Si è concluso in modo doppiamente amaro il sogno di Emma Raducanu, la diciottenne britannica che ha ampiamente onorato la wild card di cui è stata omaggiata raggiungendo gli ottavi di finale, la più giovane del suo Paese ad arrivare tanto avanti a Wimbledon. La sua corsa non è però stata semplicemente fermata da una sconfitta sul campo: oltre all’impossibilità di giocarsi al meglio le sue chance contro Ajla Tomljanovic, al ritiro dopo il MTO si sono scatenate anche le polemiche.
Lunedì sera, sul Campo 1, Raducanu rimane in partita fino al 4 pari, non sfrutta due palle break ai vantaggi del nono game e si arrende in quello successivo al primo set point dopo diverse occasioni per tenere la battuta. Già durate il finale di set si percepisce qualcosa che non va: Emma si tiene lo stomaco, rimane piegata in due dopo un lungo scambio e, secondo alcuni, sembra iperventilare. Un paio di game combattuti, nel secondo parziale e, sotto 0-3, riceve il trattamento medico fuori dal campo. Purtroppo poco dopo è arrivato il ritiro.
John McEnroe, in diretta TV, ha detto: “Sembra che sia un po’ troppo per lei, è comprensibile”. Un commento che Tomljanovic ha definito “decisamente duro”. Anche perché l’ex campione speculava sulle condizioni della giovane tennista senza alcun indizio sulla reale natura del problema, come ha prontamente rimarcato Andy Murray, peraltro innescando una polemica a distanza con Piers Morgan, giornalista e personaggio televisivo che ha preso le difese (?) di McEnroe, definendo al contempo “Ms. Raducuna [sic] una tennista di talento che però non ha retto la pressione e ha abbandonato quando stava perdendo male… Non è stata coraggiosa, è un peccato [“just a shame” nell’originale]”.
In ogni caso, due ore dopo, l’All England Club ha comunicato che il ritiro è stato dovuto a difficoltà respiratorie.
Altre polemiche si sono presto aggiunte per quanto riguarda la programmazione serale dell’incontro incontro. La capitana della squadra britannica di Billie Jean King Cup Anne Keothavong, seduta nel box con i genitori della tennista, ha assicurato che Emma e il suo team “hanno preparato l’incontro esattamente come hanno fatto per quelli precedenti”, aggiungendo che “è stata solo sfortuna. Se fosse andata in campo prima nella giornata, sarebbe potuto accadere lo stesso”.
A placare gli animi è arrivata oggi la comunicazione da parte di Raducanu. Affidandosi ai social media, Emma spiega con sincerità:
“Volevo farvi sapere che mi sento molto meglio questa mattina. Per prima cosa, voglio congratularmi con Ajla per l’incredibile prestazione e mi dispiace che l’incontro sia finito in quel modo. Stavo giocando il miglior tennis della mia vita di fronte a un pubblico fantastico questa settimana, e credo che questa situazione si sia fatta sentire. Alla fine del primo set, dopo alcuni scambi davvero intensi, ho iniziato a respirare affannosamente e ad avere le vertigini. I medici mi hanno consigliato di non proseguire e, nonostante sembrasse la cosa più difficile del mondo non riuscire a finire il mio Wimbledon sul campo, non stavo abbastanza bene per continuare. Voglio ringraziare le persone che mi hanno sostenuta a ogni match, ci tenevo tantissimo a vincere per voi! Voglio anche ringraziare l’All England Club, il mio team, la LTA, i miei genitori e i miei amici. La scorsa notte mi è stata di grande insegnamento per imparare cosa serve per giocare al massimo livello. Apprezzerò tutto quello che abbiamo raggiunto insieme e tornerò più forte! Non vedo l’ora di scoprire cosa mi riserva il mio viaggio”.