[31] A. Pavlyuchenkova b. T. Zidansek 7-5 6-3
La prima finalista del Roland Garros 2021 è Anastasia Pavlyuchenkova. La russa supera in due set Tamara Zidansek al termine di una partita molto tesa, godibile solo a tratti, che per lo più ha lasciato intravedere la disabitudine delle due tenniste a calcare simili palcoscenici. Nonostante il sostanziale predominio, Pavlyuchenkova non è mai riuscita a scrollarsi di dosso la pressione e si è fatta riprendere innumerevoli volte dall’avversaria, che ha avuto il merito di rimanere aggrappata alla partita. Alla fine però Zidansek ha dovuto pagare lo scotto della minore esperienza e ha ceduto il passo alla russa.
Pavlyuchenkova conquista così la sua prima finale Slam alla cinquantaduesima partecipazione in tornei di questo livello, diventando così la giocatrice più “lenta” a raggiungere tale traguardo. Alla soglia dei 30 anni la russa potrà lottare per portare a casa il tredicesimo trofeo della sua carriera, quello che sarebbe senza alcun dubbio il più prezioso e scintillante della bacheca. La sua avversaria in finale uscirà dalla sfida tra Maria Sakkari e Barbora Krejcikova.
A prescindere dal risultato, “Nastia” farà comunque un discreto balzo in classifica: in caso di sconfitta sarebbe numero 18, mentre vincendo si fermerebbe a un solo posto di distanza dal suo miglior ranking di numero tredici. Il ranking offre un piccolo premio di consolazione anche a Zidansek che entrerà per la prima volta tra le prime cinquanta giocatrici del mondo (47).
IL MATCH – Che la posta in palio sia pesante lo si capisce fin dai primissimi punti. Entrambe giocano piuttosto tese e paradossalmente è Zidansek la prima a trovare un po’ di scioltezza nei colpi. Pavlychenkova perde il servizio nel primo gioco del match, nonostante un vantaggio di 40-15. Zidansek sale 2-0, ma rimette subito in partita l’avversaria che recupera il break e sembra finalmente aver ritrovato un po’ di calma. Ora gli scambi sono combattuti e ben condotti da ambedue le protagoniste che offrono buone soluzioni e palleggi di ottimo livello.Sul 4-3, pur servendo con palle nuove, Zidansek si incarta e cede la battuta da 40-0, concedendo palla break con un doppio fallo e giocando con molta paura il dritto nel punto successivo, che atterra largo di metri.
Al momento di chiudere il parziale, sul 30-30, Pavlyuchenkova chiama a rete Zidansek con una buona smorzata, ma poi è leziosa nel cercare il pallonetto e viene punita dagli dei del tennis che tengono in campo la veronica completamente steccata della slovena. La russa annulla la palla break, ma ne concede subito un’altra, salvandosi nuovamente con una seconda carica. Zidansek si prende una terza chance col dritto e passa alla cassa quando l’avversaria manda lungo il rovescio, riaprendo il set. La slovena sembra aver invertito completamente l’inerzia del match e si procura addirittura due palle break che manderebbero lei a servire per il set. Zidansek però non sfrutta le occasioni e nel gioco successivo si fa sorprendere dalla rinnovata pressione di Pavlychenkova, completando la frittata con un doppio fallo.
Il secondo set inizia in maniera piuttosto arzigogolato. I primi due giochi durano complessivamente la bellezza di ventidue punti: Zidansek non sfrutta una palla break, Pavlyuchenkova converte la seconda delle due a disposizione e sale 2-0. La slovena non si abbatte e inizia a spingere di più con il dritto, conquistando due palle break consecutive con un bello smash. Pavlyuchenkova si consegna con un orrido doppio fallo, ma poi riprende a giocare molto profondo con i suoi colpi potenti e torna in vantaggio. La russa sembra finalmente tranquilla e sale 4-1, ma i ribaltamenti di fronte non sono finiti qui. In maniera analoga a quanto accaduto nel terzo game, Zidansek torna a fare male col dritto e accoglie a braccia aperte il doppio fallo dell’avversaria sulla palla break.
La slovena però non completa la rimonta e anzi dà vita all’ennesima inversione di marcia, regalando un nuovo break a Pavlyuchenkova con due erroracci. Non ci sono ulteriori atti in questo dramma, perché la russa non concede più nulla nel turno di battuta finale e archivia la pratica. Un po’ per incredulità, un po’ per la stanchezza (più mentale che fisica certamente) Pavlyuchenkova non ha quasi la forza di esultare e sfodera un bel sorriso sereno solo quando si ritrova davanti al microfono per l’intervista in campo.