E venne il giorno in cui a Nadal fecero una statua a Parigi. All’interno dell’impianto dove si gioca il Roland Garros, alla presenza del giocatore maiorchino e del presidente della federtennis francese Gilles Moretton, è stato svelato un monumento al campione spagnolo, vincitore per 13 volte dello Slam su terra. L’opera raffigura Nadal nell’esecuzione di un dritto ed è di acciaio. Lo scultore, Jordi Diez Fernandez, è anch’egli spagnolo e le misure sono 4 metri e 89 centimetri di altezza e 2 metri di larghezza. “È fantastico avere un riconoscimento del genere nel posto più importante per la mia carriera – ha detto Nadal in conferenza stampa –. Probabilmente si tratta di un’attestazione di stima senza precedenti. Sicuramente è vero che ho fatto qualcosa di speciale in questo torneo. Però avere un ricordo di me per sempre all’interno del Roland Garros è qualcosa di meraviglioso. Non posso che dire grazie alla federazione francese e al torneo, sono davvero felice e orgoglioso”.
Rafa ha poi continuato parlando del primo turno del suo torneo, che lo vedrà affrontare l’australiano Alexei Popyrin, attuale numero 62 ATP, a pochi giorni dal loro incontro di Madrid (Nadal vinse 6-3 6-3). “È giovane e tira forte – ha detto Nadal –. Sicuramente si tratta di un giocatore pericoloso. Rispetto lui come ho sempre rispettato ogni avversario dall’inizio della mia carriera. Dovrò arrivare al match preparato al meglio”. Infine, sulle restrizioni anti-Covid che i tennisti devono osservare anche in questa edizione del Roland Garros: “Ormai queste regole fanno parte del mondo in cui viviamo, non possiamo fare altro che abituarci. Non sono sicuramente le migliori condizioni possibili. Mi piacerebbe poter andare fuori a cena e vivere una vita normale, ma questo non è ancora possibile. C’è bisogno di pazienza in attesa che i vaccini ci riaccompagnino alla normalità”.