da Madrid, il nostro inviato
[5] A. Zverev b. [8] M. Berrettini 6-7(8) 6-4 6-3
Sascha Zverev vince il Mutua Madrid Open 2021, quarto Masters 1000 della sua carriera e secondo vinto nella capitale spagnola. A metà del secondo set, con Berrettini apparentemente in controllo del match e decisamente intoccabile al servizio, un epilogo di questo tipo sembrava poco probabile. Invece Zverev è rimasto a ruota, ha lasciato passare la tempesta e ha colpito appena il servizio di Berrettini è leggermente calato. Il terzo set ha poi risentito degli strascichi del secondo, con il tedesco più convinto di riuscire a tessere la sua tela e Berrettini più falloso, quel tanto che è bastato per consegnare al tedesco il break decisivo nel quinto game.
A Berrettini rimane la soddisfazione della seconda finale consecutiva dopo quella vinta a Belgrado, la prima in un Masters 1000, ma un (bel) po’ di amaro in bocca per come si erano messe le cose nella prima metà di partita. Nella classifica di domani guadagnerà una posizione, sistemandosi al numero 9.
IL MATCH – Negli ultimi due giorni aveva faticato a farsi spazio nel cielo madrileno e oggi il sole è stato completamente soverchiato dalle nuvole, con un inevitabile crollo delle temperature. Fin dalla mattina infatti il cielo è stato grigio e dal primo pomeriggio in poi ha iniziato a piovere ad intermittenza e in certi momenti anche con una certa intensità. Gli spagnoli però non si sono fatti impensierire e nonostate l’assenza di un loro connazionale, il pubblico era quello delle grandi occasioni e per la prima volta questa settimana anche Manolo Santana in prima fila ha presieduto al match nello stadio a lui intitolato. I compagni di posto del direttore del torneo Feliciano Lopez invece seduto poco più dietro, erano il sindaco di Madrid José Luis Martínez-Almeida e la presidentessa della Cominuta de Marrid Isabel Diaz Ayuso, quest’ultima rieletta con furor di popolo nelle elezioni di questa settimana, entrambi del Partito Popolare. A metà primo set poi c’è anche stato il tempo per cantare ‘tanti auguri’ al proprietario del torneo Ion Tiriac, che oggi ha compiuto 82 anni.
Il match è iniziato 15 minuti prima delle 19, col tetto rigorosamente chiuso, e Berrettini dopo aver vinto il sorteggio ha preferito rispondere. Matteo è stato costretto a sfoderare tutte le sue armi già al suo primo turno di battuta durante il quale ha annullato una palla break con una smorzata deliziosa, e che ha chiuso dopo qualche minuto con un ace a 230kmh tutt’altro che delizioso ma di ugual efficacia.
Dopo questo sussulto iniziale non si sono rilevati altri scossoni se non quelli causati dalle bordate da fondo dei due giocatori. Entrambi hanno giocato a viso aperto senza farsi troppi scrupoli nel cercare il colpo vincente, il ché inevitabilmente ha comportato scambi brevi spesso sotto i 4 colpi.
La musica però è presto cambiata e pian piano il n. 10 del mondo ha iniziato a ingranare anche nei game di risposta. Una svolta c’è stata nel settimo gioco nel quale Berrettini è riuscito a rispondere sempre profondo e sui piedi del tedesco e complice anche l’ennesima smorzata efficace, c’è stato il primo break del match. Purttoppo però il vantaggio non è durato a lungo: il tedesco sotto nel punteggio ha ridotto il numero degli errori prendendosi meno rischi, e una volta effettuato subito il controbreak è tornato a martellare alla battuta.
Il giocatore romano è stato bravo a non subire il contraccolpo psicologico giungendo tranquillamente al tie-break. Anche qui è stato lui il primo a passare in vantaggio riuscendo sempre a prendere il controllo degli scambi con il dritto e i tre mini break ottenuti in rapida successione sembravano averlo messo al sicuro sul 5-0. Alexander invece ha saputo tener duro e l’eccessiva pressione ha impedito a Matteo di chiudere subito. Due set point non sfruttati (il primo un lungo scambio vinto da Zverev che l’ha indotto all’errore, il secondo un’accelerazione di dritto in rete) potevano restargli sul groppone e la situazione sembrava esser precipitata dopo che con un ace a 220km/h era stato il tedesco a guadagnarsi una chance di chiudere il set. Il dritto di Berrettini invece è tornato a funzionare nel momento più critico e con questo fondamentale si è salvato. La testa di Zverev ha mostrato segni di imprevedibilità dopo che, con una seconda palla a 227km/h ha commesso doppio fallo e alla quarta chance Berrettini ha chiuso 10 punti a 8 dopo 69 minuti di cardiopalma.
Nel secondo set, complice anche la stanchezza, il servizio dei due ha perso un po’ di efficacia e gli scambi si sono fatti lunghi ed estenuanti. Berrettini è sembrato esser leggermente più contratto, avendo più da perdere a questo punto, e con tre gratuiti da fondo è stato il primo a concedere palla break sul 3 pari. L’italiano però è anche quello con maggior manualità e con la smorzata si è tolto dai guai. Proprio questo colpo invece poco più tardi non gli ha portato fortuna: Zverev infatti ha brekkato il suo avversario nel momento meno opportuno (complice anche un doppio fallo) e poco dopo si è riportato in parità con un 6-4.
Il tedesco raramente oggi ha mostrato i denti per agguantare la vittoria e il dritto di Berrettini, sin dal primo colpo in uscita dal servizio, è stata la sua arma principale alla quale il tedesco non ha saputo reagire. Banalmente si può dire che per avere la meglio a Matteo sarebbe bastato limitare gli errori e la vittoria sarebbe arrivata da sé. Ma la controprova non l’avremo mai perché l’italiano gli errori ha iniziato a farli, dettati più dalla pressione del momento che da quella impostagli dall’avversario e con due break, uno nel quinto game e uno in quello finale, ha ceduto definitivamente 6-3 dopo due ore e 41 minuti.
Si interrompe dunque a 8 la serie di vittorie consecutive di Berrettini e se non altro c’è la consolazione di aver impensierito eccome il suo avversario, il quale a fine partita ha subito ammesso: ” Questo è stato il match più duro della settimana.” Se impieghera poco a digerire il risultato, il tennista romano arriverà al torneo di casa con la fiducia alle stelle e, senza chiedere troppo al fisico, si può arrivare in fondo anche nella capitale. Il 24enne tedesco invece, almeno a livello 1000, si conferma principale alternativa ai Big Three e con la doppietta a Madrid si porta a quota 4 di eventi conquistati in questa categoria.