Daniil Medvedev non gioca dal torneo di Miami e non è ancora sceso in campo sulla terra battuta, visto che subito prima di Montecarlo è risultato positivo al coronavirus e si è quindi dovuto fermare per dieci giorni. Durante la conferenza stampa pre-torneo di ieri, però, ha affermato di aver recuperato appieno e raccontato la sua esperienza con il Covid: “Mi sento bene, altrimenti non sarei venuto qui, avrei provato a recuperare meglio per tornare in campo a Roma o da qualche altra parte. Ho avuto qualche sintomo, è stato come un forte raffreddore. Naso e gola erano un po’ congestionate, e per qualche giorno mi sono sentito fiacco, ma niente di più. Non è stato semplice quando ho ricominciato ad allenarmi, soprattutto per i primi 4-5 giorni, perché venivo da dieci giorni passati a letto. Ora però ho avuto una settimana e mezza di buoni allenamenti, e ho appena vinto il mio match di doppio [in coppia con il brasiliano Demoliner ha eliminato Evans/Skupski, finalisti a Miami e Montecarlo, ndr], quindi la situazione mi sembra positiva. Ovviamente non vedo l’ora di giocare”.
IL CATTIVO RAPPORTO CON LA TERRA ROSSA
Nonostante la forma recuperata, però, rimane il fatto che il suo gioco semi-piatto mal si adatti a questa superficie. Il russo ebbe due grandi settimane sulla terra nel 2019, raggiungendo la semi nel Principato e la finale a Barcellona, ma da allora non ha più vinto un match sul rosso, rimediando sei sconfitte di fila. Durante la conferenza è stato molto onesto a riguardo, dicendosi consapevole del fatto che questa non sarà mai la sua parte di stagione preferita ma anche di poter avere successo su questi campi.
“Non credo che la situazione sulla terra cambierà molto per me in futuro. Né i miei colpi né il mio modo di muovermi né il mio aspetto fisico sono adatti alla terra! Sarò onesto, durante la prima settimana della stagione sulla terra odio tutto quello che mi circonda, odio anche stare in campo, ed è una cosa molto rara per me. Poi mi abituo e le cose iniziano a migliorare. Ciò che mi motiva è la consapevolezza di saper vincere dei match, due anni fa ho battuto dei grandi giocatori su questa superficie ed ero in grande forma, quindi so di esserne capace. Devo solo trovare la fiducia necessaria e quella sensazione positiva che per me è più difficile da catturare sulla terra rispetto al cemento”.
Medvedev non ha mai vinto un match a Madrid, e quindi vuole cercare di progredire in modo graduale: “L’obiettivo è andare passo dopo passo. Voglio vincere almeno un match in ciascuno dei tre tornei che giocherò sulla terra, Madrid, Roma e Parigi. Ovviamente quando gioco un torneo il proposito principale è di vincerlo, ma sulla terra è più difficile che sul cemento, quindi cercherò di adattarmi e dare del mio meglio, sperando di poter mostrare un buon tennis, che alla fine è la cosa più importante – quando gioco un buon tennis posso vincere le grandi partite”.
Detto questo, è anche convinto che le condizioni più rapide del torneo spagnolo lo possano aiutare: “Certo, Rafa ha vinto tante volte anche qui, ma direi che le condizioni sono più simili al cemento, perché la superficie è veloce grazie all’altura e il servizio viaggia di più. Spesso dei giocatori poco usi alla terra giocano bene qui. Sicuramente è un elemento che mi fa sentire più a mio agio alla vigilia del torneo. Dopodiché, il primo match è sempre il primo match, una volta giocato quello riesci a valutare il tuo livello di fiducia […] Sarà dura, perché affronterò Davidovich o Herbert, e Davidovich ha già giocato cinque tornei sulla terra [in realtà sarà questo il quinto, ndr], mentre io non ne ho fatto neanche uno. Ho bisogno di vincere qualche partita per sbloccarmi sulla terra, ho bisogno di quella sensazione, è la cosa più importante“.
DEMOLIRE DEMOLINER
Come accennato all’inizio, il N.3 ATP ha già esordito in doppio, facendo coppia con Marcelo Demoliner. Nonostante la vittoria, però, il match è stato anche fonte di apprensione, perché con una prima violenta ha colpito il malcapitato brasiliano alla testa: “Non me l’aspettavo, perché sentivo che il mio servizio sarebbe entrato, quindi non so se fosse il mio colpo ad essere un po’ sballato verso il centro o se fosse lui a trovarsi fuori posizione. Sono rimasto sorpreso perché la pallina è praticamente finita a Barcellona! È stato un momento difficile, però, perché lui ha scherzato dicendo di aver perso la vista da un occhio, e quindi mi sono spaventato prima di capire che fosse una battuta, ed è un emozione che non voglio provare!“
Qui il video dell’episodio: