“Sì, certo. Matteo Berrettini ha possibilità di vincere Wimbledon”. Parola di Denis Shapovalov, il 22enne canadese sconfitto da Novak Djokovic nell’altra semifinale. Denis, in conferenza stampa, ha offerto ai cronisti presenti la sua visione su quello che succederà domani, quando il numero uno d’Italia sfiderà il numero uno del mondo nella finale del torneo più prestigioso del mondo.
“Io stesso sono riuscito in diverse occasioni ad avere la meglio su Novak negli scambi – ha detto Shapovalov -. E Berrettini da fondo campo è davvero solido, per quello che ho visto finora e soprattutto nel match contro Auger-Aliassime nei quarti. Ha migliorato il suo rovescio in slice, che su questa superficie è molto fastidioso. E col servizio che ha, se riesce a strappare un break qui e lì sarà molto difficile per Novak rimediare. Anche se, ovviamente, Djokovic è un ribattitore fenomenale. Insomma, sarà una battaglia, e per me Berrettini ce la può fare. Come ho detto anche prima del mio match contro Novak, si parte sempre dallo 0-0…”.
Shapovalov, poi, torna sulle cause della sua sconfitta. Denis ha avuto possibilità importanti in tutti i set, ma nei momenti decisivi hanno prevalso la classe e l’esperienza del serbo. “Se Novak è il numero uno del mondo un motivo c’è – ha detto il canadese -. Nei momenti che contano è più bravo e ha una grande esperienza di match importanti alle spalle. Per quanto mi riguarda, penso di aver dato tutto e di aver giocato al mio miglior livello. In questo torneo ho fatto vedere quello di cui sono capace. Sto vivendo un processo di crescita e, sebbene questa sconfitta faccia male, mi dà ancora più motivazioni per tornare in campo e provare a vincere il prossimo torneo”.
Shapovalov, infine, spiega il motivo della sua rinuncia a giocare all’Olimpiade (“Non ne posso più delle restrizioni per Covid, sono difficili da sopportare sul piano mentale”) e ha raccontato un episodio avvenuto dopo la partita. “Djokovic è venuto da me nello spogliatoio per consolarmi – è l’aneddoto -. Questo dimostra che grande persona sia. Non era obbligato a farlo. Mi ha detto di comprendere la difficoltà del momento e mi ha consigliato di continuare a credere in quello che sto facendo. Sono parole che significano tantissimo, dette da lui. Ho un grande rispetto per Novak, uno dei più grandi tennisti di ogni epoca”.