Lorenzo Sonego si prepara al suo esordio a Wimbledon 2021: quest’oggi sfiderà al primo turno Pedro Sousa, 33enne portoghese che figura al numero 121 delle classifiche mondiali. Sulla carta Lorenzo è favorito, vuoi per la finale di Eastbourne appena raggiunta, vuoi per la differenza in termini di classifica (“Sonny” a Wimbledon è la testa di serie numero 23). La vigilia del match tuttavia è stata all’insegna della massima concentrazione e dello studio dell’avversario. E anche della pioggia, che ha pesantemente condizionato il programma della giornata di Lorenzo. Ne parliamo con coach Arbino nella seconda puntata del “Diario da Wimbledon” (qui la prima).
Gipo, Wimbledon non si smentisce mai: subito la pioggia al primo giorno…
“Ci sono stati disagi importanti. Ieri mattina abbiamo potuto allenarci solo per mezz’ora con Federico Gaio, a Aorangi Park. Poi, a causa del meteo, abbiamo dovuto abbandonare. Nel pomeriggio abbiamo provato a lavorare ancora, ma non si è più trovato un campo disponibile”.
Che giocatore è Pedro Sousa?
“Un tennista che probabilmente si esprime meglio su altre superfici, perché ha delle aperture piuttosto ampie in preparazione al colpo. Sa accelerare bene, ma non ha un grandissimo servizio; è più disinvolto sul lato sinistro che sul lato destro. L’ho visto giocare dal vivo una volta, qualche tempo fa contro Matteo Donati, e lo prese ‘a pallate’. Però è un giocatore piuttosto umorale: non è molto continuo e il suo atteggiamento dipende da come si alza dal letto… Che dire, speriamo che oggi non sia nella giornata giusta. In ogni caso, come sorteggio poteva capitare di peggio”.
Ieri è stato il giorno dell’esordio nel torneo di Novak Djokovic, il campione uscente. Credi sia sempre lui il favorito?
“Assolutamente sì, ne parlavo poco fa con Lorenzo. Il suo grande vantaggio è che ha un gioco lineare che si adatta benissimo a ogni superficie. La smorzata, la diagonale di rovescio, il servizio slice, sono tutte variazioni che lui utilizza in ogni situazione e dunque non deve faticare molto quando si passa dalla terra all’erba. Inoltre fisicamente è una molla, il rimbalzo basso non lo mette troppo in difficoltà”.
Invece Lorenzo quali adattamenti deve fare, nel suo tennis, quando si gioca sull’erba?
“C’è poco da fare, qui la palla non rimbalza: quindi un ragazzo alto come lui deve essere molto attento al posizionamento del corpo, al baricentro basso, agli spostamenti. Stiamo lavorando molto su questo e sul punto di impatto della risposta. Devo dire che Lorenzo è già riuscito a migliorare molto dal suo primo torneo su erba di quest’anno, il Queen’s, ad oggi. È in fiducia e siamo ottimisti, vedremo cosa dirà il campo”.