Lo spagnolo Carlos Alcaraz vince il Challenger 125 di Oeiras 3, suo quarto titolo in carriera, e festeggia finalmente l’ingresso in Top 100, precisamente alla posizione N.94 ATP. Questo era il suo obiettivo e anche il motivo di questa sua recita su quello che per lui è ormai un palcoscenico di periferia. L’argentino Facundo Bagnis (N.109 ATP) è stato inevitabilmente relegato al ruolo di comprimario, sconfitto 6-4 6-4 in modo più netto di quanto dica il punteggio. Un solo break per lui contro i tre concessi e percentuali al servizio decisamente insufficienti (il 39% di punti sulla seconda è imperdonabile) che non gli hanno lasciato scampo. Non che il servizio dello spagnolo abbia funzionato molto meglio, ma sappiamo bene che non è quello il suo punto forte, quanto piuttosto mobilità, tenacia e preparazione atletica che sopperiscono egregiamente, almeno per ora, alle evidenti lacune tecniche su cui sarebbe comunque opportuno intervenire se il diciottenne spagnolo vuole davvero fare la gara su Sinner e Musetti. Restiamo comunque dell’opinione che questo accostamento sia perlomeno prematuro, anche se, come al solito, sarà il campo a dire l’ultima parola.
E il campo, in quel di Biella, ci ha portato la bella notizia del ritorno al successo del venticinquenne australiano Thanasi Kokkinakis, che, perseguitato dagli infortuni e più volte sull’orlo del ritiro, non sollevava un trofeo dal Challenger di Las Vegas del 2018. Talento smisurato ma fisico di cristallo, sembrava ormai perso per il tennis che conta, e ci piace pensare che proprio da Biella possa iniziare la sua risalita. Intanto oggi ha dominato il forte francese Enzo Couacaud (contro cui, in coppia con Kyrgios, ha vinto la finale di Wimbledon juniores nel 2013 – Couacaud faceva coppia con Stefano Napolitano) con il punteggio di 6-3 6-4 grazie a un servizio devastante (91% di punti sulla prima) e senza concedere nemmeno una palla break. In classifica risale al N.180 ATP (nel 2015 fu 69) e forse può guardare al futuro con un po’ più di ottimismo, dopo aver percorso il tunnel della depressione. Ottimismo che probabilmente condivide anche il ventiseienne francese Couacaud, che da tre anni abbondanti frequenta il circuito cadetto e che negli ultimi mesi ha iniziato a farsi onore (vittoria in febbraio al Gran Canaria Challenger di Las Palmas). Per ora ha piantato il picchetto al N.177 ATP, in attesa di continuare l’ascesa (ha un best ranking di 164), curiosi di vedere fin dove riuscirà a spingersi.