Ironia della sorte, un’altra tennista dopo Naomi Osaka ha dovuto rinunciare al secondo turno del Roland Garros per ‘colpa’ di una conferenza stampa. Si tratta di Petra Kvitova, che si è ritirata dal torneo per un infortunio alla caviglia accusato ‘during my post-match press requirements‘, ovvero gli obblighi con i media per non partecipare ai quali Osaka ha deciso di terminare la sua avventura parigina.
Il nostro inviato Vanni Gibertini ci ha mandato una foto della sala conferenze, dove siedono soltanto i giocatori poiché tutti i giornalisti si collegano virtualmente, e l’unica ipotesi che siamo riusciti a formulare è che Kvitova sia inciampata in uno dei due gradini che portano alla seduta.
Povera Petra, ad ogni modo, e assai fortunata Elena Vesnina che neanche troppo tempo dopo essere ritornata in campo – si è assentata per dare alla luce un figlio – eguaglia il suo miglior risultato qui a Parigi, il terzo turno, vincendo un solo match contro una lucky loser (Govortsova). Attende adesso una tra Rybakina e Hibino.
Il resto della giornata ha visto finora passare tutte le favorite a partire dalla numero uno del seeding, Ashleigh Barty, che ha dovuto giocare tre set contro l’insidiosa Bernarda Pera. Palla mancina e pesante, il tennis della statunitense diventa ancora più insidioso su questa superficie che conosce piuttosto bene. Il primo set è finito piuttosto comodamente nelle mani di Barty (6-4) volata presto sul 5-2, ma si erano intravisti i segnali di un match equilibrato che è diventato infatti realtà nel secondo. Pera è andata subito avanti di un break, cercando spesso il rovescio di Barty e costringendola alla fase difensiva; sui break profondi e con poco peso della numero uno del mondo, Pera ha attaccato con molto agio e si è portata sul 5-3 e servizio. Qui ha dovuto annullare una palla break, ma è riuscita ugualmente a portare il match al terzo.
Nel set decisivo la coscia sinistra è sembrata essere un fattore per Ash, leggermente impacciata nei movimenti – forse il problema le irrigidisce un po’ anche la schiena – ma come spesso accade l’australiana ha dato fondo a tutte le sue risorse per intortare l’avversaria, che ha avvertito la pressione di potersela giocare alla pari con la numero uno del mondo… e ha smesso di farlo. Aumentando fatalmente gli errori di dritto (12 nel terzo set), Pera ha perso 6-2 mandando Barty a sfidare una tra Linette e Paquet. La coscia di Barty, però, resterà osservata speciale delle prossime uscite.
LE ALTRE – Non c’è molto altro da dire, a parte l’ennesima sconfitta di una Venus Williams sempre più mesta e vicina al ritiro (ma tenace nel tentativo di rimanere agganciata al Tour) e in attesa che si concluda la sfida tra Stehens e Suarez Navarro. Hanno vinto bene in due set Sakkari, Jabeur, Svitolina, Karolina Pliskova e Brady. Ha vinto in rimonta Barbora Krejcikova, smentendo la regola Tommasi secondo la quale il vincitore di un torneo pre-Slam rischia di arrivare appagato all’appuntamento più importante; il vincitore di Parma Sebastian Korda ci è cascato, la vincitrice di Strasburgo è invece sopravvissuta all’esordio con la Pliskova meno forte, Krystina.
Ha vinto in due set, schivando però un grosso burrone nel primo, la tennista del momento – Coco Gauff. La diciassettenne viene da una campagna italiana trionfale, poiché ha vinto a Parma e a Roma si è fermata solo in semifinale, e nel primo set contro Krunic ha fallito ben dieci palle break e poi due set point al tie-break (prima di convertire quello buono) ma soprattutto ha annullato quattro set point che avrebbero dato tutt’altra forma al suo esordio. Ha gestito più comodamente il secondo, pur trovando il modo di dimostrare ancora la sua tempra annullando una palla break nel game che le ha regalato la vittoria, sul 5-4.
A.S.