M. Trevisan b. A. Van Uytvanck 7-5 4-6 6-4
Finisce tra le lacrime il match di esordio di Martina Trevisan, ma sono lacrime di gioia e certo anche di liberazione per il ritorno alla vittoria in un tabellone principale che mancava proprio da questi stessi campi quando lo scorso ottobre ne avevano vissuto l’esaltazione agonistica. Dopo i quarti di finale raggiunti nella scorsa edizione partendo dal tabellone cadetto, infatti, Martina aveva vinto solo due incontri – in Billie Jean King Cup e nelle qualificazioni a Dubai. Anche match “quasi vinti”, come a Roma contro Shvedova, si trasformano in sconfitte quando ci si sente intrappolati in una spirale negativa, dalla quale però, questo lunedì, si è subito dimostrata ben decisa a uscire. Ne ha fatto le spese Alison Van Uytvanck, anch’ella quartofinalista parigina ma nel 2015, sconfitta dopo quasi tre ore di lotta.
A riprova della determinazione di Trevisan ci sono innanzitutto i tre set point annullati nel primo parziale quando l’avversaria ha servito sul 5-4, volando poi verso il 7-5 con grande caparbietà. Nella pausa, Martina richiede l’intervento della fisioterapista per un problema alla parte posteriore della coscia destra; dopo l’applicazione di un cerottone e della più classica delle fasciature, l’azzurra è pronta per ricominciare a muovere l’avversaria lavorando sia con il dritto mancino che alzando le traiettorie con il rovescio, nel tentativo, spesso fruttuoso, di ottenere palle attaccabili. Nonostante qualche occasione per entrambe, il punteggio segue i turni di battuta. Sarà forse che quello che le dà il 4 pari è il primo tenuto a zero, ma la n. 67 WTA parte fortissimo in risposta e con precise accelerazioni guadagna tre palle break consecutive: Martina ne salva due difendendo alla grande, ma rimane fuori posizione raccogliendo un dritto slice in recupero di Van Uytvanck che la punisce immediatamente. Due rovescioni vincenti e un punto giocato con grande intelligenza tengono Martina viva nel game successivo ben gestito dalla ventisettenne di Vilvoorde che, svaniti due set point, rischia di rivivere i fantasmi del primo set, ma un paio di errori azzurri le valgono un sospiro di sollievo e il 6-4.
Nelle fasi centrali della partita decisiva, prima Trevisan poi Alison mettono la testa avanti senza però riuscire a mantenerla. La svolta arriva allora al decimo gioco con il dritto fiorentino che si fa subito sentire pesante e mette dubbi nella testa di Van Uytvanck mentre serve per restare nel match; ecco allora arrivare tre errori bimani in palleggio e Martina, mani sul viso, può festeggiare. Prossimo turno contro Sorana Cirstea che in due set ha avuto la meglio di Johanna Konta.
C. Giorgi v. [22] P. Martic 6-2 6-7(5) 6-4
Non vinceva una partita al Roland Garros da tre anni, Camila Giorgi, e lo scorso anno era stata sconfitta proprio da Martina Trevisan nell’atipica edizione autunnale dello Slam parigino. Ha scelto un match alquanto prestigioso e significativo per ritrovare la vittoria, contro la 22° testa di serie Petra Martic – che oltre a essere una delle giocatrici più performanti su questa superficie, reduce dalla semifinale di Roma, è allenata da Francesca Schiavone.
Il match, iniziato col sole e con qualche tifoso sui gradoni del campo 7, si è concluso più di due ore dopo sotto le luci e con gli spalti occupati solo da qualche addetto ai lavori. Il canovaccio tattico è sempre stato più o meno lo stesso, con Camila in spinta forsennata e Petra incapace di farla giocare in disequilibrio, costretta ad alzare le traiettorie e sperare nell’errore avversario. Che è arrivato poco spesso nel primo set, dominato 6-2 da Giorgi, e sostanzialmente fino al 5-2 e servizio, quando l’italiana ha fallito due match point mentre era in completo controllo della partita. Rinviato l’esito del set al tie-break, dove la croata si è imposta per 7-5, Camila ha probabilmente temuto che il match potesse finire come quello di Roma contro Sorribes Tormo, ma in questo caso il susseguirsi di break del terzo set (ben cinque su dieci game disputati) ha premiato la tennista italiana, brava a chiudere con uno dei tanti rovesci lungolinea della sua partita.
Adesso affronterà al secondo turno la ventenne russa Gracheva, in uno spicchio di tabellone rimasto orfano di Muguruza.