[1] N. Djokovic b. [3] R. Nadal 3-6 6-3 7-6(4) 6-2
Chi si aspettava una grande partita sicuramente ha avuto ciò che cercava. O almeno, ha avuto un grande evento: il match magari per lunghi tratti non è stato straordinario dal punto di vista tecnico, ma ha certamente regalato emozioni, scambi emozionanti e un risultato che per molti è stato inatteso.
Nadal è sembrato perdere smalto man mano che la partita proseguiva: i suoi colpi si sono accorciati, soprattutto il diritto, e senza l’esplosività dei giorni migliori le opzioni per fare il punto sono andate via via sparendo. Djokovic è riuscito a sfruttare la crepa nel gioco dell’avversario con i colpi incrociati stretti, che nonostante aprissero angoli nel suo campo non potevano venir sfruttati da Nadal perché i suoi fondamentali non erano sufficientemente veloci. Ciononostante lo spagnolo ha avuto la chance di aggiudicarsi un rocambolesco terzo set, nel quale Djokovic stava dominando, e quella volée di diritto a campo aperto messa lunga sul 3-4 nel tie-break forse lo perseguiterà quasi quanto quei passanti di rovescio sbagliati nel quinto set delle finali australiane contro Djokovic nel 2012 e Federer nel 2017.
Il MATCH – Erano le 19.09 locali quando Djokovic serviva la prima palla dell’incontro, con tutto il campo del Philippe Chatrier ormai coperto dall’ombra in un ventilato ma caldo pomeriggio parigino. L’inizio è sembrato ricordare la finale del 2020: Nadal subito in partita, Djokovic decisamente sottotono. Il serbo ha provato subito a dettare il destra-sinistra che solitamente gli consente di uscire dagli scambi di diagonale con Rafa, ma i suoi colpi non sembravano collaborare. Dopo aver avuto due palle break nel game d’apertura, annullate da due ottime prime di Nadal, Djokovic è andato 40-15 nel game successivo e poi ha subito un parziale di 15 punti a 2 che lo ha visto piombare nel baratro di uno 0-5 decisamente inatteso.
Le palle corte di Djokovic, molto meno frequenti del solito, erano spesso preda dei recuperi di Nadal, che incassava i parecchi errori da fondocampo del serbo, poco preciso quando cercava di affondare i colpi. Sul 5-1 Nadal ha recuperato da 15-40 ma mancando due set point (uno dei quali conquistato con uno spettacolare gancio) concedeva il primo break della partita con un doppio fallo. Nel game seguente se ne andava un altro set point, ma il maiorchino riusciva finalmente a chiudere 6-3 sul suo servizio in 59 minuti alla settima occasione utile.
L’inizio del secondo set è stato certamente differente, ma ben poco entusiasmante: un effimero strappo 2-0 per Djokovic veniva immediatamente ricucito in un parziale che vedeva ben 13 errori gratuiti su 19 punti giocati. Ma il n.1 del mondo imperterrito ricominciava ad andare in forcing da fondocampo, limitando gli errori e costringendo Nadal a grandi rincorse difensive. Djokovic otteneva il break per il 4-2 e poi nel game successivo, il più bello del match fino a quel punto, si salvava da 15-40 annullando tre palle break e allungava 5-2 nonostante due clamorosi errori al volo di rovescio. Due game più tardi, annullando due palle del controbreak peraltro giocate non proprio benissimo da Nadal, Djokovic ha chiuso il secondo parziale pareggiando sull’un set pari due minuti dopo le 21 locali.
Dopo una breve pausa fisiologica negli spogliatoi, Nadal è rientrato in campo ben intenzionato ad essere più aggressivo e non subire così tanto l’iniziativa di Djokovic. La precisione e la lunghezza però non sempre erano quelle necessarie e soprattutto la risposta di Nole ha iniziato a funzionare come nei giorni migliori, neutralizzando l’efficacia del servizio dello spagnolo. Nadal comunque si è salvato nel terzo game da due palle break con grande vigore agonistico, tanto da far urlare il telecronista della televisione spagnola che, con le porte delle cabine aperte a causa del caldo del pomeriggio, si è sentito in tutta la tribuna sud dello Chatrier.
Ma l’inerzia della partita era già passata dalla parte di Djokovic: Nadal non sembrava avere più soluzioni per fare il punto, i suoi colpi da fondo erano corti e non facevano male, mentre Nole con i suoi incroci stretti tagliava il campo come un panettone creandosi aperture ghiottissime. Spinto dal suo orgoglio e dalla folla Nadal ha recuperato un break, poi quasi un altro, ma per Djokovic era ben chiaro cosa fare, mentre per Nadal ogni punto doveva essere un’invenzione sulla quale prendere rischi indicibili. Nadal si è aggrappato a tutto quello che aveva, resistendo con le unghie e con i denti e in qualche modo è riuscito a risalire sul 5-5. La folla sul 4-3 aveva cominciato a cantare “On partira pas”, non ce ne andremo, riferendosi al coprifuoco, mentre l’orologio inesorabilmente segnava i minuti che mancavano alle 23, e il set veleggiava verso i 90 minuti.
Nel tie-break seguente, di impareggiabile intensità emotiva, ci sono stati due minibreak consecutivi nei primi due punti, e successivamente uno solo, sul 4-3 Djokovic, sul quale Nadal ha sbagliato una volée di diritto a campo spalancato. E quella volée gli è costata il terzo set, nel quale aveva pure avuto un set-point sul 6-5, cancellato da una palla corta di rovescio di Djokovic.
Mentre il serbo andava a cambiarsi negli spogliatoi e Nadal rimaneva sulla sua sedia a pensare all’occasione mancata, lo speaker dava al pubblico la notizia che stava aspettando: sarebbe stata concessa una deroga al coprifuoco per permettere agli spettatori di assistere alla fine del match. A celebrare sono arrivati canti, balli, il “po-po-po”, un accenno di ola, un’atmosfera davvero incredibile.
Quarto set che iniziava con un break di Nadal, che però dal 2-0 veniva subito raggiunto sul 2-2. Gli angoli stretti erano sempre lì pronti da essere sfruttati per Djokovic, sempre a far male al maiorchino che non si fidava a tirare il diritto anomalo e con il suo arsenale decimato non riusciva a scalfire la corazza di Nole.
Da lì in poi era un monologo di Djokovic, che da quel momento perdeva solamente sei punti (uno dei quali con un doppio fallo) e andava a chiudere il match dopo 4 ore e 11 minuti.
Domenica alle 15 la finale maschile vedrà quindi di fronte Novak Djokovic e Stefanos Tsitsipas. Sono sette i precedenti confronti diretti tra i due, con il serbo che conduce 5-2, ma Tsitsipas ha perso entrambi i precedenti sulla terra. I due si sono incontrati anche lo scorso anno al Roland Garros, questa volta a livello di semifinale, e Djokovic si impose per 6-1 al quinto set.