Unico rappresentante italiano nelle qualificazioni del Masters 1000 di Toronto, torneo maschile del National Bank Open, Lorenzo Musetti non potrà prendere parte alla manifestazione. Poco prima dell’inizio della sfida di primo turno nella quale avrebbe dovuto affrontare l’ecuadoregno Emilio Gomez, numero 165 del mondo, Musetti ha infatti ricevuto la notizia di essere stato escluso del torneo per aver violato i protocolli di sicurezza anti-COVID. Al suo posto competerà l’australiano Max Purcell.
Come riporta questo estratto del comunicato di Tennis Canada, pubblicato su Twitter dalla giornalista Reem Abulleil, secondo il documento rilasciato dalla Public Health Agency of Canada (autorità sanitaria federale canadese) che ha fornito il protocollo di gestione dell’evento, “qualsiasi individuo che lascia l’ambiente controllato viola il protocollo anti-COVID-19 e non potrà fare rientro nella ‘bolla’ per competere“.
Abbiamo sentito telefonicamente Simone Tartarini, allenatore di Musetti che lo accompagna nella trasferta canadese, per farci spiegare i dettagli dell’accaduto che risale a due sere fa, sebbene l’ufficialità della squalifica sia arrivata soltanto oggi. “Secondo il torneo abbiamo violato il protocollo perché siamo andati a ritirare il cibo a cinquanta metri dall’albergo in cui alloggiamo” ci ha spiegato Tartarini. “Qui i pasti sono tutti ‘al sacco’, dalla colazione alla cena, quindi abbiamo prenotato la cena da un ristorante che dista appunto cinquanta metri dall’albergo. Non funzionava il delivery con la carta di credito, quindi siamo andati a ritirare il cibo con la macchina che ci hanno fornito, senza mescolarci con nessuno e senza avere contatti con l’esterno; quando siamo rientrati, dopo la cena, ci hanno avvicinato per dirci della violazione del protocollo“.
Dopo due giorni nei quali Musetti e Tartarini non hanno potuto lasciare la camera d’albergo, il torneo ha comunicato l’esclusione che costringerà il tennista toscano a fare rotta direttamente su Cincinnati. Musetti dovrà passare dalle qualificazioni anche negli Stati Uniti, a meno che arrivino altri (improbabili) quindici forfait dall’entry list del torneo.