Richiamati all’ordine. È quanto successo a Fabio Fognini e Benoît Paire, rimbrottati dal fornitore di racchette Babolat a causa dei comportamenti poco ortodossi di cui il francese e l’italiano si sono macchiati di recente. Se le difficoltà di gestione di Paire a livello professionale sono talmente ampie da indurlo ad ammettere di non aver alcun interesse a frequentare il circuito nel regime di’ bolla’ in cui attualmente si trova, e di continuare a farlo soltanto per il montepremi (che ormai è quasi sempre quello del primo turno), per Fognini il discorso è più complesso. Squalificato dal torneo di Barcellona per presunti insulti rivolti al giudice di linea, il tennista italiano si è dichiarato innocente e per questo ha dichiarato attraverso i propri canali social che inoltrerà ricorso contro questa decisione.
Tanto è comunque bastato a Babolat per redigere un comunicato apparso sui canali social dai toni decisamente tranchant, che non lascia dubbi sulla condizione di difficoltà in cui l’azienda si è trovata a seguito delle azioni dei due tennisti: “In Babolat il tennis scorre nelle nostre vene. Crediamo nella forza del nostro sport e sosteniamo i suoi valori di rispetto, fair play, spirito di squadra, amicizia e divertimento del gioco. A volte un membro della famiglia può attraversare un momento difficile, dimenticando l’importanza di questi valori e l’esempio che dobbiamo dare a tutti i fan del nostro sport. Riguardo i recenti sfoghi di Benoît Paire e Fabio Fognini, li abbiamo informati che non approviamo il loro comportamento. Riaffermiamo i nostri valori e l’importanza di rispettarli. Rifletteremo più in dettaglio con Benoit e Fabio sul seguito da dare a queste vicende e vedremo insieme come sostenerli“.
Mentre Fognini è in attesa di pronunce da parte degli organi competenti, dopo la decisione di fare ricorso contro la squalifica, la situazione di Paire – con diverse condotte ai limiti dell’antisportività – ha costretto la federazione francese a estrometterlo dalla rappresentativa olimpica per Tokyo. Gesto molto più significativo (e forse efficace) di tanti altri, sponsor compresi, al quale Benoît ha risposto con la consueta indifferenza, come si può vedere da questa breve clip pubblicata sabato sui social, a poche ore dalla notizia.
Articolo a cura di Carlo Galati