A scendere in campo e a portare a casa la vittoria ci va il giocatore, che in questo caso risponde al nome di Matteo Berrettini, ma dietro a lui c’è un team di grandi professionisti tra cui spicca il suo allenatore Vincenzo Santopadre che ieri dopo la vittoria del suo assistito nei quarti di finale ha risposto alla telefonata del Direttore. “Matteo ovviamente era contentissimo, siamo così confusi che non saprei dirti le parole esatte che ci siamo detti appena visti. Erano sguardi di contentezza e di gioia; in questi casi gli abbracci valgono più delle parole” le prime parole del coach.
Per sua stessa ammissione ieri Berrettini non ha espresso il suo miglior tennis ma questo non ha scomposto più di tanto il suo allenatore sugli spalti. “Quando Matteo gioca io penso sempre che ce la faccia perché so quanto è forte e le risorse che ha” ha spiegato Santopadre. “Ha passato un momento difficile nel secondo set ma è stato bravo a uscirne fuori e da lì in poi anche io mi sono tranquillizzato. Dal terzo set in poi aveva molto più chance di vincere”.
“Matteo ha quella capacità di tenere botta e rimanere attaccato nel punteggio. Quando ha fatto il game del 5-4 io ho iniziato a vedere che stava cambiando marcia e avevo anche grande fiducia che avrebbe addirittura brekkato Felix sul 6-5. Aveva cambiato marcia e aveva un piglio diverso; inoltre sapeva che Felix avrebbe potuto attraversare un passaggio a vuoto perché fino a quel momento aveva giocato meglio”.
Ora l’ostacolo da superare nella semifinale di Wimbledon è Hubert Hurkacz, giustiziere in tre set di Roger Federer. “Giocare contro Hurkacz è ovviamente una cosa diversa rispetto a giocare contro Federer, e ancora una volta Matteo parte da favorito. Io l’ho visto giocare a tratti; è un giocatore sempre tignoso, reagisce sempre alle difficoltà. Serve bene, risponde bene, dal mio punto di vista è un giocatore completo che sa giocare bene anche in difesa anche se magari non è molto appariscente quando lo fa. La differenza con Aliassime è che forse il polacco è un po’ più propositivo, cerca di più il punto. Non che Aliassime non cerchi il punto ma direi che Hurkacz è più pronto a tentare qualche giocata”.