Capita ormai raramente di vedere Nick Kyrgios in azione nel Tour maschile. A Church Road ha interrotto un’assenza dal circuito di quasi cinque mesi. È chiaro che quando in tabellone c’è il suo nome, il torneo ne guadagna, soprattutto se si tratta di un evento in cui si è sempre espresso a un buon livello come Wimbledon. In singolare andrà a caccia degli ottavi di finale nel pomeriggio di sabato contro il giovane Felix Auger-Aliassime, ma Nick – come spesso è capitato – ha scelto di giocare anche il doppio misto. Stavolta è in coppia con la veterana Venus Williams, un duo insolito che sembrerebbe più da match d’esibizione che da torneo Slam.
Kyrgios e Venus hanno vinto al primo turno contro gli americani Krajicek e Santamaria 6-3 3-6 7-5, recuperando un break di svantaggio all’inizio del terzo set. “Non volevo solo fare uno show, volevo davvero vincere” ha detto Kyrgios in conferenza stampa, ammettendo che “c’era della pressione in più su di me. Di solito gioco il doppio perché è divertente, ma oggi ho sentito la pressione assieme a Venus. Non ho mai voluto tanto vincere un match di doppio o doppio misto. Lei è un’icona dello sport, una leggenda, una delle più grandi ad aver mai preso in mano una racchetta. Sono felice di aver vinto e che lei si sia divertita, come ha detto”.
Non dev’essere stato facile per una personalità come quella di Venus gestire il vulcano Kyrgios: “Penso che per la metà del tempo ridesse per il mio accento” ha continuato Nick. “Parlo un sacco sul campo, mi avete visto. È solo una brutta abitudine”. Ma si tratta anche di una grande occasione per l’australiano di migliorare la sua attitudine (forse…): “La cosa più divertente è che io mi arrabbiavo tanto per punti già conclusi, mentre lei nemmeno si ricordava. Ha una memoria rapida, questa è una cosa che devo imparare da lei: quando un punto è finito, lei va avanti. Questo l’ha aiutata ad avere tanto successo. Siamo molto diversi, lei timida e silenziosa, io invece parlo tanto. Però ce l’abbiamo fatta”.
Kyrgios sa trovare la felicità anche fuori dal circuito, anche per questo ha scelto di non lasciare l’Australia per così tanti mesi e tornare solo ora, a Wimbledon: “Ho tutte le ragioni per essere felice. Ho lavorato duro nelle ultime settimane per essere pronto qui. Non ho un allenatore, non ho neanche un personal trainer. Devo trovare le motivazioni da solo. Però qui ho il mio migliore amico e la mia ragazza con me. Me la sto godendo”.
Tuttavia, ora che ha 26 anni, ha confermato di non voler continuare a giocare tanto a lungo: “Sento di essere nella fase conclusiva della mia carriera. Sono in giro da tanto tempo, arrivo con più maturità a questi eventi. Non intendo dire che mi ritirerò presto, però ci sono tante cose che voglio fare al di fuori del tennis e quando ero più giovane ho deciso che non avrei giocato oltre i 28/29 anni. Sono i migliori anni della mia vita e voglio passarli con la mia famiglia, con i miei amici, me lo sono guadagnato. Comunque potrei tornare con una wildcard a 33 anni, chi lo sa. Però, come detto, non giocherò a lungo come Federer, Nadal e Djokovic. Ora ho dei dolori fisici però, fatico quando mi alzo dal letto. Cerco di mangiare bene, dormire bene e riposare il più possibile e stare idratato. Il mio corpo resisterà”.