Prima della netta sconfitta di Paolo Lorenzi contro Maxime Cressy (6-1 6-2 in poco più di un’ora) sull’erba di Newport, nella seconda apparizione a livello ATP per Paolino in questo 2021, tre azzurri sono entrati in campo sulla terra battuta nordeuropea. Il bilancio è stato completamente negativo ma, in questa stagione in cui nostri rappresentanti arrivano con piacevole frequenza alla fasi decisive dei tornei anche più prestigiosi, possiamo concederci una settimana di riposo senza per questo iniziare a pensare che il nostro momento (momento?) da protagonisti sia terminato magari per sempre. Andiamo però subito a vedere cosa è successo, in particolare ai due che partivano con i favori della classifica, sconfitti in tre set da avversari provenienti dalle qualificazioni.
ATP 250 Bastad
Dopo l’esame di maturità e un’apparizione a Wimbledon che non poteva non essere veloce, Lorenzo Musetti torna in campo sulla prediletta terra battuta con una prestazione in crescendo ma troppo discontinua di fronte a un avversario, Henri Laaksonen, che non è proprio il massimo per solidità sia di gioco, sia mentale. Dilagante nel primo set, nel secondo lo svizzero ha fallito una limpida occasione di partire con un break e ha in seguito letteralmente buttato un game nonostante le tante prime in campo – prime su cui aveva il 100% di conversione fino a quel momento. Subito quindi il break anche all’inizio del terzo, sembrava quindi pronto per la doccia, ma Lorenzo non ha saputo dargli l’ultima spinta e la partita ha cambiato inerzia così tante volte che alla WTA potrebbero aver commentato, “ah, e poi dicono di noi”. Ecco i dettagli.
Laaksonen, forse veggente, sceglie di partire in risposta e gli errori di Musetti gli regalano il primo gioco, ma restituisce prontamente il favore con un paio di doppi falli. Il nostro non riesce a entrare in partita, arrivano chiamate di fallo di piede, e il ventinovenne nato in Finlandia non si lascia sfuggire la seconda occasione di consolidare il break. Un drop shot ben toccato e un filante rovescio lungolinea che permettono di restare in scia sul 2-3 sono solo illusori: aggressivo sulle tante, troppe seconde azzurre e con il drittone ben caldo, Henri breakka di nuovo per poi chiudere 6-2 facendo registrare un irreprensibile 11 su 11 con la prima.
Il n. 134 ATP vince le schermaglie a rete, tira un bimane vincente da una situazioni difensiva e solo la volée bassa ma non difficile che resta sulle corde gli impedisce di partire avanti anche nella seconda partita. Il diciannovenne di Carrara continua a non trovare spazi in risposta, ma è salito in battuta, anche perché Laaksonen inizia mostrare i suoi limiti, soprattutto di continuità. Così dopo 23 punti consecutivi con la prima, ne perde subito tre all’ottavo game; il recupero è solo provvisorio e Musetti può pareggia con il servizio il conto dei set.
Lo strappo di Lorenzo in apertura di terzo sembra suggerire la definitiva uscita di scena dello sfavorito, che tuttavia smentisce immediatamente le rosee aspettative azzurre non solo riappropriandosi del maltolto (anche con un po’ di fortuna), bensì volando 4-1 sull’onda di una ritrovata fiducia, nonché grazie ad alcune imperfezioni del nostro. Laaksonen in versione top player ha tre chance consecutive del doppio break, ma il teenager non è da meno e si salva, mandando fin troppo prevedibilmente in blackout la Svizzera che, a sua volta, evita in extremis di andare sotto 4-5.
Alla fine, a voler cercare un episodio in un match episodico, Lorenzo la perde sul secondo “15” del decimo game, cercando oltre il necessario il punto da highlights in uno dei parecchi scambi godibilissimi. Quando annulla tre match point consecutivi e si procura la palla del 5 pari, tutto pare di nuovo in discussione, ma Laaksonen torna a spingere e il doppio fallo gli regala un bel secondo turno contro il n. 169 Elias Ymer. Piccolo passo falso di Musetti del tutto giustificato. Gli si può però rimproverare una certa passività in alcuni scambi importanti; perché, se è vero che non è obbligatorio “vincere” e si può (e si deve) permettere all’avversario di perdere, è necessario metterci qualcosa di proprio se il regalo definitivo non arriva.
