La prima sessione serale della storia del Roland Garros ha visto Serena Williams soffrire e vincere in due set contro Irina Begu. A dire il vero è stata lei stessa a mettersi nei guai dopo che nel primo set era stata in vantaggio 5-2 e si è fatta poi rimontare dalla romena; Begu dal canto suo si è rifatta sotto fino al tie-break dove non ha saputo sfruttare due set point e alla fine ha ceduto 7-6(6) 6-2. L’interò match si è disputato senza pubblico perché in Francia c’è ancora il coprifuoco che scatta alle 21 (orario di inizio del match) e l’assenza di pubblico ha certamente influito. “Ironicamente le sessioni serali non sono le mie preferite ma tutto sommato ho un buon record” ha ammesso Serena in conferenza stampa. “Sono contenta di essermi salvata in quei momenti difficili, non volevo proprio perdere il primo set. In quei momenti non stavo pensando, mi stavo solo concentrando a mandare la palla in aria perché in allenamento avevo giocato delle belle volée”.
Una volta archiviato il discorso relativo al primo turno, era inevitabile che la conversazione si spostasse sulla decisione di Naomi Osaka di lasciare il torneo. La giapponese ha reso noto di aver sofferto di depressione e di avere problemi legati all’ansia sociale, e la domanda rivolta a Serena è quanto aiuto in generale è possibile ricevere dalla WTA o dagli Slam in tal senso. “Ci sono un sacco di articoli e altre cose che vengono rilasciate. Io penso davvero che in quei casi bisogni fare uno sforzo, e fare un passo avanti e dire ‘io ho bisogno di aiuto con questo, questo e questo’ e parlarne con qualcuno. Penso che sia importantissimo avere qualcuno con cui parlare, che sia nella WTA o qualcuno nella tua vita. Forse semplicemente qualcuno con cui parlare settimanalmente”.
“Anche io sono stata in questa situazione. Mi sono capitate situazioni in cui ho avuto l’opportunità di parlare con persone, di togliermi dei pesi dalle spalle parlando con persone che non devono necessariamente essere membri della tua famiglia o persone che conosci. Per me è importante esserne consapevoli e fare un passo avanti”. Tra l’americana e la giapponese, soprattutto dopo la storica finale degli US Open 2018, è nata una sorta di amicizia tra due giocatrici ugualmente ambiziose ma molto differenti nei comportamenti. Era quindi inevitabile che la n. 8 del mondo non provasse autentica empatia per Naomi.
Con queste parole infatti Williams ha concluso la sua conferenza: “L’unica cosa che sento in questo momento è che mi dispiace per lei. Vorrei poterle dare un abbraccio perché so cosa si prova, come ho detto anche io ci sono stata. Noi due abbiamo personalità differenti e le persone in generale sono diverse. Ognuno affronta le cose diversamente. Bisogna semplicemente lasciarla gestire la cosa nel modo che vuole lei, nel modo che lei crede sia il migliore per lei, questa è l’unica cosa che posso dire. Io ritengo che lei stia facendo del suo meglio“.
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