Il torneo di Belgrado 2 si chiude come previsto, vale a dire con la vittoria del padrone di casa Novak Djokovic, che ha battuto il qualificato Alex Molcan per 6-4 6-3 in 88 minuti. Secondo titolo stagionale per Djokovic (su tre finali), ottantatreesimo in carriera (su 119 finali). I suoi punti di vantaggio su Medvedev nel ranking sono ora 1520, mentre nella Race ha ridotto il distacco di Tsitsipas a 200 punti. Si tratta del suo terzo titolo davanti al pubblico di casa dopo quelli del 2009 e del 2011, “vendicando” la sconfitta del mese scorso contro Aslan Karatsev nella prima edizione del torneo.
“Era tanto che non giocavo davanti a questo pubblico, visto che nell’edizione del mese scorso si giocava a porte chiuse, quindi erano passati dieci anni!”, ha detto Nole. “Sono contento di aver vinto il torneo e di aver potuto passare una settimana con la mia famiglia, è la miglior preparazione possibile per il Roland Garros”. E che il torneo francese sia in cima ai suoi pensieri si poteva intuire dalla Tour Eiffel sulla sua mascherina e dal proclama finale, che non ha bisogno di traduzioni:
Molcan ha comunque ben figurato, confermando quanto di buono fatto vedere nel corso della settimana, visto che nelle sei partite giocate in questo torneo prima della finale, fra qualificazioni e main draw, ha solo un set e dato un 6-2 6-0 a Verdasco. Oggi è stato tradito dalla difficoltà nel tenere la battuta, visto che su nove turni di servizio è stato breakkato sei volte (nonostante in sette circostanze sia partito avanti nel game); comunque guadagnerà 74 posizioni, salendo al N.181 – decisamente non male per un tennista che fino a questo torneo non aveva mai vinto un match ATP.
PRIMO SET – Molcan è partito con una posizione in risposta molto profonda, puntando su un alto numero di risposte in campo e breakkando immediatamente (approfittando di un po’ di imprecisione di Djokovic) con un vincente di dritto lungolinea. Nole ha disegnato il campo ma senza trovare troppi sbocchi contro un avversario molto rapido e dal dritto mancino molto carico; la sua soluzione è stata di stringere le traiettorie, abbassando la velocità dei colpi, e di prendere spesso la via della rete; inoltre, questa settimana Djokovic sta cercando di forzare molte risposte, e dopo qualche errore iniziale anche questo colpo ha iniziato a funzionare, dandogli una palla del contro-break subito sfruttata su un errore di rovescio dello slovacco.
Molcan non ha fatto una piega, e ha cercato di prendere maggiormente l’iniziativa con una posizione leggermente più avanzata, più colpi lungolinea (che fisiologicamente gli sono valsi anche qualche errore in più) ed un’ottima palla corta, spesso nascosta fino all’ultimo secondo:
Sul 2-2, lo slovacco si è portato 15-40 con una efficace contro-smorzata che Djokovic non è riuscito a gestire, e ha breakkato con una risposta di rovescio sull’avventato serve-and-volley del N.1 ATP. Nel game successivo, però, è arrivata una doppia palla del contro-break su un suo errore di rovescio, e Djokovic ne ha approfittato entrando in modalità muro – Molcan è stato costretto a tirarsi fuori dallo scambio con una palla corta sulla quale il serbo si è avventato senza pietà, impattando sul 3-3.
Nell’ottavo game è arrivato un tentativo di allungo di Nole, e con una soluzione molto astuta: come già sperimentato un paio di volte in precedenza, ha infatti giocato un paio di moonball di rovescio per costringere Molcan ad accelerare ed aprirgli l’angolo. La scelta è valsa il 15-30, e il break è arrivato poco dopo su un errore di rovescio del qualificato. Anche Djokovic ha continuato ad esitare al servizio, però, aprendo con un doppio fallo e sbagliando un dritto di metri per il 15-40, concedendo il terzo break del set con una palla corta che non ha raggiunto la rete. Avanti 5-4, Djokovic si è portato sullo 0-30, e nonostante la strenua difesa di Molcan si è portato a set point al termine di uno scambio molto lungo in cui lo slovacco ha contenuto uno smash e alzato a sua volta le traiettorie ma ha concluso sbagliando di rovescio:
Sul punto successivo Djokovic ha preso il controllo da subito, erodendo la difesa dell’avversario con un’orgia di tennis percentuale – risposta profonda, sventaglio, attacco di rovescio lungolinea e smash finale, vincendo il set dopo 45 minuti; decisivo il 77% di punti vinti sulla seconda di Molcan.
SECONDO SET – All’inizio del parziale i due hanno tenuto il servizio con maggiore facilità, anche se sul 2-1 Djokovic (che ha iniziato a giocare qualche back in più) ha sbagliato un paio di dritti incrociato che gli avrebbero potuto dare una mezza chance, tradendo un po’ di nervosismo. In generale, però, Nole ha accelerato molto più liberamente, perdendo solo un punto nei primi tre turni al servizio. Sul 3-2 Djokovic una prima svolta: la tds N.1 ha rimontato dal 40-0 in risposta, arrivando ai vantaggi al termine di un punto che ha visto i due esplorare tutti i cantoni del rettangolo di gioco, e ha strappato la battuta all’avversario quando l’ha costretto a cercare due rischiosi rovesci lungolinea, entrambi fuori di poco (uno in lunghezza, uno in larghezza).
Il serbo non è però riuscito a scrollarsi l’avversario di dosso, e ha subito commesso due errori atipici da fondo per il 15-40. Djokovic ha salvato la prima vincendo un duello di smorzate su cui a Molcan non è riuscita una magia no-look, ma lo slovacco si è preso comunque il contro-break con un altro poderoso rovescio. Il serbo però ha sentito il traguardo vicino e si è guadagnato una palla per andare a servire per il titolo vincendo un duello sotto rete chiuso da un pallonetto lungo di Molcan. Lo slovacco si è salvato con un ace al centro, ma Djokovic ha risposto bene e trovato un vincente di dritto per la palla break numero due, risolta grazie ad un colpo di testa di Molcan: il mancino sembrava in controllo dello scambio con un grande rovescio lungolinea, ma invece di chiudere a rete ha cercato di appoggiare, e sul recupero di Djokovic ha messo la volée successiva in corridoio. Stavolta il favorito non ha tremato, e ha chiuso su un rovescio in rete dell’avversario.
IL DATO – Una piccola curiosità statistica: Djokovic è diventato il secondo giocatore a vincere un titolo in questa stagione senza affrontare avversari classificati fra i primi 95 del ranking; l’altro è stato Cristian Garin, a suo volta profeta in patria a Santiago del Cile.