B. Krejcikova b. [17] M. Sakkari 7-5 4-6 9-7
Spiace dirlo, perché un atleta che compete in una competizione importante come il Roland Garros profondendo il massimo impegno merita sempre il massimo rispetto, ma la seconda semifinale tra Maria Sakkari e Barbora Krejcikova è stata davvero una brutta partita. L’incertezza finale per il risultato durante il terzo set ai vantaggi ha certamente aggiunto un po’ di pathos alla vicenda, che ha visto la fine solamente dopo cinque match point e 3 ore e 18 minuti, ma la qualità della partita è stata veramente scadente. Probabilmente i nervi hanno giocato un ruolo importante, visto che tutte e due erano all’esordio in una semifinale di Slam, e si trovavano davanti un’avversaria possibile per arrivare ad affrontare una finale altrettanto possibile.
Tuttavia si è trattato di un match da non far vedere ai detrattori del tennis femminile perché onestamente ha fatto fatica a reggere l’importante palcoscenico del Philippe Chatrier in una giornata interamente dedicata al singolare femminile. Davvero tanti, troppi errori da parte delle due protagoniste (saranno 111 in totale, 58 per la ceca e 53 per la greca), che raramente hanno saputo dar continuità a una trama di gioco senza incorrere in errori non forzati, spesso anche piuttosto grossolani.
Sakkari ha condotto per buona parte di tutti i set, è arrivata a servire per il match, ma alla fine non ha avuto la forza di chiudere una partita che ha tenuto in mano per quasi tutto il tempo. È vero che i quattro match point annullati sono stati cancellati con colpi molto spettacolari, ma quando c’è stato da chiudere Sakkari è mancata all’appello e alla fine ha dovuto dire addio a una grande occasione per arrivare in finale di uno Slam.
IL MATCH – Fin dall’inizio è sembrato che Sakkari avesse il match sulla racchetta: più potente il suo gioco, supportato da una maggiore capacità di spinta, non efficacemente contrastato dalla maggiore manualità e scelta di traiettorie della sua avversaria. Il primo set ha visto ben sette break in dodici giochi: prima Sakkari si è portata avanti 3-1, mancando anche due chance per il 4-1 sbagliando due diritti, poi si è fatta rimontare dalla sua avversaria che con un parziale di 12 punti a 3 è andata a servire per il set sul 5-3, subendo poi a sua volta una sequenza di 8-0 che ha rimesso tutto in parità. Il parziale è stato deciso dall’implosione di Sakkari che, servendo sul 5-6, ha commesso un doppio fallo e tre gratuiti di diritto consegnando il 7-5 a Krejcikova in 55 minuti di gioco.
Come se niente fosse, Sakkari è ripartita subito a testa bassa vincendo i primi quattro game del secondo set e conservando il vantaggio fino alla fine, nonostante un controbreak sul 4-1 e un tribolato turno di battuta conclusivo chiuso con un bel passante di rovescio.
Nel parziale decisivo Krejcikova ha provato a limitare i rischi nei palleggi da fondocampo, provando a inchiodare l’avversaria sulla diagonale di rovescio per poi cambiare con un vincente lungolinea. Lo schema le è riuscito diverse volte, ma Sakkari ha trovato la chiave per uscire dallo schema aggirando la palla con il diritto per tirare l’inside-in. Quattro errori gratuiti, due di diritto e due di rovescio, hanno condannato Krejcikova a subire il break al terzo game, fallendo di recuperarlo immediatamente con un altro rovescio sbagliato.
Al momento di servire per il match, Sakkari ha rivelato ancora una volta la sua fragilità nervosa, nonostante una prima palla break annullata con un missile di rovescio incrociato, ma una palla corta rimasta sulle corde e un altro errore su una palla incrociata stretta di Krejcikova ha sancito il 5-5.
Come noto, al Roland Garros non c’è tie-break nel set decisivo, per cui è proseguito ad oltranza dopo il 6-6. Allo scadere delle tre ore di gioco, sul 7-6 sono arrivati tre match point per Krejcikova, annullati con coraggio leonino da Sakkari. Ma due game più tardi, dopo una palla rigiocata sul quarto match point – era stato chiamato fuori un colpo di Sakkari che il segno ha poi dimostrato essere buono (Hawk Eye aveva ufficiosamente decretato la palla fuori, tuttavia…), il quinto match point è stato quello buono e ha mandato Barbora Krejcikova in finale.
Sabato pomeriggio alle 15, quindi, a contendersi la Coupe Suzanne Lenglen saranno Anastasia Pavlyuchenkova (n. 32 WTA) e Barbora Krejcikova (n. 33 WTA) in quello che sarà il loro primo incontro in carriera. Una sfida che potrebbe consegnare alla vincitrice un posto nelle prime 15 della classifica WTA e un assegno da 1.400.000 euro.