Tre turni disputati, 112 giocatrici eliminate, 16 ancora in gara. La prima settimana di Wimbledon si è chiusa con i primi verdetti. Sono già uscite dalla corsa per il titolo le tre giocatrici italiane (Giorgi, Paolini e Trevisan) e diverse favorite.
Serena Williams, testa di serie numero 6 e sette volte vincitrice a Londra, ha dovuto lasciare il torneo per infortunio dopo appena sei game giocati, a causa di un problema alla gamba. Al primo match si sono fermate anche Andreescu (tds 5), Bencic (9) e Kvitova (10). Una partita in più invece per Svitolina (testa di serie numero 3) e Kenin (tds 4) .
In linea teorica, seguendo i valori assegnati in partenza, agli ottavi sarebbero dovute approdare le prime sedici teste di serie. Nella realtà ne sono sopravvissute cinque: la 1 Barty, la 2 Sabalenka, la 7 Swiatek, la 8 Pliskova, la 14 Krejcikova. Sette delle “sostitute” sono comunque teste di serie, anche se della fascia 17-32: la 18 Rybakina, la 19 Muchova, la 20 Gauff, la 21 Jabeur, la 23 Keys, la 25 Kerber, la 30 Badosa. Completano il gruppo quattro giocatrici fuori dalle teste di serie: Tomljanovic, Golubic, più le wild card Samsonova e Raducanu.
La geografia delle partecipanti è così composta: 3 giocatrici provenienti dalla Repubblica Ceca (Pliskova, Krejcikova e Muchova), 2 statunitensi (Gauff e Keys), 2 australiane (Barty e Tomljanovic) più altre nove nazioni con una sola giocatrice: Bielorussia, Polonia, Kazakistan, Tunisia, Germania, Spagna, Svizzera, Russia, Inghilterra. In pratica tutti e cinque i continenti sono rappresentati, segno di quanto sia internazionale il tennis contemporaneo.
A Wimbledon tutti gli incontri degli ottavi si svolgono di lunedì, con un programma molto concentrato all’inizio della giornata, perchè è previsto che le giocatrici tornino in campo il giorno dopo, martedì, per i quarti di finale. Seguendo l’ordine di tabellone dall’alto in basso, questi saranno gli ottavi:
Barty [1] vs. Krejcikova [14]
Questo è l’unico ottavo che conferma le teste di serie previste, e costituisce un inedito come scontro diretto. La testa di serie numero 1 Ashleigh Barty sino a oggi non ha incantato, ma a conti fatti ha lasciato per strada un solo set (all’esordio contro Suarez Navarro).
Barbora Krejcikova, la fresca campionessa del Roland Garros, non perde da 15 match, una serie positiva che comincia a diventare consistente. Sul piano tecnico il tennis di Barty mi sembra leggermente più adatto all’erba, ma Krejcikova è in grande fiducia, e quindi sicuramente non regalerà il match. Piccola curiosità: per entrambe il titolo più pesante della carriera è rappresentato dal successo sulla terra rossa del Roland Garros.
Raducanu (WC) vs Tomljanovic
Nessuno alla viglia avrebbe scommesso su questo match come ottavo di finale a Wimbledon. Emma Raducanu è emersa dalla parte di tabellone che sulla carta era presidiata da Azarenka e Kontaveit (nomi non da poco), eppure la giovane inglese approda alla seconda settimana senza nemmeno averle incrociate. In compenso non ha ancora perso un set nei match vinti contro Diatchenko, Vondrousova e Cirstea.
Ajla Tomljanovic proviene dalla sezione di tabellone che vedeva quali teste di serie Kasatkina e Andreescu, ma anche lei non ha dovuto incontrarle per rimanere in corsa. Se fosse per il ranking non ci sarebbe storia: Tomljanovic è numero 75, Raducanu 334. In realtà questa posizione di classifica potrebbe rivelarsi un vantaggio per la diciottenne Raducanu, perché potrà esibirsi davanti al pubblico di casa senza la pressione di “dover” vincere. E Tomljanovic non ha fama di essere una tennista con grande killer instinct. Naturalmente non si registrano precedenti scontri diretti.
Badosa [30] vs. Muchova [19]
Posso dire senza apparire presuntuoso che questo ottavo era quasi prevedibile, considerate le teste di serie cadute? Paula Badosa infatti “sostituisce” Svitolina, che sull’erba ha risultati mediamente negativi e che non appariva in forma scintillante al via del torneo. Karolina Muchova ha invece sconfitto in prima persona l’altra testa di serie più alta, Pavlyuchenkova, sul tipo di terreno che più si adatta al gioco di Muchova.
Per esperienza della superficie e per ranking, a mio avviso Muchova è leggermente favorita, ma molto dipenderà dal suo servizio: spesso Karolina durante i match va incontro a cali di rendimento, e in quei frangenti è proprio il servizio che le permette di non compromettere tutto. Se invece la battuta non funziona, allora rimanere a galla diventa problematico, e la sconfitta può diventare una eventualità molto più concreta.
Gauff [20] vs. Kerber [25]
Angelique Kerber contro Coco Gauff: uno degli ottavi più attesi, fra due delle tenniste più popolari del circuito. Sedici anni di differenza tra loro: da una parte la giocatrice più anziana ancora in corsa (33 anni per Kerber), dall’altra la più giovane (17 anni per Gauff). Angelique vanta due finali a Wimbledon, entrambe contro Serena Williams (2016 e 2018), la seconda delle quali vinta.
