[5] A. Zverev b. [3] D. Thiem 6-3 6-4
Alexander Zverev è il primo finalista del Mutua Madrid Open 2021. Il tedesco supera in due set piuttosto agevoli Dominic Thiem e domenica proverà a bissare il titolo conquistato su questi campi nel 2018, quando sconfisse nell’ultimo atto proprio il suo avversario odierno.
La partita non ha regalato particolari brividi: dopo una buona partenza, Thiem è infatti calato progressivamente, incapace di tenere il ritmo da fondo di Zverev e soprattutto di scardinare il suo servizio (se si esclude il break concesso di pura distrazione dal tedesco sul 4-1 nel secondo set). I maggiori fastidi per Sascha sono stati probabilmente connessi con la moviola, che in ben tre occasioni ha dichiarato dentro o fuori la palla (ovviamente a suo sfavore), mostrando però immagini apparentemente in contrasto con la chiamata.
Al di là dei bisticci con la tecnologia però, Zverev ha mostrato buona solidità e lucidità e domenica andrà a caccia del quindicesimo titolo in carriera e del quarto Masters 1000. Tra lui e il trofeo cercherà di frapporsi il vincente della sfida tra Matteo Berrettini (2-1 i precedenti in favore di Sascha, 1-1 su terra) e Casper Ruud (nessun precedente). Il tedesco dovrà gestire bene le energie in vista della finale, dal momento che è ancora in corsa nel tabellone di doppio insieme al connazionale Tim Puetz. I due giocheranno la semifinale contro Granollers/Zeballos con la prospettiva per Sascha di una storica doppietta.
IL MATCH – Zverev mostra da subito un discreto feeling col servizio. In particolare sceglie spesso di servire al centro da destra, sia con la prima sia con delle ottime seconde cariche che saltano alte sul rovescio dell’avversario. Nonostante ciò, Thiem reagisce bene, soprattutto alle seconde, e si rende pericoloso in risposta nel terzo game. Un bellissimo rovescio vincente dal centro del campo lo porta a palla break, ma Zverev si cava d’impiccio col servizio, impedendo di fatto all’austriaco di giocare i successivi tre punti.
Tocca poi al tedesco avere la chance di ottenere il break, ma Thiem fa buona guardia a rete dopo il solito gran servizio in kick. Un doppio fallo rimette nei guai l’austriaco, che si salva con una prima vincente, contestata da Zverev che polemizza con l’arbitro nonostante l’intervento di Foxtenn. Effettivamente l’immagine non sembrerebbe corrispondere con la scritta “IN” (“dentro”) comparsa sul maxischermo dello stadio, ma tutti non possono che adeguarsi a quanto sentenziato dalla tecnologia. Un secondo doppio fallo costringe Thiem a salvare una terza palla break, stavolta con un poderoso rovescio lungolinea vincente. L’austriaco però concede troppo con il dritto e alla fine cede, alla quarta occasione concessa, mandando Zverev sul 3-1.
Thiem sembra avere qualche problema con la presa sulla racchetta, forse per l’eccessiva sudorazione, e addirittura chiede al giudice di sedia se è possibile avere della segatura (rimedio d’altri tempi). Anche il vento rappresenta una discreta incognita – ovviamente per ambedue i semifinalisti – soprattutto perché sembra avere un andamento irregolare, a folate. Nonostante ciò si vedono alcune ottime soluzioni, frammiste a scelte discutibili, da parte di entrambi. Dal punto di vista del punteggio però non ci sono grandi sussulti: Zverev concede davvero poco al servizio (solo tre punti in tre turni di battuta) e dopo 43 minuti va a sedersi in vantaggio di un set.
Il tedesco gestisce benissimo gli scambi da fondo con il proprio rovescio e si procura una palla break subito in avvio di secondo set. Thiem però riesce a evitare il peggio e tiene il servizio, grazie anche a un nastro fortunato e a due errori dell’avversario. Il break è solo rimandato, perché Zverev ha il totale controllo del palleggio e non fatica a salire 3-1. La palla dell’austriaco non corre come al solito, chiaro segnale che la miglior forma è ancora lontana, e se a questo aggiungiamo il rendimento quasi perfetto al servizio di Zverev, allora le cose sì che si fanno difficili. Il tedesco ormai colpisce in scioltezza, mentre Thiem è costretto a remare da fondo. Un secondo break lo proietta sul 4-1, ma un po’ di leggerezza nelle scelte tattiche (un paio di discese a rete decisamente rivedibili) regala il contro-break immediato all’avversario.
Thiem si aggrappa a quel poco che il suo tennis gli consente oggi e va sul 4-3, al termine di un game da sedici punti e non prima di aver cancellato tre palle break che avrebbero di fatto chiuso il match. Il moto d’orgoglio dell’austriaco non è però sufficiente a riaprire davvero la partita e Zverev chiude senza ulteriori patemi con il punteggio di 6-4 dopo un’ora e quaranta minuti di gioco. Partirà favorito in finale, e avrà l’opportunità di diventare il primo giocatore esterno alla cerchia dei Fab a vincere due volte lo stesso Masters 1000 dai tempi di Andy Roddick, capace di imporsi due volte a Miami.