Il patron del Masters 1000 di Madrid, Ion Tiriac, torna a far parlare di sé. Questa volta non per via di parole poco lusinghiere com’era successo con Serena Williams, ma perché passato all’azione. Legale.
Secondo quanto riporta lo Sport Business Journal, infatti, la Super Slam Ltd di Tiriac, proprietaria del torneo, ha citato presso il Tribunale Distrettuale del Delaware l’ATP Tour, a suo dire colpevole di aver consentito la sovrapposizione di altri eventi, costretto Madrid Open a pagare un montepremi rispetto agli altri Masters della durata di otto giorni e permesso a più giocatori di non partecipare. Tiriac non è nuovo a passi come questo: nel 2017 aveva già intentato una causa simile (tre, precisamente: in Romania, Spagna e a Cipro) contro la WTA che aveva poi ottenuto dal Tribunale che la controversia venisse risolta da un arbitrato a New York come previsto dalle Regole del Tour.
La causa contro l’ATP richiama innanzitutto il “calendario protetto” e la finestra esclusiva di cui Madrid gode in quanto evento di categoria Masters 1000 sulla base degli accordi del 2008; l’ATP avrebbe quindi abusato del proprio potere discrezionale permettendo la sovrapposizione sia alla domenica iniziale, fin dal 2009, da parte degli ATP 250 di Estoril e Monaco di Baviera, sia alla domenica della finale, giorno che coincide con il Day 1 degli Internazionali d’Italia, manifestazione di pari rango. Ciò ha comportato, sempre secondo Super Slam, l’assenza di top player nei primi giorni del torneo e alle attività promozionali.
Inoltre, rispetto a quanto stabilito nel 2008, l’ATP consente a più giocatori di punta di non partecipare ai Masters 1000, con prevedibile ricadute negative su promozione e vendita dei biglietti. Ricordiamo che, secondo il Regolamento dell’ATP, il numero dei tornei “1000” obbligatori – che sono otto, tutti meno Monte Carlo – è ridotto di uno per ognuno dei seguenti tre traguardi raggiunti: 600 incontri, 12 anni di servizio e trent’anni di età. Il giocatore che arriva a vantare tutti i requisiti ha l’esenzione totale – una regola non presente prima del 2009. La tassa che Super Slam paga annualmente dal 2012 per rimanere un Masters 1000, fa notare ancora la società richiedente, ammonta a 200.000 euro.
Infine, l’ATP avrebbe anche preteso che Madrid pagasse un montepremi più alto rispetto agli agli eventi settimanali dello stesso livello e con tabellone da 56 giocatori (quest’anno, un milione di euro più di Roma), una somma comparabile invece con quelle di Indian Wells e Miami, tornei da dodici giorni e 96 giocatori.
Ecco allora motivata la richiesta di risarcimento per i “danni subiti nel corso degli ultimi tre anni in conseguenza delle violazioni contrattuali e della mala fede”, nonché di un’ingiunzione permanente contro quella che è percepita come una condotta discriminatoria dell’ATP nei confronti di Super Slam Ltd.
Un portavoce dell’ATP ha dichiarato allo Sport Business Journal che l’Associazione Professionisti è al corrente della causa “e si rammarica che Super Slam Ltd, un apprezzato membro dell’ATP, abbia preso questa iniziativa. L’ATP crede che la causa non abbia alcun fondamento e difenderà questa posizione con vigore”.