[6] R. Federer b. R. Gasquet 7-6(1) 6-1 6-4
Sono passati 14 anni dalla loro semifinale a Wimbledon; nel 2021 Roger Federer e Richard Gasquet hanno meno gambe, meno resistenza e meno capelli ma non hanno certamente dimenticato come si gioca a tennis: il campione di Basilea si impone in tre set in meno di due ore al termine di un match di pura estetica tennistica in cui per larghi tratti la qualità dei colpi giocati è stata quasi più importante del risultato stesso, che è stato in discussione solo nel primo set nel quale l’otto volte campione ha comunque dominato il tie-break.
Federer ha iniziato di nuovo in maniera stentata, ma se martedì contro Mannarino era stato il diritto a farlo penare, stavolta era sembrato il rovescio ad essere fuori misura. Confeziona sostanzialmente una dozzina di errori gratuiti nella prima metà del primo parziale prima che il suo gioco si assesti. Una volta conquistato il primo set, come detto chiuso con un tie-break senza storia, Roger ha ripreso a giocare a un livello degno di chi ha vinto più partite di tutti nella Storia di questo torneo. Alla fine del match il saldo vincenti/errori dirà +24 (50-26).
Il suono della palla soprattutto negli scambi sulla diagonale sinistra, dove si sfidavano due dei rovesci a una mano più eleganti e vari della Storia del gioco, ha fatto sognare i puristi del gioco e spellare le mani al pubblico assai divertito del Campo Centrale. Il punto che sveglia definitivamente Federer dal suo torpore è un capolavoro del suo avversario: un rovescio supersonico da lontanissimo sparato sulla riga di fondo a seguito di uno smash a rimbalzo di Roger. Gasquet alza le braccia al cielo e Federer, che non è abituato a farsi rubare la scena agli applausi, comincia a fare a gara a chi può fare il punto più bello. Recupera quel game e strappa il servizio al suo avversario. Il secondo set diventerà un assolo dell’elvetico proprio a seguito di quel punto incredibile di Richard. Un 6-1 senza appello in 26 minuti.
A quel punto si tratta solo di capire quando arriverà il break decisivo per chiudere anche il terzo set: arriverà nel fatidico settimo gioco, sul 3 pari, con Federer che non si guarderà più indietro. Dopo il doppio impegno con la Francia (che sembra essere impossibile da perdere per gli svizzeri in questi giorni) la testa di serie N.6 affronterà Cameron Norrie, padrone di casa e recentissimo finalista al torneo del Queen’s battuto dal nostro Matteo Berrettini. I segnali di risveglio si sono visti, sabato cercherà di raggiungere di nuovo la seconda settimana, un traguardo che non è mai stato tale per lui negli ultimi 20 anni su questi campi. Si trattava infatti di una fatto acquisito prima ancora che avvenisse. Ora di acquisito per lui c’è ben poco, ma abbiamo appurato che sì, nonostante tutto, a tennis sa ancora giocare…