Se qualcuno (chi, poi?) nutriva dei dubbi sulla tenuta fisica di Daniil Medvedev sulla lunga distanza, alla luce del suo stile di gioco molto dispendioso basato su scambi lunghi e logoranti, la rimonta inflitta a Marin Cilic in cinque set al terzo turno di Wimbledon dovrebbe averli fugati tutti.
Le fasi iniziali del match, in particolar modo i primi due set vinti dal tennista croato, hanno visto un Medvedev incapace di assorbire l’urto dei colpi avversari, anche a causa di una percentuale di prime sotto il livello di guardia (nei primi due set, il russo ne ha tenuta in campo una su due). Per la verità il russo era riuscito a recuperare lo svantaggio nel primo set, trascinandolo al tie-break, ma la sua capacità ormai nota di far giocare male l’avversario quando conta non si è vista nel gioco decisivo, fagocitato dal croato con relativa facilità. Sull’onda dell’entusiasmo, e senza concedere palle break, Cilic ha vinto anche il secondo set mandando a sedere un avversario sconsolato e apparentemente inerme, nonostante la seconda testa di serie scritta sulle spalle.
Nel terzo set il bruco è diventato farfalla. Medvedev ha cominciato a risolvere i problemi che dipendevano da lui, aumentando la percentuale di prime palle in campo, per poi riuscire a risolvere anche i problemi collegati al gioco dell’avversario; la chiave è stata un’interpretazione decisamente migliore del servizio di Cilic, che ha consentito a Medvedev di portare sotto il 30% la percentuale di servizi senza risposta del suo avversario (nei primi due set, il croato viaggiava sopra il 40%). Spostando dalla sua parte il vantaggio nei colpi di inizio gioco, Medvedev ha ritrovato anche la fiducia necessaria per rimettersi a macinare il suo gioco fatto di traiettorie non necessariamente rapide ma sempre profonde. Costretto a cercare costantemente un’accelerazione in più per trovare il vincente, Cilic si è pericolosamente avvicinato alla sfera dell’errore: con il rovescio ne aveva commessi appena quattro nei primi due set, sono stati dodici nei due successivi. Anche il totale dei vincenti è crollato: 30 nei primi due set, 19 negli ultimi tre.
Dopo un duplice 6-3 di Medvedev, il quinto set è stato un assolo del russo fino al 5-0. Qui Cilic, sotto di tre break, ha tentato una disperata contro-rimonta annullando tre match point e sul 5-2 ha trovato un buon dritto per andare sul 30-30; a questo punto Medvedev ha capito di non poter più scherzare con il fuoco e con due punti consecutivi ha completato la prima rimonta della sua carriera da uno svantaggio di due set a zero, condizione in cui oggi si è ritrovato oggi per la dodicesima volta. Andrà agli ottavi – per la prima volta in questo torneo – a sfidare da favorito Hubert Hurkacz. ma attenzione al polacco: è l’unico giocatore che non ha ancora perso né set né il servizio nel corso del torneo (lo sa bene il nostro Musetti, che ci ha sbattuto la testa al primo turno).
A.S.