Si è conclusa nel peggiore dei modi la cavalcata di Camila Giorgi sull’erba di Eastbourne. Un problema alla coscia sinistra, già abbondantemente fasciata, l’ha costretta al ritiro nel primo set contro Anett Kontaveit, che conduceva 5-4. Il ritiro è arrivato un po’ all’improvviso: Giorgi aveva appena recuperato il break di svantaggio con un colpo vincente. L’impressione è che Camila abbia sentito dolore alla gamba e abbia preferito non rischiare un infortunio più serio a un giorno e mezzo dall’inizio di Wimbledon.
La settimana dell’azzurra avrebbe meritato una conclusione migliore: dopo una stagione molto difficile, con problemi extra-campo e poca continuità nei risultati, sul verde Giorgi è tornata a brillare. Ha infilato tre vittorie al terzo set contro due top player del circuito WTA (Pliskova e Sabalenka) e un’avversaria difficile da battere come Shelby Rogers. Sperando che i guai alla coscia sinistra siano facilmente superabili, potrà entrare a Wimbledon con ritrovata fiducia, anche perché in passato è riuscita a esprimersi discretamente sui campi dell’All England Club. Debutterà contro la svizzera Teichmann.
Nel match che valeva l’accesso alla finale del WTA 500 di Eastbourne, Camila ha avuto numerose occasioni di mettersi al comando nel punteggio (tre break point nel primo game). Kontaviet però ha servito in modo eccezionale nell’arco dei pochi game disputati. A inizio match ha mantenuto costantemente la percentuale di prime sopra il 70%, cancellando altri due break point a Camila sul 2-2 con una battuta vincente e un rovescio lungolinea. Il ritmo alto – caratteristico per entrambe – ha dato vita a una partita abbastanza gradevole. Negli ultimi due game, Giorgi ha ceduto la battuta alla prima palla break affrontata nell’incontro, poi ha messo in campo gli ultimi sforzi per recuperare lo svantaggio mentre Kontaveit serviva per il set. Un gran rovescio in cross (colpo che l’ha aiutata particolarmente in questi giorni) ha chiuso l’ultimo scambio del torneo dell’italiana: tra lo stupore del pubblico, ha dovuto abbandonare la partita subito dopo.