[1] M. Berrettini C. Norrie 6-4 6-7(5) 6-3
Il torneo della Regina ha un nuovo Re che risponde al nome di Matteo Berrettini. L’azzurro gioca una finale d’autorità, superando in tre set un ottimo Cameron Norrie, alla sua terza finale persa nel 2021 (la quarta su quattro in carriera), e diventa il primo giocatore a vincere al Queen’s all’esordio da quando ci riuscì Boris Becker nel 1985 (vincendo poi anche a Wimbledon).
Matteo si è prodotto nell’ennesima grande prestazione, traendo il massimo dal proprio devastante servizio (76% di prime in campo, 91% di punti vinti con questo colpo) e gestendo benissimo la delusione del secondo set perso al tie-break, nonostante il generale predominio. In una partita giocata ad alti livelli da entrambi i protagonisti, bisogna sottolineare la maturità di Berrettini che certifica ancora una volta come quel posto tra i primi dieci giocatori del mondo non sia affatto casuale.
Per Matteo si tratta del quinto titolo in carriera, il primo in un ATP 500 (alla prima finale) e il secondo su erba, dato che lo rende a tutti gli effetti il miglior tennista italiano di sempre su questa superficie. Dopo anni in cui l’unico titolo azzurro sui prati era stato quello vinto da Andreas Seppi a Eastbourne 2011, l’Italia ne ha potuti festeggiare ben due nel 2019 (Sonego ad Antalya e proprio Berrettini a Stoccarda) a ulteriore conferma del fatto che la terra rossa non è più l’unico terreno di conquista dei tennisti italiani.
Questo titolo lo pone ora al quarto posto tra gli italiani più vincenti, dietro Panatta (10), Fognini (9), Bertolucci (6) e a pari merito con Barazzutti. Dal primo titolo a Gstaad nel 2018 sono passati circa tre anni: solo Bertolucci ha lasciato passare meno tempo tra primo e quinto tiolo conquistato (dal maggio 1975 al maggio 1977). La vittoria non gli vale nessun passo in avanti in classifica (rimarrà numero 8 del ranking e numero 7 della Race), ma è una grande iniezione di fiducia in vista dell’imminente torneo di Wimbledon al quale Matteo si avvicina con giustificate ambizioni di far bene.
Rimane rammarico per Norrie che ha giocato l’ennesimo grande torneo di questo suo 2021, ma che ancora una volta si è dovuto fermare ad un passo dal primo titolo in carriera. Nonostante una giornata pressoché perfetta del suo avversario al servizio, il britannico era riuscito a insinuare qualche dubbio e a prendersi con cinismo il secondo set, sfruttando l’unica sbavatura di Berrettini. Parziale consolazione viene dal nuovo best ranking (numero 34), dal dodicesimo posto nella Race e dalla certezza di poter godere dei privilegi da testa di serie a Wimbledon in virtù dei ritiri di Nadal e Raonic.
IL MATCH – I primi quattro game sono di studio. Entrambi servono bene e trovano poco spazio in risposta, spartendosi equamente gli scambi da fondo. Nel quinto gioco però, Norrie combina la frittata e con due doppi falli agevola il compito di Berrettini che riesce a trovare il break e ha la possibilità di fare corsa di testa quasi da subito salendo 4-2. Con un altro doppio fallo il britannico rischia di compromettere definitivamente il set, ma dal 15-30 gioca tre ottimi punti ed evita il peggio. Berrettini invece fila via liscio nei suoi turni di battuta e il set di fatto gli scivola in saccoccia senza nessun problema in appena 32 minuti di gioco. Il merito è ovviamente dell’alta percentuale di prime in campo (74%) con una percentuale di resa del 90% (18 punti vinti su 20, di cui sette ace). Non entusiasmante il dato sulla seconda che lo vede vincere appena due punti su sette (incluso un doppio fallo), ma come abbiamo detto ne deve giocare davvero poche e tanto gli basta per rintuzzare i tentativi di Norrie di farsi pericoloso.
Nel secondo set, Berrettini continua ad essere devastante al servizio: per lui 100% di prime in campo nei primi 13 punti al servizio, tutti vinti. Norrie dal canto suo non è da meno e tiene a zero i primi tre turni di battuta, a quindici il quarto. Intervallato al predominio generale dei servizi, c’è anche questo bel punto di Matteo – premiato dall’account Twitter del torneo con un video dedicato.
Sul 4-3, il britannico vince i primi due punti in risposta e lo fa consecutivamente, salendo 15-30 e mettendo pressione a Matteo. L’azzurro però reagisce alla grande e senza battere ciglio ribalta il game con l’aiuto del fidato servizio. Nel gioco successivo, Berrettini trova un paio di buone risposte e si procura due palle break consecutive, sulle quali però Norrie gioca con grande attenzione, riuscendo infine a salvarsi. I due arrivano senza grossi scossoni al tie-break, avendo vinto 30 punti a testa in questo secondo set. Qui un po’ a sorpresa Matteo regala un mini-break in avvio e poi si ritrova a dover salvare tre set point sul 6-3. Berrettini annulla col servizio i primi due, ma sul terzo manda lungo il rovescio ed è costretto a capitolare.
Il terzo set riprende sulla falsariga dei precedenti due con entrambi i giocatori che concedono le briciole a chi risponde. Il primo a tentare l’allungo è ancora una volta Berrettini che nel sesto gioco si procura due palle break, senza però essere in grado di convertirle. Matteo non demorde, tiene a zero il servizio per la terza volta e finalmente ha un’altra occasione. Norrie infatti, avanti 40-0 nell’ottavo gioco, si incarta, commettendo anche un doppio fallo. Berrettini sa di non potersi lasciar sfuggire l’occasione e di forza si prende il break, chiudendo poi con l’ennesimo turno di battuta a zero.