[6] R. Federer b. [29] C. Norrie 6-4 6-4 5-7 6-4
Roger Federer ha giocato 18 volte il terzo turno del torneo di Wimbledon. La diciottesima si è conclusa come le precedenti 17, con una vittoria. Il campione di Basilea elimina in quattro set il finalista del Queen’s e ultimo superstite di casa nel torneo, Cameron Norrie al termine di un match che è diventato palpitante proprio quando sembrava finito. Federer giocherà lunedì contro il nostro Lorenzo Sonego il suo ottavo Slam N.69 e lo farà manco a dirlo, da favorito sebbene tra un mese circa festeggerà il suo quarantesimo compleanno.
Il match di oggi, nonostante la grande attesa del pubblico del Centre Court è stato piuttosto soporifero nelle prime due ore dove nemmeno Federer ha esagerato con i colpi da Maestro, ma semmai si è limitato a far giocare in posizioni scomode del campo il britannico speso in difficoltà sulle palle basse e velenose proposte dall’elvetico.
In pratica le prime due ore sono filate via lisce come l’olio con Federer mai impensierito quando al servizio al contrario del suo avversario che aveva dimostrato di sentire una certa tensione già nel gioco d’apertura dell’incontro dove ha servito 3 dei suoi 7 doppi falli totali, pur tenendo la battuta ai vantaggi.
Nel primo set il break decisivo arriva nel fatidico settimo gioco, peraltro a zero gentilmente omaggiato da Norrie con tre gratuiti consecutivi. All’inizio del secondo set, Federer recupera da 15-40 nel secondo gioco senza lasciare rimpianti al britannico e poi ottiene il break decisivo nel game successivo. Non sembrano esserci incertezze sull’andamento del match e il terzo set sembra veleggiare dritto verso il tie-break visto che si arriva fino al 5 pari senza nemmeno l’ombra di una palla break per entrambi.
Norrie si trova spalle al muro 15-40 nell’undicesimo gioco: due palle break che manderebbero il suo avversario a servire per il match. Il pubblico del Centre Court spinge per il giocatore di casa nella speranza che il match non finisca così in fretta. Norrie tira fuori la forza della disperazione e infila quattro punti consecutivi di qualità per portarsi 6-5. Federer sembra stranamente accusare il colpo per non aver dato il colpo di grazia e gioca il peggior game del match proprio quando chiamato a rifugiarsi nel sicuro approdo, per lui, del tie-break.
Improvvisamente il livello di “drama” del match sale in modo esponenziale quando fino a pochi minuti prima sembrava la solita giornata in cui Roger può permettersi persino di raccogliere margherite sul Centrale di Wimbledon.
Improvvisamente i suoi movimenti paiono rallentati, mentre Norrie comincia a credere nell’improbabile rimonta sempre più spinto dalla folla tutta per lui. Eppure la partita è “ancora fresca” in termini di durata, i primi tre set sono andati via in meno di due ore. E in effetti Federer sembra più scosso emotivamente che fisicamente. Ritrova comunque compostezza dopo un paio di game di assestamento e dunque ci prepariamo a un quarto set di livello superiore.
Con un altra palla “biscia” micidiale appena oltre la rete Federer ottiene il break sul 2 pari che sembra metterlo al sicuro. Norrie non ne vuole sapere di cedere e firma il controbreak immediato ai vantaggi. Salva a sua volta un’altra palla break sul 3 pari ma sarà l’ultimo acuto per lui. Federer ottiene un altro break sul 4 pari e chiude 6-4 non prima di aver recuperato da 15-30.
L’esultanza è quasi un ruggito: voleva la seconda settimana, l’ha ottenuta e dopo lo spavento contro Mannarino all’esordio sembra aver trovato la fiducia nei colpi che cercava. 20 anni fa in un famoso ottavo di finale batté Pete Sampras in un match storico, lunedì sarà ancora in campo, incredibilmente, per giocarne un altro.