Nella giornata finale del Serbia Ladies Open (torneo WTA 250), caratterizzata dal doppio impegno semifinale e finale a causa del maltempo che ha imperversato su Belgrado, a trionfare è la tds N.4, la spagnola Paula Badosa Gibert. La ventitreenne catalana (ma nata a New York) ha sollevato il trofeo in seguito al ritiro sul punteggio di 6-2 2-0 della sua avversaria, la qualificata croata Ana Konjuh (N.188 delle classifiche, ma con best ranking di 20), per il riacutizzarsi di un problema all’anca destra occorso durante il match di venerdì con Podoroska.
Prima finale e primo successo in carriera per Badosa, e quanto mai meritato, visto che ha dominato il torneo fin dal primo match a dispetto dell’imprevedibilità del meteo: per lei neanche un set e solo venti game persi in cinque incontri. Continua dunque il suo periodo magico su terra battuta, dove ha un bilancio di tredici successi e due sole sconfitte, grazie alle semifinali raggiunte a Charleston (dove ha battuto Ashleigh Barty) e Madrid.
Domani sarà al best ranking di N.34 WTA (seconda spagnola dopo Muguruza), un miglioramento di ben 36 piazze rispetto alla fine del 2020. Al momento sarebbe l’ultima esclusa dalle teste di serie per il Roland Garros (la N.33 Alexandrova ha agganciato un seed in virtù del forfait di Simona Halep), e si può essere certi che non saranno in molte a volerla affrontare al primo turno. La sua ascesa è ancora più rimarchevole quando si ricorda che è stata l’unica tennista positiva al coronavirus fra quelli presenti a Melbourne per l’Australian Open, cosa che l’ha costretta a trasferirsi in un albergo inizialmente sprovvisto di attrezzature per l’allenamento.
La pioggia che ha accompagnato la settimana serba ha costretto gli organizzatori a pianificare il doppio impegno per concludere il programma entro sabato. La giornata della giocatrici è così iniziata in mattinata: Badosa ha regolato in poco più di un’ora la lucky loser bulgara Viktoriya Tomova per 6-1 6-2, mentre Konjuh ha avuto bisogno di due tie-break e oltre due ore di lotta per avere la meglio nella sfida tra qualificate con la giovane colombiana Maria Camila Osorio Serrano, altra giocatrice in rampa di lancio. La finale, invece, è durata poco più di un set, con Badosa sin da subito in controllo e capace di strappare complessivamente quattro volte il servizio alla croata.
“Sono molto felice, e sono orgogliosa di me stessa”, ha detto la vincitrice. “Credo di aver giocato ad un buon livello per tutta la settimana, e mi sono sentita piuttosto bene. Non è stata una giornata semplice, nemmeno durante il match di questa mattina. In finale credo di aver giocato a un livello altissimo per tutto il primo set. Ana è una giocatrice fantastica, mi dispiace molto che sia finita in questo modo, ma come detto sono comunque soddisfatta per come ho giocato”.
Per Konjuh, nonostante il ritiro in finale, si è trattata di un’ottima settimana che le ha regalato la prima finale da Auckland 2017 e la vedrà arrivare lunedì al numero 144, dopo tre anni d’inferno che l’hanno vista scivolare anche oltre la millesima posizione a causa di un infortunio al gomito e diverse operazioni.
Articolo a cura di Giuseppe Di Paola