Gauff ha esordito a Wimbledon nel 2019 quando aveva quindici anni: tre turni di qualificazione superati e poi altre tre vittorie nel tabellone principale (contro Venus Williams, Rybarikova ed Hercog) prima di fermarsi proprio agli ottavi contro la futura vincitrice Halep. Quest’anno ha battuto Jones, Vesnina e Juvan. Difficile fare un pronostico, perché per ragioni diverse non sappiamo a quale livello si esprimeranno le contendenti: Kerber viene da un periodo difficile ma è sicuramente in ripresa, Gauff è talmente giovane che non si conoscono ancora con certezza i suoi limiti di rendimento. Nessun precedente fra di loro.
Pliskova [8] vs. Samsonova (WC)
Dopo un periodo non semplice, nel quale ha raccolto soprattutto delusioni, Karolina Pliskova ha ritrovato un discreto rendimento. Al via a Wimbledon quale testa di serie numero 8, ha tenuto fede al suo status, superando i primi tre turni senza perdere set (contro Zidansek, Vekic e Martincova). In teoria la sua avversaria avrebbe dovuto essere la tds 10 Kvitova, invece troverà la wild card Liudmila Samsonova.
La “russa d’Italia” Samsonova si è meritata la wild card degli organizzatori inglesi grazie all’inatteso successo nel WTA 500 di Berlino, torneo sull’erba conquistato partendo dalle qualificazioni. In pratica è reduce da una striscia di dieci successi consecutivi. A Londra ha sconfitto Kanepi, Pegula e Stephens: tre avversarie da non sottovalutare. Sicuramente appare un ostacolo impegnativo per Pliskova, anche se sono piuttosto sicuro che Karolina preferirà affrontare l’incognita Samsonova piuttosto che la “bestia nera” Pegula (4 sconfitte su 4 nel 2021).
Keys [23] vs. Golubic
Dallo spicchio di tabellone sulla carta presidiato da Mertens e Kenin, sono uscite due giocatrici piuttosto differenti nel modo di interpretare il tennis. Non sorprende che Madison Keys abbia sconfitto Elise Mertens, visti i precedenti: a oggi tre partite disputate e 6 set a zero per Keys. Viktorjia Golubic invece “sostituisce” la testa di serie numero 4 Sofia Kenin, che attraversa un momento difficile e ha perso malamente al secondo turno. Golubic è una delle poche monomani (nel rovescio) rimaste nel circuito e ha sconfitto in prima persona l’altra testa di serie Kudermetova, che non ha digerito il passaggio dalla terra all’erba.
A mio avviso Keys sarebbe favorita, specie sull’erba, ma spesso Madison al momento di raccogliere i frutti delle sue notevoli qualità si fa prendere dal braccino, compromettendo match che sarebbero alla sua portata. Attenzione anche ai precedenti, tutti sul cemento, che vedono sorprendentemente avanti Golubic per 2 a 1.
Swiatek [7] vs. Jabeur [21]
Diciamo la verità: se si facesse un referendum tra gli appassionati chiedendo loro di identificare fra le attuali giocatrici chi possiede più varietà di colpi, unita a sensibilità di mano e creatività, sicuramente Jabeur e Swiatek finirebbero fra le prime scelte. In questo Wimbledon Swiatek ha vinto nettamente i suoi tre match contro Hsieh, Zvonareva e Begu, mentre Jabeur ha superato Peterson, Venus Williams e soprattutto Muguruza (in tre set).
Iga Swiatek contro Ons Jabeur è un confronto ricco di fascino. Che mi suscita pensieri differenti, perfino contraddittori. Ne riporto tre. Il primo: questo match arriva troppo presto nel torneo. Il secondo: però meglio che arrivi presto piuttosto che rischiare di non vederlo a causa di eliminazioni precoci. Terzo pensiero: temo di rimanere deluso, se penso a quanto alte sono le mie aspettative. Chi vincerà? Non saprei, mi auguro che entrambe possano esprimersi al meglio, e se davvero accadrà, sicuramente ci divertiremo. Un solo precedente, vinto da Swiatek nel 2019 sul cemento di Washington (4-6, 6-4, 6-4).
Sabalenka [2] vs. Rybakina [18]
Ultimo confronto degli ottavi, e altro match di grande interesse. La testa di serie numero 2 Aryna Sabalenka avrebbe dovuto affrontare Maria Sakkari (tds 15), invece trova Elena Rybakina. Ma considerato che si gioca sull’erba, non sorprende il cambio di avversaria. Sabalenka in questo Wimbledon ha disputato match differenti: piuttosto agevoli il primo e terzo contro Niculescu e Osorio Serrano, complicato il secondo contro la wild card locale Boulter, che le ha strappato un set (4-6, 6-3, 6-3).
Percorso netto per Rybakina, che non ha lasciato set a Mladenovic, Liu e Rogers. Probabilmente nella prima settimana di Wimbledon Rybakina è stata la giocatrice che ha servito meglio: 22 ace e l’85% di punti vinti con la prima, con soli 8 doppi falli. E soprattutto, a oggi, l’unica ad aver subito un solo break in tre partite. Contro Rogers si è permessa il lusso di chiudere sul match point con un ace di seconda. Rybakina sembra in recupero di fiducia, e se il suo rendimento tornerà quello di inizio 2020 sarà una avversaria davvero tosta per Sabalenka.
Ultima nota sulla velocità massima delle prime di servizio: Rybakina è la quarta del torneo con 119 miglia/ora, Sabalenka la prima in assoluto con 121. Uno scontro di potenza con due precedenti sul cemento, entrambi vinti al terzo set da Aryna.