Pliskova b. Sabalenka 5-7 6-4 6-4
Karolina Pliskova prova a riscrivere la sua storia tennistica e trova la seconda finale Slam in carriera, superando in rimonta la bielorussa Aryna Sabalenka. La tennista ceca non andava oltre gli ottavi di uno Slam dall’Australian Open 2019 e ora si ritroverà opposta a Ashleigh Barty, sabato, quando tenterà di coronare due settimane fantastiche con il titolo Slam che finora le è sempre sfuggito.
Con questa semifinale Pliskova era già diventata la sesta tennista in attività con una semifinale in tutti e quattro i tornei dello Slam. La tennista ceca aveva abbandonato la top 10 per la prima volta dopo cinque anni proprio prima di Wimbledon, e con questa finale ci rientrerà subito – salirà almeno all’ottavo posto, che diventerà quarto in caso di vittoria del torneo. Una vittoria che ha anche il sapore della rivincita: Sabalenka aveva vinto gli unici due precedenti, tra cui uno sull’erba di Eastbourne nel 2018.
IL MATCH – La sfida tra due grandi colpitrici rispetta le aspettative. Entrambe si danno battaglia sin dal primo scambio – scambi che comunque non sono frequentissimi, visto che entrambe mantengono un’altissima percentuale di prime. La prima ad avere l’occasione di passare avanti è Pliskova, che riesce a sfilare due palle break dal servizio di Sabalenka nel quinto game. Lo stesso servizio però non lascia possibilità alla ceca di allungare e con un ace millimetrico Sabalenka scampa il pericolo. Anche nei due appuntamenti successivi con la palla break la tennista bielorussa si dimostra pronta, specie quando nell’undicesimo game serve per garantirsi il tie-break. Pliskova sfrutta qualche errore di troppo di Aryna e la numero 4 del mondo si trova dentro il fosso dello 0-40, con tre palle break da annullare.
Ancora una volta Sabalenka riesce ad aggrapparsi alla forza bruta del suo servizio (chiuderà il set con nove ace) e con le unghie e con i denti si garantisce il tie-break. Non servirà però il parziale decisivo per il primo set. Pliskova incappa nel primo vero game di distrazione di una partita fino a quel momento perfetta proprio al momento di servire per restare nel set. La tennista bielorussa capisce che è il momento di dare tutto e guadagna la prima palla break della sua partita. Sarà l’unica, almeno per questo set, ma tanto basta: Pliskova dà una mano alla sua avversaria e con un doppio fallo consegna a Sabalenka un set che più volte poteva finire nelle sue mani.
I frutti del gioco dell’ex numero 1 del mondo vengono colti nel secondo set, in cui Pliskova mantiene la concentrazione che aveva mostrato nella quasi totalità del primo set e torna inavvicinabile al servizio. A fare le spese di questa ritrovata solidità è subito Sabalenka, che torna a balbettare sul suo servizio e si trova di nuovo sotto 0-40 nel quinto game. Questa volta però nemmeno il suo grande servizio (oggi perfetto anche sotto pressione) può salvarla, e Pliskova trova il primo break della sua partita. Il set da lì non si discosta molto dall’andamento del primo, con la differenza che Sabalenka non deve più salvare altre palle break. L’unico momento di appannamento per la tennista ceca arriva puntuale quando serve per il set, in cui si ritrova a dover gestire un pericoloso 0-30, ma due errori da fondo di Sabalenka la aiutano a chiudere la pratica del secondo set.
Non comincia bene il set decisivo per Sabalenka. La tennista bielorussa alterna servizi sostanzialmente imprendibili a seconde che lasciano margine di manovra a Pliskova. La conseguenza naturale è un’altra palla break, che la tennista ceca converte con una risposta di rovescio che costringe Sabalenka ad affondare la palla in rete. Cambia e succede poco nel resto del set, perché entrambe soffrono pochissimo al servizio ma ogni minuto che passa Pliskova si sente (a ragione) sempre più vicina al traguardo.
La finale di Wimbledon arriva con un ace al termine di un game finale mai in discussione, che proietta la tennista ceca nella seconda finale Slam in carriera dopo quella dello US Open 2016. L’ex numero 1 del mondo se la vedrà con l’attuale indiscussa numero 1 del mondo Ashleigh Barty, anche lei alla prima finale nello Slam britannico ma che un Major lo ha già vinto, sulla terra di Parigi. I precedenti sono nettamente a favore della tennista australiana, che ha vinto cinque partite su sette – comprese le ultime tre che si sono disputate.