La n. 1 del mondo non avrebbe potuto offrirsi regalo più gradito per i suoi 25 anni, un regalo che le consente – forse questa è la cosa più importante – di rintuzzare ulteriormente l’imminente emorragia dei 2000 punti che perderà a Parigi. Tra i 1000 di Miami e i 500 di Stoccarda, siamo già a buon punto. Il primo posto nella Race, del resto, è lì a testimoniarlo.