Già qualche mese fa il talento danese si era fatto notare per le sue dichiarazioni ambiziose e forse un po’ esuberanti, ma questa volta l’impressione è che Holger Rune abbia esagerato. L’ATP lo ha infatti multato per aver infranto il codice di condotta nel corso della semifinale del Challenger di Biella VII.
“Il mio obiettivo è quello di entrare in top 100 entro la fine della stagione per poi raggiungere i primi 20-30 del mondo entro la fine del 2022” aveva dichiarato Rune a marzo, e per centrare questo traguardo si sta dedicando principalmente al circuito Challenger. Il risultato di maggior prestigio è arrivato la settimana scorsa, quando ha trionfato nel torneo di Biella VII conquistando il primo titolo di categoria. Il 18enne ha mostrato una grande tenuta fisica vincendo ben tre partite al set decisivo (compresa la finale contro Trungelliti durata oltre tre ore), ma ha dato anche qualche segno di insofferenza a livello mentale.
Il fatto in questione è accaduto durante la semifinale contro l’argentino Tomas Martin Etcheverry, quando nel primo set il punteggio era sul 5-4 on serve. Stando a quanto riportato dal sito danese TV 2, il n. 231 del mondo ha pronunciato commenti omofobi nei confronti del suo avversario. “Sei una fighetta”, “Stai giocando come un frocio” sono le frasi incriminate, dette in danese dal giocatore e riprese dai microfoni presenti in campo. A seguito di un’indagine condotta dall’ATP, a Rune è stato riconosciuta l’infrazione del codice di condotta ed è quindi stato multato di 1500 euro, che equivale al 24% del montepremi totale guadagnato per aver vinto il Biella Open (6.190 euro).
“Sono giovane e ho bisogno di imparare. Non che questo mi autorizzi di dire stupidaggini del genere. Mi è stata insegnata una lezione e penso sia giusto che le persone mi critichino. Mi dispiace davvero e spero che le persone accetteranno le mie scuse” sono state le dichiarazioni in risposta all’accaduto di Rune. La pena da parte dell’ATP non è stata troppo severa, perché è stato tenuto conto delle immediate scuse da parte del giocatore e del fatto che quest’ultimo non ha precedenti di cattiva condotta nel circuito.