Che la Croazia fosse una nazione di doppisti ce ne eravamo accorti da diverso tempo, con le tante vittorie a livello di circuito ATP e anche negli Slam dei diversi specialisti provenienti dalla nazione balcanica.
A suggellarlo arriva la finale olimpica tutta croata della disciplina, che vedrà opposte la coppia n. 1 del ranking mondiale Nikola Mektic e Ante Pavic, vincitori quest’anno di ben otto titoli, tra i quali spicca Wimbledon, e quella composta da Marin Cilic e Ivan Dodig. Mektic e Pavic – che ricordiamo avevano avuto la meglio solo nel long tie-break decisivo (10-7) contro gli azzurri Sonego e Musetti – hanno superato 6-4 6-4 gli statunitensi Krajicek e Sandgren, mentre Cilic e Dodig hanno regolato con un più agevole 6-2 6-2 i neozelandesi Daniell e Venus.
“I padrini di Medjugorje” come vengono ribattezzati Cilic e Dodig dalla stampa croata, ricordando la loro comune provenienza dalla cittadina della Bosnia-Erzegovina e la loro storica amicizia, anche a livello familiare, sono la grande sorpresa del torneo. Sebbene non si possa essere stupiti del tutto dal loro exploit: lo specialista Dodig, 36 anni, lo scorso gennaio ha vinto (in coppia con lo slovacco Polasek) il suo secondo titolo Slam e Marin Cilic seppur abbia frequentato poco la specialità è pur sempre un ex top 5 in singolare (e nonostante abbia iniziato la parabola discendente della carriera è ancora un top 40). Inoltre i due in Coppa Davis hanno giocato assieme molte volte, ottenendo anche vittorie prestigiose, come quelle contro i fratelli Bryan e contro la coppia francese Mahut/Herbert.
Una finale olimpica tra rappresentanti della stessa nazione è un’assoluta novità per il torneo di doppio maschile da quanto il tennis è stato reintrodotto nel programma olimpico. In precedenza era accaduto in due occasioni. Alle Olimpiadi di S. Louis del 1904 l’oro se l’erano giocato le coppie statunitensi Leonard/Wright (vincitori) e Bell/LeRoy. A quelle successive di Londra del 1908 la vittoria era andata alla coppia britannica Hillyard/Doherty, che aveva sconfitto i connazionali Ritchie/Parker.
Per la cronaca, si trattava di Reggie Doherty, fratello di quel Laurie otto volte vincitore del singolare di Wimbledon e, per restare in tema, dell’oro olimpico in singolo e doppio (in coppia con il fratello) a Parigi nel 1900. Peraltro lo stesso Reginald (soprannominato “Big Do”, mentre il fratello, più giovane e più piccolo fisicamente, era “Little Do”) vinse i Championship quattro volte – prima di ritirarsi nel 1901 dal singolare per motivi di salute – e conquistò tre medaglie d’oro, tra doppio e doppio misto. E parlando di doppio, i due fratelli assieme vinsero, oltre all’oro olimpico a Parigi, ben otto edizioni di Wimbledon e due US Open.