ATP 500 Amburgo
Dopo la semifinale del Challenger di Prostejov, il qualificato slovacco Alex Molcan sorprende Gianluca Mager per la seconda volta nel giro di un mese, imponendosi al tie-break del set decisivo in un incontro di ottimo livello, ricco di bei punti e colpi vincenti, nel quale entrambi i contendenti cercavano di prendere il controllo degli scambi.
Parte bene, Mager, sorpassa sfruttando l’abuso della smorzata da parte di Molcan; affidandosi alla prima e al colpo immediatamente successivo, cancella la palla dell’immediato rientro slovacco e consolida il vantaggio che mantiene senza più rischi fino al 6-4.
Battute dominanti nei primi otto giochi del secondo parziale, poi Mager preme sull’acceleratore e arriva a doppio break point, però il n. 160 ATP si supera per risalire e riportarsi avanti. Il momento favorevole di Molcan prosegue in risposta sul 5-4 conquistando i primi tre punti che valgono altrettanti set point; sul terzo, Gianluca capitola fallendo uno smash complicato dopo il servizio che gli costa il set.
Il ventitreenne di Presov sta giocando il suo miglior tennis e l’azzurro deve fare gli straordinari per non andare sotto 0-2 nella partita finale. Mager ripete un paio di volte “non devo girarmi sul dritto” dopo aver fallito una palla con l’inside-out sulla quale in realtà non sembrava così sbagliato sventagliare. L’avversario continua a lasciare le briciole alla risposta e sfodera colpi da applausi che lo portano a palla break sul 4-3, situazione che Mager risolve con calcolata aggressività e una smorzata tanto difficile quanto deliziosa. La pratica va quindi risolta da un tie-break in cui il servizio diventa improvvisamente un handicap; Gianluca rimedia ai due doppi falli iniziali ma solo temporaneamente, perché Alex gli strappa altri due punti giocando un tennis che non è più il suo migliore, bensì quello di un altro molto più forte. Così, con il colpo del giorno (drittone dalle parti del display della velocità del servizio in risposta allo smash del nostro, forse leggermente complice) e un altro che è solamente da fenomeno, Molcan piazza l’allungo decisivo e guadagna un secondo turno tutt’altro che proibitivo contro Dusan Lajovic o Lucas Pouille.
Continua il periodo nero di Salvatore Caruso. La quarta e finora ultima vittoria ATP della stagione era arrivata da qualificato al primo turno del Masters 1000 di Monte Carlo, torneo al quale era arrivato dopo cinque sconfitte consecutive, mentre sette ne ha inanellate in seguito. La settimana scorsa ha raggiunto le semifinali al Challenger di Perugia dopo tre derby, peraltro decisamente alla sua portata. In Svezia, il non fortunatissimo sorteggio lo ha messo di fronte a Jiri Vesely, il ceco che lo aveva battuto lo scorso giugno sull’erba di Maiorca e nel 2020 sul duro di Pune. Si è ripetuto, Vesely, questa volta non facendosi nemmeno trascinare al tie-break nel primo set, bensì con un netto 6-3 6-2.
Da segnalare Nikoloz Basilashvili che raggiunge i quarti di finale senza aver giocato un solo “15” grazie al bye del primo turno e al walkover su Sebastian Baez.
Risultati:
ATP 500 Amburgo
[Q] C. Taberner b. F. Lopez 6-4 3-6 6-3
[6] F. Krajinovic b. [WC] D. Altmeier 6-3 6-7(3) 6-1
[Q] A. Molcan b. G. Mager 4-6 6-4 7-6(3)
[Q] J.P. Varillas b. [LL] S. Nagal 6-0 6-4
F. Delbonis b. [Q] Z. Zhang 6-1 5-7 6-4
L. Djere b. [7] J-L. Struff 6-4 7-5
D. Koepfer b. [Q] M. Marterer 7-6(2) 2-6 7-6(4)
[5] D. Lajovic b. L. Pouille 6-4 6-4
ATP 250 Bastad
[Q] H. Laaksonen b. [6] L Musetti 6-2 3-6 6-4
N. Gombos b. P Cuevas 1-6 7-6(4) 6-3
[7] J. Vesely b. S. Caruso 6-3 6-2
[WC] H.V.N. Rune b. R. Albot 4-6 6-3 6-0
[8] E. Ruusuvuori b. [WC] M. Ymer 1-6 6-4 6-3
[Q] A. Rinderknech b. P, Sousa 6-1 6-1
P. Martinez b. [Q] D. Novak 7-5 6-1
R. Carnalles Baena b. F. Bagnis 6-2 6-4
F. Coria b. [Q] F. Cerundolo 6-4 6-4