La favorita di questo Roland Garros ha un nome e un cognome, facili da identificare perché corrispondono a quelli scritti sull’ultima edizione del trofeo. Si tratta di Iga Swiatek, alla quale neanche una Anett Kontaveit ottima per oltre quaranta minuti è riuscita ad estorcere un set. La polacca prosegue dunque la striscia di set vinti consecutivamente: sono quattordici in stagione, dalla rimonta portata a compimento contro Krejcikova agli ottavi di Roma, e venti qui al Roland Garros. Ha perso l’ultimo nel 2019 agli ottavi contro Halep, un mesto 6-0. Lo stesso punteggio inflitto nel secondo set a Kontaveit dopo aver vinto al tie-break il primo; all’estone rimane la magra soddisfazione di aver battagliato alla pari sulla diagonale di dritto, costringendo Iga ad alzare l’asticella, e di aver vinto sei game, traguardo che nessun’altra avversaria è riuscita a raggiungere tra 2020 e 2021 contro la polacca qui a Parigi.
Colpisce però che Iga, pure in difficoltà, non sia comunque mai stata vicina a perdere il set. Ed è difficile credere che la pur ottima Marta Kostyuk, che giocherà i primi ottavi di finale Slam dopo i terzi turni raggiunti all’Australian Open 2018 e allo US Open 2020, possa fare molto di più per metterla in difficoltà.
Sembra dunque lecito proiettare lo sguardo qualche turno più in là per ipotizzare chi abbia chance di interrompere il dominio parigino di Swiatek. C’è la finalista in carica Sofia Kenin che ha rimontato bene Jessica Pegula ma agli ottavi dovrà vedersela contro una tra Sakkari e Mertens (e sarà parecchio dura). C’è Coco Gauff che approfittato del ritiro di Brady dopo un set (KO per una fascite plantare) e andrà a sfidare Jabeur – la tunisina è al terzo ottavo Slam tra 2020 e 2021, il secondo di fila a Parigi. C’è Sloane Stephens che tornerà a giocare un ottavo di finale Slam a due anni di distanza dall’ultima volta (al Roland Garros 2019).
Sul campo Simonne-Mathieu, la statunitense ha arginato al meglio il talento di Karolina Muchova, vincendo 6-3 7-5 in un’ora e 55 minuti. Sloane si sta riprendendo solo in questi mesi dopo un periodo terribile, anche fuori dal campo da tennis, ma appena tre anni fa giocava una finale sul Philippe Chatrier e si arrendeva solo al terzo set a Simona Halep. Il Roland Garros resta il torneo in cui ha raggiunto più volte gli ottavi (7), vincendo in due occasioni.
Il dritto di Stephens nella prima ora di gioco è sembrato quello dei tempi migliori: fluido, angolato e carico. Ha trovato il break nel terzo game, rispondendo in maniera brillante agli attacchi di Muchova. La semifinalista dell’ultimo Open d’Australia è riuscita ad aprirsi bene il campo con le soluzioni in lungolinea nella prima fase, ma Sloane in allungo ha difeso nel modo migliore. L’americana ha servito l’85% di prime in campo nel secondo set, vincendo 1 punto su 5 con la seconda: nonostante ciò, con tre grandi soluzioni di dritto ha salvato il game più importante del match al servizio (il settimo) e ha poi chiuso 6-3
Sull’onda positiva, si è portata avanti 2-0, ma con qualche buona soluzione di volo Muchova è rimasta in partita e ha scelto di orientare più spesso il suo rovescio slice verso il rovescio della statunitense, mandando un po’ fuori ritmo Sloane. Con meno certezze, Stephens si è irrigidita e ha gestito male anche il game di servizio che l’avrebbe portata 5-3. Nel nono e nel decimo game del secondo set Muchova si è espressa al meglio: ha prima salvato due palle break cruciali sul 4-4 per poi piazzare due robuste prime di servizio a andare 5-4. Nel game mentalmente più complesso per Stephens, non le sono bastate due palle corte vincenti e un gran vincente di dritto in spaccata. Sloane – confortata dall’aver evitato il terzo set – non le ha concesso più punti gratis e stavolta ha sfruttato l’occasione per portare a casa un gran match.
Stephens contenderà un posto tra le prime otto a una delle giocatrici più calde del momento, Barbora Krejcikova, già citata per essere stata l’ultima giocatrice a mettere seriamente in difficoltà Swiatek quest’anno. Krejcikova è reduce dalla vittoria del torneo di Strasburgo e ha battuto piuttosto facilmente Elina Svitolina, in evidente crisi di rendimento e risultati, ma soprattutto è ancora in corsa su tre fronti: è agli ottavi di singolare, al terzo turno di doppio (in coppia con Siniakova) e ha superato il primo turno di doppio misto in coppia con Polasek. L’ultima tennista capace di vincere tre competizioni diverse nello stesso torneo è stata Martina Navratilova, che si impose in singolare, doppio e misto allo US Open 1987.
Non male per una giocatrice che ha fatto il suo ingresso in top 100 lo scorso ottobre e in top 50 appena tre mesi fa. La chiamavano ‘doppista’, ma non è più soltanto quello.
Hanno collaborato Alessandro Stella e Antonio Ortu