Mentre erano in corso di svolgimento i quarti dell’ATP 250 di Parma, torneo in cui Marco Cecchinato ha poi raggiunto l’ultimo atto arrendendosi solo al figlio d’arte Sebastian Korda, abbiamo rubato qualche minuto a un indaffaratissimo Marcello Marchesini (fondatore e amministratore di MEF Tennis Events) per provare a tracciare un primo bilancio di queste due settimane che hanno visto Parma ospitare ben due tornei, uno femminile e uno maschile, entrambi di categoria 250.
Buongiorno Marcello, è il momento giusto per fare un primo bilancio di questa vostra avventura oltre i confini del circuito Challenger. Com’è andata?
Fortunatamente l’adrenalina è ancora alta e quindi ancora non sento la fatica. Da domenica un paio di giorni di riposo e poi sarà subito tempo di organizzare il Challenger di Forlì.
La differenza sostanziale tra organizzare un Challenger, dove ormai siete i massimi esperti italiani, e un WTA o un ATP?
Il fatto che gli occhi del mondo tennistico sono tutti puntati su di te. I tornei saranno trasmessi (in diretta o differita) in tutto il mondo e quindi è inevitabile che siano richieste tante cose in più rispetto a un Challenger. A cominciare dai trasporti e dalla qualità degli hotel, più sale il livello più devi cercare di adeguarti. La complicazione è stata che abbiamo dovuto organizzare tutto in quattro settimane.
Mi sembra che comunque sia andata molto bene.
Il report della WTA è stato splendido, come anche quello dell’ATP, che ha evidenziato un solo problema, quello delle dimensioni del centrale. Normalmente lo standard richiesto è quello della Coppa Davis (cioè 40 x 20), misure che al Circolo Tennis President non siamo riusciti a garantire. Del resto in poche settimane non si potevano certo immaginare lavori strutturali di tale portata. In ogni caso l’ATP era perfettamente al corrente della situazione ed evidentemente ha dato la precedenza alle valutazioni positive. Penso che i soci del Circolo sarebbero disposti ad intervenire in questa direzione, se ci fosse mai la possibilità di riproporre l’evento.
Esiste questa possibilità?
Queste due licenze erano temporanee, dovevano cioè coprire i buchi aperti dallo spostamento del Roland Garros. Sono date destinate a scomparire, non come Cagliari che invece ha comprato i diritti di Marrakech. Almeno in teoria (sorride, ndr).
In teoria?
Sì, la Regione Emilia Romagna spinge molto perché l’anno prossimo si possa replicare il torneo ATP 250. Il Presidente Bonaccini è entusiasta, si fida di noi di MEF e ci tiene molto a dare continuità a questa esperienza. E noi percorreremo ogni strada per verificare se ciò è possibile.
Tra l’altro il territorio ha risposto benissimo, sponsor importanti hanno sostenuto i due tornei, a cominciare da Parmigiano Reggiano e Barilla.
Sai, Parmigiano Reggiano e Mutti erano già sponsor consolidati del Challenger. Abbiamo proposto loro un extra-budget e loro hanno risposto in maniera entusiastica. Per Barilla il discorso è stato semplice: è la più grande azienda di Parma e la loro testimonial principale (Coco Gauff) ha partecipato e anche vinto. Meglio di così non poteva andare.
A proposito di Barilla, siamo andati vicini ad avere Federer o erano solo suggestioni giornalistiche?
Noi un tentativo lo abbiamo fatto, penso che anche Barilla si sia mossa in questa direzione. Il problema è che credo che Federer abbia pochissime aspettative per la sua stagione sul rosso, dunque non era particolarmente motivato.
A proposito di superstar: com’è stato trattare con Serena Williams?
È una persona semplicissima che con noi si è comportata in maniera deliziosa. Ha telefonato per chiedere la wild card e noi le abbiamo subito mandato le foto del Circolo Tennis Parma che ospitava l’evento. La location, come hai potuto verificare di persona, è bellissima e per lei era un’ottima occasione per allenarsi in vista del Roland Garros.
Niente bizze da star dunque?
Assolutamente no, lei e la sorella hanno mangiato al ristorante con tutte le altre giocatrici, tra l’altro Serena era entusiasta del ‘Barilla point’, dimostrandosi veramente ghiotta sia della pasta che dei sughi.
E del Parmigiano Reggiano cosa mi dici?
È stato la vera superstar del torneo. Pensa che nel maschile abbiamo addirittura organizzato una gara di degustazione per vedere chi indovinava la stagionatura.
Dunque giocatori e giocatrici mangiavano italiano? Nessuna richiesta particolare?
Tutti assolutamente italiano. Certo, usavamo qualche accortezza in più per vegetariani e celiaci.
La mancanza di pubblico? Un vero peccato (alla fine i cancelli del torneo maschile sono stati aperti per semifinale e finale, ndr)
Altro che peccato, è stata una vergogna! Per il femminile non ci abbiamo neanche pensato, anche perché non saremmo riusciti a gestire le richieste che sarebbero piovute per le Williams. Per il maschile invece ci siamo mossi attraverso la Federazione che ha inoltrato la nostra richiesta al Governo che purtroppo ha rimandato di giorno in giorno. Sappiamo che il CTS ha deliberato in senso positivo ma noi siamo ancora in attesa di questa benedetta lettera di conferma. Il danno economico è stato grande e la disparità di trattamento veramente imbarazzante. Se penso che hanno concesso ai tifosi dell’Inter la festa per lo scudetto…
Più facile collaborare con WTA o ATP?
Con ATP perché è un mondo cui eravamo già abituati. I protocolli WTA sono rigidissimi anche se, come ti dicevo, il report del Supervisor è stato eccellente. Devo a proposito ringraziare moltissimo Laura Ceccarelli, la Direttrice del torneo. Senza di lei sarebbe stato tutto molto più difficile.